A Messina, questa mattina, grazie al protocollo "AccolgiMe" siglato tra l’Autorità Portuale, il Comune di Messina, la Città Metropolitana di Messina, l’Istituto scolastico “Jaci” e Medihospes Cooperativa Sociale Onlus, è partito l'iniziativa per l'acoglienza dei corceristi  delle navi Carnival e Princess Cruise da parte di alcuni msna.

12 minori stranieri non accompagnati, provenienti da Ghana, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea e Gambia, formati, dal loro arrivo sullo Stretto a casa Ahmed, all’accoglienza turistica grazie ad esperti in lingue straniere dell’InfoPoint, accolgono i crocieristi.

Questa nuova esperienza è iniziata stamani quando da Tourist Office allestito al molo, hanno accolto al desk, con altri professionisti del settore, i turisti scesi alle navi.

Leonardo Cavaliere

I minori stranieri non accompagnati accolgono i crocieristi grazie al progetto AccogliMe

A Messina, questa mattina, grazie al protocollo " AccolgiMe " siglato tra l’Autorità Portuale, il Comune di Messina, la Città Me...
Pubblicato dal Ministero del Lavoro e del Welfare il Report mensile dei Minori Stranieri Non Accompagnati sul territorio Italiano.

Il Report fa riferimento ai dati censiti dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione aggiornati al 31 Maggio 2018.

I Dati in breve:
MINORI PRESENTI E CENSITI: 13.318

Fascia d'età: 17 anni - 7.839 - 58,9%

CITTADINANZA PRESENTI E CENSITI %

ALBANIA - 1.562 - 11,7%
GAMBIA - 1.396 - 10,5%
EGITTO - 1.266 - 9,5%
GUINEA - 1.107 - 8,3%
COSTA D'AVORIO - 1.064 - 8,0%

Totale MINORI IRREPERIBILI - 4.570 (Il numero complessivo rappresenta lo stock degli allontanamenti registrati negli anni e relativi a soggetti ancora minorenni.)


MINORI STRANIERE NON ACCOMPAGNATE: 994

Report mensile, Maggio 2018, dei Minori Stranieri Non Accompagnati

Pubblicato dal Ministero del Lavoro e del Welfare il Report mensile dei Minori Stranieri Non Accompagnati sul territorio Italiano. Il R...
L'istituto di ricerca francese Cimade dichiara che “Il numero di migranti respinti alle frontiere francesi è aumentato notevolmente”. Le affermazioni partano dai dati ufficiali della polizia di frontiera d’oltralpe.
La denuncia dei respingimenti e quello che accade al confine è contenuto all'interno del Report “Dedans, dehors: une Europe qui s’enferme”, che in italiano si traduce in “Dentro, fuori ad un’Europa che si chiude”. 
Il numero di coloro “non ammessi” in territorio francese nel 2017 ammontava a 85.408, cioè il 34% in più rispetto al 2016 (63.845). Nel 2015, anno della reintroduzione dei controlli alle frontiere, sono stati pronunciati 15.849 casi di non ammissione.
La maggior parte di questi respingimenti, per quanto riguarda il confine franco-italiano, l’anno scorso ammontavano a 44.433 migranti solo nel dipartimento 06 delle Alpi Marittime (+42% in un anno), dove i migranti cercano ogni giorno di raggiungere disperatamente la Francia passando da Ventimiglia. Nel dipartimento delle Alte-Alpi dove negli scorsi anni si è aperta una nuova strada per raggiungere la Francia, i migranti non ammessi sono balzati dal 2016 al 2017 del 700%, arrivando a 1899 profughi respinti. Un fenomeno simile si nota sul confine franco-spagnolo: nei Pirenei orientali, i profughi non ammessi sono passati da solo 26 nel 2015 a 4.411 nel 2017. 
“La Francia ha ufficialmente reintrodotto i controlli alle frontiere interne dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre 2015, e da allora li ha rinnovati ogni sei mesi”, ricorda la Cimade in questo rapporto pubblicato mercoledì. 
Ma per l’istituto si tratterebbe di un “diversivo della lotta al terrorismo”. Infatti il dispiegamento di poliziotti alle frontiere è estremamente differenziato secondo la Cimade, poiché eccedono con uno “sforzo speciale” soltanto ai confini con la Spagna e l’Italia, mentre su alcuni punti molto frequentati del confine franco-tedesco non ci sarebbero pattuglie a presidiare.
In totale “il ripristino dei controlli alle frontiere ha portato principalmente ad un aumento delle pratiche esistenti relative ai controlli migratori molto più che l’identificazione o il divieto di ingresso di sospetti terroristi” è quanto descrive l’associazione Cimade. 
Questi controlli alle frontiere “sono accompagnati da un minor numero di garanzie giuridiche” e “implicano più rischio di controllo razziale, ancora vietato”, aggiunge il rapporto, che si occupa di messa in pericolo e violazione dei diritti delle persone esiliate. Critiche che riecheggiano la recente relazione della Commissione nazionale consultiva dei diritti dell’uomo (CNCDH), che si è dichiarato “profondamente scioccato” dal trattamento dei migranti alla frontiera franco-italiana. La maggior parte dei migranti respinti l’anno scorso erano di etnia sudanese (11.000), seguita da quella guineana (5900), marocchina (5.372) e ivoriana (5.205), secondo i dati diffusi dall’associazione.

