Visualizzazione post con etichetta profughi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta profughi. Mostra tutti i post
Con la chiusura della rotta balcanica quali rotte si aprono per i profughi? 

La prima rotta che potrebbe aprirsi è quella albanese, già conosciuta ed utilizzata 25 anni fa,  che porterebbe dritti verso le coste italiane attraverso l'Albania o il Montenegro.

Secondo il giornale tedesco Süddentsche Zeitung i trafficanti hanno già iniziato ad offrire su Facebook  alla cifra di 6000-7000 euro “pacchetti viaggio” che prevedono la tratta Turchia – Grecia – Albania e Italia. La prima tratta sarebbe dalla Turchia all’isola greca di Lesbo .
Successivamente, con il traghetto fino ad Atene per poi proseguire alla volta di Durazzo e/o  Valona in Albania.

L’Albania nella fuga verso i Paesi dell’Europa centrale e settentrionale rappresenta l’unico confine senza recinzioni.  


Una volta arrivati ​​lungo le bellissime spiagge albanesi, restano da fare le circa 45miglia nautiche che li separano dalle coste pugliesi. I rifugiati sarebbero imbarcati su motoscafi, gommoni o barconi verso lo stretto di Otranto.

Su quella che potrebbe essere la più probabile nuova via di fuga dei profughi, la rotta albanese, è utile fare delle precisazioni.
Il Primo Ministro, Edi Rama, circa una settimana fa, ha dichiarato "Non abbiamo intenzione di aprire le frontiere ai rifugiati".
Tuttavia, in pratica, l'Albania non può sigillare il suo confine lungo e montuoso con la Grecia, che presenta diversi sentieri percorribili. Un funzionario del ministero dell'Interno albanese ha dichiarato a balkaninsight.com che l’Albania avrebbe forte difficoltà a ricevere  un afflusso di migranti su larga scala, anche perché  mancano le strutture  per ospitare i rifugiati. 

Il rappresentante dell'UNHCR in Albania, Marie-Helene Verney, ha dichiarato che l'Albania deve prepararsi per tempo a gestire il flusso umano che sta per raggiungerla, in accordo con il rispetto  dei diritti umani.
"Alla luce dei recenti sviluppi lungo la rotta dei Balcani, è importante che tutti gli Stati siano pronti a far fronte al possibile afflusso,  al fine di ridurre al minimo le sofferenze ", Verney ha aggiunto "UNCHR è pronta ad assistere il governo nella preparazione per il possibile arrivo di migranti e rifugiati nel suo territorio".

Da parte sua l’Italia ha inviato, in questi giorni, a Tirana il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei Sandro Gozi, per approntare insieme all'esecutivo albanese un piano di emergenza per fronteggiare l'eventualità delle partenze dei profughi dalla coste albanesi. "L'intesa con l'Albania è storicamente solida, anche in considerazione dell'emergenza migratoria e delle possibili deviazioni sulla rotta adriatica - ha spiegato Gozi a margine dell'incontro con il primo ministro albanese Rama e il presidente del parlamento Ilir Meta - Confidiamo di formalizzare un memorandum d'intesa nei prossimi giorni per favorire lo scambio d'informazioni e intensificare la collaborazione operativa".
In particolare l'Italia ammetterà l'Albania ai pattugliamenti in mare nell'ambito dell'operazione Triton e fornirà al Paese delle aquile ulteriori mezzi per controllare le frontiere, sia sulle montagne dell'Epiro che in mare.

Io credo che i primi profughi arriveranno in queste ore in Albania. Infatti, se nella giornata dell’8marzo il numero ufficiale di rifugiati presenti in Grecia era di circa 36.400, a distanza di nemmeno  24 ore, il numero di immigrati è diminuito di 2.226 unità. Siccome i nuovi continuano ad arrivare nel paese al ritmo di 1500 al dì, ecco che oltre duemila scomparsi potrebbero essere già fuggiti alla volta della  rotta albanese, e quindi prossimi all'arrivo in Italia.

La seconda tratta, Turchia – Italia, prevede l’utilizzo delle c.d. navi fantasma in partenza dalla città portuale turca di Mersin, così come sperimentato il 31 dicembre 2014 con la nave Blue Sky M, su cui viaggiavano 796 migranti siriani, che hanno raggiunto il Salento dopo un lungo viaggio, durato dieci giorni. In quell’occasione i trafficanti hanno impostato la rotta e il pilota automatico per raggiungere le acque italiane  sperando di essere intercettati e soccorsi. Questo modello di traffico è stato sperimentato anche dai trafficanti indiani con i rifugiati birmani di etnia Rohingya.

