Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che introduce modifiche alla disciplina della protezione internazionale e alle disposizioni in materia di minori stranieri non accompagnati (decreto legislativo 142/2015 e legge 47/2017). 
Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri, ora alla firma del Presidente della Repubblica

Il decreto attribuisce ai Tribunali per i minorenni la competenza a nominare il tutore del minore straniero non acompagnato, precedentemente era il giudice tutelare.

Attribuire il potere di nomina del tutore al Tribunale per i minorenni, a mio parere, è una scelta giusta e coerente. Ricordiamo che presso i Tribunali per il minorenni sono istituiti gli elenchi dei tutori.
Anche in ottica di economia processuale.
Questo passaggio di competenza dovrebbe accelerare la nomina dei tutori e garantire una maggiore e più rapida tutela del minore.

Minori stranieri non accompagnati: Al Tribunale per i minorenni la competenza sulla nomina del tutore, adesso c'è il decreto legislativo

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che introduce modifiche alla disciplina della protezione internazionale e a...
Circa 258 milioni di persone hanno lasciato i loro Paesi di nascita e ora vivono in altre nazioni con un aumento del 49 per cento rispetto al 2000, quando erano 173 milioni, e del 18 per cento rispetto al 2010, quando se ne contavano 220 milioni. A rivelarlo è il rapporto Onu sulle migrazioni internazionali pubblicato in occasione della Giornata internazionale dei migranti.

Dai dati emerge che oltre il 60 per cento di tutti i migranti internazionali vive in Asia (80 milioni) ed Europa (78 milioni). Nel Nord America se ne contano 58 milioni, in Africa 25. Significativo come due terzi di questi emigranti viva nel 2017 in appena venti Paesi: il numero più elevato (50 milioni) si trova negli Usa, poi Arabia Saudita, Germania e Russia ne ospitano ciascuno attorno ai dodici milioni. Segue la Gran Bretagna con 9 milioni. L'Italia è all'undicesimo posto (dietro anche a Emirati Arabi, Francia, Canada, Spagna) con 5,9 milioni di migranti che vivono stabilmente sul territorio nazionale. Erano 2,1 milioni nel 2000.

Il numero di rifugiati e richiedenti asilo, conteggiato nel 2016, è stato stimato in poco meno di 26 milioni di persone. La Turchia ne ospita la maggior parte (3 milioni), seguita da Giordania, Palestina, Libano e Pakistan. Nessuno Stati Ue, né gli Usa figurano nei primi posti di questa classifica. "Dati affidabili sono fondamentali proprio per combattere le percezioni errate sulla migrazione e per informare le politiche migratorie", ha dichiarato il Sottosegretario generale per gli affari economici e sociali dell'Onu, Liu Zhenmin, citando i negoziati sul Global compact per l'immigrazione che sono stati abbandonati dagli Usa per volontà dell'amministrazione Trump. "Nel settembre 2016 - ricorda il rapporto Onu - tutti i 193 stati membri delle Nazioni Unite, compresi gli Stati Uniti sotto il presidente Barack Obama, hanno adottato la Dichiarazione di New York per rifugiati e migranti, nella quale si afferma che nessun Paese può gestire da solo la migrazione internazionale. Gli Stati hanno accettato di attuare politiche migratorie concordate e si sono impegnate a condividere più equamente l'onere di ospitare i rifugiati, hanno anche accettato di proteggere i diritti umani dei migranti e di contrastare la xenofobia e l'intolleranza verso i migranti. Hanno inoltre concordato di avviare un processo che portasse all'adozione di un patto globale nel 2018".

Il rapporto fa notare che "i migranti hanno contribuito alla crescita della popolazione in Nord America e Oceania e senza migranti la popolazione europea sarebbe diminuita dal 2000 al 2015". E si rileva, ad esempio, che se l'Asia è il primo continente nel quale la gente lascia il proprio Paese (106 milioni su 258, primo Stato è l'India), il secondo è l'Europa (61 milioni). L'elenco delle prime nazioni di partenza - che vede anche Messico, Russia, Cina, Bangladesh, Siria, Pakistan e Ucraina - non annovera nazioni africane. Nell'intero continente, però, si stima abbiano lasciato il proprio Paese d'origine 36 milioni di persone.





La rotta più seguita per i flussi migratori è quella che va dal Messico agli Stati Uniti (12,7 milioni di persone nel 201, erano 9,4 nel 2000), seguita a distanza da quella che va dall'India all'Arabia Saudita (3,3 milioni, erano 700mila). Spicca l'impennata, dovuta alla guerra, dei 3,3 migranti siriani che vivono in Turchia: una presenza che era pari a zero 17 anni fa. E anche in questo caso nessuna rotta, tra le prime 15 mondiali, conduce verso i Paesi Ue. Repubblica.it

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I Minori Stranieri non Accompagnati

Migranti, il dossier Onu: nel mondo sono 258 milioni. Aumento del 49 per cento dal 2000

Circa 258 milioni di persone hanno lasciato i loro Paesi di nascita e ora vivono in altre nazioni con un aumento del 49 per cento rispetto...
Un appello al Prefetto di Imperia per rispondere all’emergenza della mancata accoglienza dei Minori Stranieri Non Accompagnati a Ventimiglia nel rispetto della normativa vigente, deliberatamente violata da mesi.

