Dal dossier I Piccoli Schiavi Invisibili nato dalla collaborazione tra Save the Children e l'associazione On the Road-Consorzio Nova emerge che migliaia sono in Italia i minori vittime di sfruttamento sessuale, costretti all'accattonaggio, al lavoro nero e a attivita' illegali. I minori sfruttati sono perlopiù stranieri: ragazze romene, nigeriane, albanesi, nordafricane ma anche maschi romeni, magrebini, egiziani, afghani e Rom rumeni e della ex Jugoslavia. Allarmante è il dato dello sfruttamento sessuale, stimato tra i 1.600 e i 2.000 minori, maschi e femmine, coinvolti in prostituzione su strada, che occupano una fetta significativa rispetto alla prostituzione adulta. A preoccupare è il crescente sfruttamento sessuale “indoor”, ove le cifre si aggirano ad una quota 3 volte superiore a quello su strada, con una presenza di minori pari al 10% sul totale degli adulti.
"Nonostante i molti passi avanti fatti, anche a livello legislativo, sia sul versante della lotta al traffico e allo sfruttamento di minori sia della identificazione e aiuto delle vittime, rileviamo con preoccupazione una resistenza e persistenza del fenomeno", ha commentato Raffaela Milano, responsabile Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.
Dal dossier pubblicato si può notare come lo sfruttamento delle giovani vittime avviene perlopiù al chiuso, nascoste agli occhi di tutti, dove è più difficile contrastare il fenomeno. Questo comporta il richio uno sfruttamento più feroce e invisibile.
La responsabile di Save the Children ha aggiunto che il dato preoccupante è che il controllo delle giovani vittime avviene da parte dei propri coetani.
"Bisogna aggiungere il fatto che dietro la gran parte dei minori ci sono situazioni di grande poverta', bisogno ed emarginazione su cui fanno leva le organizzazioni criminali. E' il caso delle donne e ragazze nigeriane di cui rileviamo un aumento degli arrivi via mare da Lampedusa proprio in queste settimane. Non si puo' escludere che tra esse ci siano vittime di tratta, anche in ragione del fatto che sono quasi 6.000 ogni anno le nigeriane portate in Europa per essere sfruttate".
Le vittime di sfruttamento sessuale sono in maggioranza Romene (46%)
Sono soprattutto ragazze di nazionalita' romena le vittime dello sfruttamento sessuale di minori. Lo rileva il rapporto di Save the Children stilato in collaborazione con l'associazione On the Road. Seguono le ragazze provenienti dalla Nigeria (36%), le albanesi (11%) e le giovani nord-africane (7%).
La spiegazione dei dati è che le minori romene, in quanto cittadine comunitarie e in possesso di documenti, giungono in Italia in modo abbastanza agevole, spesso con la promessa di un lavoro, insieme a fidanzati o comunque a persone di cui si fidano.
Poi la costrizione avviene, nella maggior parte dei casi, in due modi:
con la violenza
attraverso uno pseudo-legame affettivo.
Questa seconda forma e' costruita dallo sfruttatore facendo percepire alla giovane vittima la prostituzione come funzionale ad un progetto comune di coppia, stabilendo un vincolo psicologico difficile da rompere. Come accennavamo sopra, nello sfruttare viene utilizzato il ruolo del controllo tra “pari” dove lo sfruttatore decide di imporre a una coetanea delle ragazze il compito di esercitare per suo conto il controllo sulle giovani, le quali hanno in genere piu' reticenze a ribellarsi, poiche' questo significherebbe essere escluse dal gruppo.
Le ragazze nigeriane, spesso avendo gia' subito violenza nel proprio paese o durante il viaggio, arrivano già con la c.d. Maman che esercita il controllo.
Ne l'ingresso via mare, in particolare a Lampedusa, afferma Save the Children, si e' registrato un incremento consistente di arrivi dalla Nigeria: tra aprile-agosto sono approdati sull'isola 4.935 migranti nigeriani, di cui 984 donne, 194 minori non accompagnati e 89 accompagnati, con un picco massimo nella prima meta' del mese di agosto, momento in cui sono arrivati secondo le stime della ong circa 2.170 nigeriani, di cui 388 donne, 89 minori non accompagnati (prevalentemente adolescenti femmine) e 23 accompagnati.
Dai dati riportati, le giovani vittime Nigeriane sono sottoposte a un ferreo controllo da parte degli sfruttatori durante l'attivita' di prostituzione cui sono costrette, convinte anche attraverso riti tradizionali, con cui si vincolano a ripagare un debito molto elevato maturato con il viaggio.
Mentre per le ragazze Romene, spesso il loro guadagno consiste solo nel vitto e nell'alloggio.
Le vittime di sfruttamento sessuale maschile sono soprattutto i Rom.
Ragazzi di età compresa tra i 15 ed i 18 anni sono la maggior parte delle vittime di sfruttamento sessuale maschile, particolarmente nelle grandi citta' come Roma e Napoli.
Alcuni lavorano come lavavetri di giorno ai semafori per poi prostituirsi la notte, in luoghi della citta' conosciuti per la prostituzione maschile, o nei pressi di sale cinematografiche con programmazione porno, saune e centri massaggi per uomini.
Oltre ai minori Rom, ci sono anche maghrebini e romeni.
I Maghrebini utilizzano in mercato del sesso per “arrotondare” il lunario, mentre i Romeni è proprio la prostituzione la principale fonte di guadagno.
Una delle più becere forme di sfruttamento è quello del c.d. “Affitto”, ove Clienti “particolari” pagano consistenti cifre a sfruttatori per prestazioni di lungo periodo, dove le giovani vittime vivono con i “clienti”.
Nel caso della prostituzione c.d. “Indoor”, il 10% sono minori.
Il fenomeno della prostituzione dai luoghi “aperti” è forse quello più allarmante, visto il controllo esercitato dagli sfruttatori sulle vittime e la limitata capacita' di raggiungerle da parte degli operatori delle organizzazioni sociali.
Infatti secondo il documento prodotto da Save the Children e dall'associazione On the Road il fenomeno è sempre più crescente come emerge da un'analisi attenta delle riviste di annunci espliciti di vendita di sesso a pagamento cui si evince la giovanissima eta' di molte prostitute.
Dal dossier I Piccoli Schiavi Invisibili nato dalla collaborazione tra Save the Children e l'associazione On the Road-Consorzio Nova ...