Un’altra opzione disumana  che potrebbe essere utilizzata dai trafficanti, già ampiamente utilizzata nella rotta Nigeria – Rotterdam, è quella di rinchiudere i profughi in Container e trasportarli su navi cargo verso l'Europa.


Una terza tratta potrebbe essere quella dal Libano verso Cipro. Questo itinerario ad oggi non è mai stato sfruttato. Il viaggio sarebbe tutt’altro che facile e i rifugiati sarebbero costretti a trascorrere alcuni giorni in mezzo al mare.


Il quarto percorso , sarebbe quello di dirottare tutti i profughi in Libia alla volta di Lampedusa, più lungo e pericoloso sia via terra che via mare, come le cronache dei tanti naufragi ci hanno raccontato.

LEONARDO CAVALIERE

FOLLOW US ON GOOGLE+ FACEBOOK TWITTER LINKEDIN



E-BOOK GRATIS

SCARICA GRATUITAMENTE LA GUIDA PRATICA
I Minori Stranieri non Accompagnati

Quali nuove rotte si apriranno per i profughi?

Con la chiusura della rotta balcanica quali rotte si aprono per i profughi?  La prima rotta che potrebbe aprirsi è quella albanese ,...
La "Corsa a ostacoli verso l'Europa" dei Migranti. La denuncia di Medici Senza Frontiere che lancia l'allarma sulla questione dei profughi che tentano di entrare ed attraversare l'Europa. Pubblico, aderendo all'appello, il comunicato stampa.

In particolare denunciamo che le temperature che toccano anche i -20° sotto zero al confine tra Macedonia e Serbia, i bambini in viaggio lungo la rotta dei rifugiati sono a rischio di ipotermia, polmonite e altre malattie respiratorie potenzialmente mortali. 
Al confine tra la Serbia e la Macedonia ci troviamo di fronte a neve alta 15 centimetri  e bambini che hanno le labbra livide, sofferenti e tremanti per il freddo. Le madri, esauste, non sanno come tenere i loro figli al caldo, all’asciutto e scivolano portandoli in braccio sulle strade ghiacciate.
MSF denuncia, in un rapporto diffuso oggi a livello internazionale, il catastrofico fallimento dell’Unione Europea nel rispondere ai bisogni umanitari di rifugiati, richiedenti asilo e migranti nel 2015 e presenta una fotografia drammatica, emersa dai progetti MSF per la migrazione, dell’impatto medico-umanitario delle politiche europee su migliaia di persone in fuga.


“Non solo l’Unione Europea e i governi hanno fallito collettivamente nell’affrontare la crisi, ma con le loro barriere e la risposta caotica ai bisogni umanitari delle persone in fuga hanno di fatto peggiorato le condizioni di migliaia di uomini, donne e bambini già vulnerabili” ha dichiarato Brice de le Vingne, direttore delle operazioni di MSF.

Attraverso le testimonianze dirette di operatori e pazienti di MSF e i dati medici raccolti in decine di progetti, il rapporto “Corsa a ostacoli verso l’Europa” mostra le conseguenze umanitarie delle decisioni europee e dimostra come le politiche di deterrenza abbiano costretto MSF e altre organizzazioni ad aumentare drasticamente le proprie attività nei punti di ingresso all’Europa.


“Mai prima d’ora abbiamo dovuto avviare così tanti progetti in Europa o imbarcarci per salvare vite in mare. Mai prima d’ora abbiamo dovuto assistere così tanti disperati alle frontiere, curando le conseguenze fisiche e psicologiche dei drammatici viaggi, delle violenze subite e della mancanza di assistenza” ha detto ladott.sa Federica Zamatto, responsabile medico progetti migrazione MSF. “Nel 2016 i paesi europei devono fare un bilancio del costo umano delle loro decisioni, assumersi le loro responsabilità e imparare dagli errori commessi per mettere al centro i bisogni dei più vulnerabili.”

Nel 2015 i numeri dell’azione MSF per la migrazione in Europa sono triplicati. Tra il 1° gennaio e il 15 dicembre, MSF ha effettuato oltre 100.000 consultazioni mediche e psicologiche – sulle navi di ricerca e soccorso e nei progetti in Italia, Grecia e Balcani – e tra maggio e dicembre ha soccorso 23.747 persone in mare. In tutto MSF ha speso circa 31,5 milioni di euro e mobilitato 535 operatori umanitari per rispondere ai bisogni di rifugiati e migranti in Europa e nel Mediterraneo.