“Cessare immediatamente l’illegittima prassi della mancata accoglienza di Minori Stranieri Non Accompagnati a Ventimiglia, ovvero del collocamento di MSNA nel centro di accoglienza per adulti “Parco Roja” e predisporre tutte le misure necessarie affinché questi minori siano collocati in centri di accoglienza per minori, come previsto dalla normativa vigente, e come richiesto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, possibilmente sul territorio di Ventimiglia o nelle vicinanze almeno per quanto riguarda i minori in attesa di ricongiungimento familiare”.

È quanto si legge in una lettera pubblica al Prefetto di Imperia, siglata da 6 associazioni impegnate in prima linea nella protezione dei minori a Ventimiglia. I firmatari sono A.S.G.I. (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), l’organizzazione umanitaria italiana INTERSOS, Safe Passage, Terre des Hommes, WeWorld Onlus e la Diaconia Valdese.

“Ad oggi – sottolineano le organizzazioni – non è stato comunicato se e quando verrà aperta una struttura ricettiva temporanea per MSNA a Ventimiglia, a più di quattro mesi dalla sospensione dei lavori decisa in seguito alla contestazione di alcuni cittadini avvenuta in data 9 agosto 2017”.

La legge italiana vieta espressamente il collocamento dei MSNA presso i centri di prima accoglienza per adulti e impone l’obbligo per la pubblica autorità di collocare in luogo sicuro il minore in stato di abbandono morale o materiale o allevato in locali insalubri o pericolosi.

“Collocare i minori non accompagnati in un centro di prima accoglienza non esclusivamente dedicato ai MSNA e non adeguato alla condizione di minorenni quale il centro “Parco Roja” – sottolineano ancora le organizzazioni – ovvero lasciarli privi di alcuna assistenza e accoglienza rappresenta una grave violazione della normativa vigente”.

Le organizzazioni esprimono “forte preoccupazione per la situazione dei numerosi minori stranieri non accompagnati che si trovano sulle sponde del fiume Roja a Ventimiglia, vivendo in ripari di fortuna, privi di riscaldamento e di servizi igienici, senza accesso all’acqua potabile e al cibo, esposti ad abusi e violenze” Nonchè per “la presenza di ragazzine minorenni, spesso vittime di violenze sessuali, alcune delle quali con figli piccoli”. (ASGI)



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I Minori Stranieri non Accompagnati

Ventimiglia, le organizzazioni: forte preoccupazione per mancata accoglienza minori stranieri

Un appello al Prefetto di Imperia per rispondere all’emergenza della mancata accoglienza dei Minori Stranieri Non Accompagnati a Ventimig...
Sempre più critica la situazione dei minori stranieri a Ventimiglia, aggravata dalle pessime condizioni del tempo degli ultimi giorni, a causa delle quali alcuni di loro migranti hanno rischiato di morire trascinati dal fiume Roja, sul cui letto rimangono accampati in attesa di passare la frontiera. Il forte controllo dei trafficanti, la carenza d’informazione e le criticità purtroppo ancora esistenti nell’unica struttura disponibile per migranti in transito (Campo Roja), spingono molti minori a vivere fuori dai circuiti dell’accoglienza, in condizioni inaccettabili, per nulla rispondenti ad una loro effettiva cura, protezione e presa in carico, come dispone la legge italiana, esposti al rischio di sfruttamento.

“L’emergenza maltempo ripropone con urgenza l’esigenza di prevedere una struttura dedicata ai minori non accompagnati, che possa offrire i servizi essenziali – sanitari, psicosociali e informativi – a questa fascia particolarmente vulnerabile di migranti, come previsto dalla legge Zampa”, dichiara Federica Giannotta, Responsabile Progetti Italia di Terre des Hommes.

Il Campo Roja, unica struttura in questi mesi deputata all’accoglienza dei migranti in transito, si trova in posizione isolata, raggiungibile percorrendo una strada estremamente pericolosa, e al suo interno la coabitazione di minori, donne e bambini con uomini adulti, espone i più vulnerabili a un concreto e grave rischio di abusi. Per quanto tutti gli operatori presenti, in primis Croce Rossa e a seguire le ONG come Terre des Hommes, stiano cercando di fare del proprio meglio per migliorare le condizioni di accoglienza, queste criticità, unitamente all’assenza di servizi specialistici per l’infanzia e il supporto della maternità, rendono difficile considerare la struttura pienamente adatta all’accoglienza di bambini, ragazzi e giovani donne.

Terre des Hommes, a cui si unisce anche il blog minori stranieri non accompagnati, richiamano nuovamente l’attenzione delle istituzioni sull’obbligo di identificare e destinare una struttura all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, come previsto dalla legge Zampa, ma anche sull’urgenza di identificare una struttura di accoglienza diversa dal Campo Roja per donne e famiglie con bambini.