Il rapporto di MSF descrive gli ostacoli che l’Europa e i governi europei hanno imposto lungo il percorso di oltre un milione di persone, la maggior parte delle quali in fuga da guerre e persecuzioni: mancanza di alternative alle pericolose traversate del mare, recinzioni di filo spinato per chiudere i confini, continui cambiamenti nelle procedure amministrative e di registrazione, condizioni di accoglienza del tutto inadeguate in Italia e Grecia, fino a veri e propri atti di violenza in mare e alle frontiere di terra. Per MSF, un approccio atroce e inaccettabile, che ha avuto conseguenze drammaticamente concrete sulla salute, sia fisica che psicologica, delle persone.

“È appena iniziato un nuovo anno ma sappiamo che nessuna politica restrittiva fermerà le persone dal cercare un futuro per loro stessi e le loro famiglie, anche a costo di rischiare la vita. Chiediamo con forza all’Europa di smettere di giocare con le vite e la dignità delle persone e garantire un passaggio sicuro verso il continente” ha detto Stefano Argenziano, coordinatore progetti migrazione MSF. “Questa crisi è tutt’altro che finita e l’assistenza resta del tutto insufficiente in Italia, Grecia e Balcani. Nel 2015, gli stati europei hanno attuato politiche inumane per proteggere i propri confini da persone vulnerabili.


Speriamo che nel 2016 non dovremo più proteggere queste persone dalle politiche europee.”MSF rinnova la richiesta di un passaggio sicuro all’Europa, attraverso: canali legali e sicuri per i richiedenti asilo (anche tramite la possibilità di chiedere asilo alle frontiere di terra e il ricorso facilitato a misure di riunificazioni familiari, visti umanitari e ricollocamenti); percorsi di migrazione legali per ridurre viaggi pericolosi e reti di trafficanti; un meccanismo ambizioso di ricerca e soccorso in mare, da effettuare vicino alle coste di partenza e con luoghi di sbarco predefiniti che garantiscano condizioni umane e assistenza medica; investimenti nell’accoglienza invece che nella deterrenza; schemi di ricollocamento più ambiziosi; l’eliminazione di violenze e abusi da parte delle autorità.

Alle persone in fuga MSF ha dedicato la campagna #Milionidipassi, per restituire dignità al tema delle migrazioni forzate e garantire il diritto di tutti ad avere salva la vita. www.milionidipassi.it #milionidipassi #safepassage"

La "Corsa a ostacoli verso l'Europa" dei Migranti. La denuncia di MSF

La "Corsa a ostacoli verso l'Europa" dei Migranti. La denuncia di Medici Senza Frontiere che lancia l'allarma sulla ques...
Lampedusa, Contrada Imbriacola,  sono rinchiusi da oltre 14 giorni nel centro di primo soccorso e accoglienza circa

MINORI DETENUTI NEL CPSA DI CONTRADA IMBRIACOLA

Lampedusa, Contrada Imbriacola,  sono rinchiusi da oltre 14 giorni nel centro di primo soccorso e accoglienza circa
Non c’è commercio illegale, questuante, parcheggiatore, spacciatore che non abbia dietro un protettore, una “banda”.

MIGRANTI taglieggiati dal racket. Minori stranieri non accompagnati si prostituiscono - Il caso Catania

Non c’è commercio illegale, questuante, parcheggiatore, spacciatore che non abbia dietro un protettore, una “banda”.
Solo negli ultimi mesi sono giunti in Italia 12mila minori non accompagnati. Dovrebbero essere tutelati, ma sono prigionieri della burocrazia.

Bambini migranti? Trattati come pacchi postali

Solo negli ultimi mesi sono giunti in Italia 12mila minori non accompagnati. Dovrebbero essere tutelati, ma sono prigionieri della burocrazi...
Da Lampedusa sbarcati 130 nuovi immigrati A Sampierdarena un consorzio ospita quattordici minorenni afgani, pakistani e curdi. Profughi, servono altri duecento posti associazioni mobilitate

Profughi, servono altri duecento posti

Da Lampedusa sbarcati 130 nuovi immigrati A Sampierdarena un consorzio ospita quattordici minorenni afgani, pakistani e curdi. Profughi, ...
L'escalation di violenza che stà scuotendo la Libia fa pagare il prezzo più alto ai molti rifugiati, tra cui minori, minori non accompagnati, donne e donne in gravidanza. Principalmente le vittime sono Eritrei, Etipoi, sudanesi e Somali. 

Libia:molte vittime tra rifugiati, anche minori, serve corridoio umanitario

L'escalation di violenza che stà scuotendo la Libia fa pagare il prezzo più alto ai molti rifugiati, tra cui minori, minori non accompag...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

 

Minori Stranieri Non Accompagnati © 2015 - Designed by Templateism.com, Plugins By MyBloggerLab.com