Terre des Hommes con il progetto Faro sta prestando assistenza legale, sociale e linguistica a centinaia di minori in transito a Ventimiglia e a famiglie con bambini, riscontrando come l’attuale sistema Dublino anche qui, purtroppo, stia producendo ancora effetti devastanti sulle categorie più vulnerabili di migranti. Quotidianamente raccoglie testimonianze di Minori respinti dalla Polizia francese con l’uso della forza dopo aver già attraversato la frontiera, nonostante nessuno Stato europeo possa respingere un minore non accompagnato, stando al trattato di Dublino, e abbia anzi il dovere di prenderlo in carico e proteggerlo.

comunicato stampa

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I Minori Stranieri non Accompagnati

Ventimiglia. Urgente aprire struttura dedicata ai minori non accompagnati

Sempre più critica la situazione dei minori stranieri a Ventimiglia, aggravata dalle pessime condizioni del tempo degli ultimi giorni, a c...
Sempre più drammatiche le condizioni dei minori che arrivano in Sicilia dalla Libia.
Terre des Hommes: ancora lontana una reale protezione dei Minori non accompagnati

Crisi ipoglicemiche, ipotermia, stati di incoscienza, grave denutrizione, ferite da armi da fuoco, segni di violenze fisiche e di tortura, fra le quali anche bruciature prodotte da plastica sciolta: innumerevoli sono le prove evidenti sul corpo sofferente dei migranti - anche i più piccoli - dell’aggravamento delle condizioni di detenzione in Libia. 
Terre des Hommes vuole richiamare l’attenzione delle istituzioni pubbliche su questa tragedia che sembra non avere fine, anzi che si aggrava giorno dopo giorno. 
“Le condizioni fisiche e psicologiche dei migranti arrivati con gli ultimi sbarchi a Pozzallo sono davvero allarmanti e di gran lunga peggiori di quelle cui abbiamo assistito nel corso di questi anni”, afferma Marianna Cento, psicologa e responsabile del team di Terre des Hommes a Ragusa, dal 2011 in Sicilia con il Progetto Faro.


“Le ferite dell'anima che conseguono alle reiterate violenze traumatiche e alle torture subite nei viaggi attraverso il Niger e la Libia, che spesso si sommano a quelle già vissute al paese d'origine, gridano attraverso i corpi dei migranti e chiedono di essere curate. Reiterati gli abusi sessuali da parte dei trafficanti e i rapimenti e le violenze sessuali da parte di gruppi criminali quali Asma Boys, in particolar modo sulle donne e sulle minori non accompgnate”, continua Marianna Cento. 
Le gravissime condizioni fisiche e psichiche dei 294 migranti, in prevalenza somali ed eritrei, sbarcati a Pozzallo il 23 novembre, fra i quali 116 minori non accompagnati e 7 minori con famiglia, testimoniano di tale inferno libico. A questo si aggiunge l’insicurezza in cui ormai le operazioni di salvataggio vengono svolte, molto spesso ostacolate dalla Guardia Costiera libica, con gravissime conseguenze quali naufragi e innumerevoli morti, come avvenuto durante le operazioni S.A.R. condotte dalla nave Sea Watch il 6 novembre. Fra i 58 superstiti di naufragio sbarcati a Pozzallo l'8 novembre, vi erano anche due madri che avevano perso i loro figli, una delle quali privata anche della salma, con conseguenze psicologiche inenarrabili nell'elaborazione di tale lutto, oltre ad 8 minori non accompagnati, molti dei quali testimoni dell'annegamento di amici e parenti.

“Inaccettabile è anche l’estrema lentezza dei trasferimenti dei minori non accompagnati dai centri di prima accoglienza a quelli di seconda accoglienza e integrazione”, dichiara Federica Giannotta, responsabile progetti Italia di terre des Hommes. “Se prima dell’accordo con la Libia le ragioni del mancato trasferimento erano dovute all’ingestibile numero degli arrivi e alla carenza di posti disponibili nelle comunità di secondo livello, oggi la situazione è diversa, perché la disponibilità inizia ad esserci, eppure la macchina dei trasferimenti continua a non funzionare in modo adeguato. Terre des Hommes registra ancora punte di 13 mesi di permanenza in questi centri a conferma della mancata rispondenza dell’attuale sistema ai dettami della Legge di Riforma n. 47/2017 (Legge Zampa) per i minori non accompagnati.

A ciò si aggiungano le condizioni di estrema variabilità dei servizi offerti dai centri di prima accoglienza, (centri FAMI, CAS e CPA), che non assicurano standard minimi uguali per tutti i minori appena sbarcati. Per esempio in molti centri le minori femmine sono accolte in promiscuità con minori maschi, esponendole a concreti rischi per la propria incolumità psicofisica, nonché a forme di sfruttamento.


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Sempre più drammatiche le condizioni dei minori che arrivano in Sicilia dalla Libia

Sempre più drammatiche le condizioni dei minori che arrivano in Sicilia dalla Libia. Terre des Hommes: ancora lontana una reale protezi...
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