L’istituto è anche preoccupato del fatto che tra coloro per i quali l’accesso in Francia è stato negato l’anno scorso c’erano 17.036 minori – di cui cui 13.500 nelle Alpi Marittime. Ma la giustizia “ha più volte riconosciuto l’illegalità del rifiuto di ingresso ai minori non accompagnati”, ha aggiunto la Cimade, che si congratula, tuttavia con le autorità, poiché “le forze di polizia sembrano aver cambiato le loro pratiche al posto di reprimerle sistematicamente”.

Per completezza bisogna aggiungere a quanto pubblicato nel report de La Cimade, quanto affermato dal report diffuso venerdì 15 giugno da Oxfam, Diaconia Valdese e Asgi che però condanna duramente il comportamento della Polizia Francese.

"L’intervento, ormai di prassi, della polizia francese comporta, prima ancora del respingimento in Italia, in violazione delle norme europee e francesi, il fermo dei minori, spesso la loro registrazione come maggiorenni, la falsificazione delle dichiarazioni sulla loro volontà di tornare indietro, la loro detenzione senza acqua, cibo o coperte, senza la possibilità di poter parlare con un tutore legale. I ragazzi raccontano anche di essere stati vittime di riprovevoli abusi verbali o fisici: il taglio delle suole delle scarpe, il furto di carte SIM. In molti vengono costretti a tornare fino a Ventimiglia a piedi, lungo una strada priva di marciapiede, con qualunque condizione atmosferica: una giovanissima donna eritrea è stata costretta a farlo sotto il sole cocente, portando in braccio il suo bambino nato da soli 40 giorni."

13.000 migranti minorenni respinti alla frontiera italo-francese nel 2017: il rapporto choc

L'istituto di ricerca francese Cimade dichiara che “Il numero di migranti respinti alle frontiere francesi è aumentato notevolmente”. ...

Tumaranké è una parola che in lingua bambara, parlata in Mali, definisce chi si mette in viaggio alla ricerca di un futuro migliore. Ed è anche il titolo del documentario collettivo girato con uno smarthphone da trentotto giovani migranti, prodotto da Dugong Films. Tumaranké è un progetto europeo Re-future che ha coinvolto il gruppo di minori stranieri non accompagnati in un workshop di educazione all'immagine e filmmaking. Un percorso lungo un anno per sensibilizzare e stimolare il loro sguardo sulla realtà e imparare a esprimersi utilizzando in modo più consapevole lo strumento che ognuno di loro ha in tasca, lo smartphon. Il risultato è un diario intimo e sorprendente fatto di pezzi di vita, istanti e sguardi: lo smartphone diventa uno strumento per mettersi in gioco in prima persona, per raccontare e condividere un’esperienza

Il progetto e le partnership. Nell'epoca della Migrazione 2.0, un progetto europeo a sostegno dei minori stranieri non accompagnati, sfrutta la forza trainante dell'innovazione tecnologica come strumento di integrazione culturale. Si chiama RE-FUTURE ed è uno dei 12 progetti selezionati, tra oltre 300, dal Programma Europa Creativa della Commissione Europea per il supporto all'integrazione dei rifugiati ed è stato realizzato da una partnership di realtà europee: Dugong Films (Italia), AccoglieRete (Italia), Università Telematica Internazionale Uninettuno (Italia), Infinity Edge (Italia), Picofilm (Francia), Shoot&Post (Svezia), Asi Film (Turchia) e Road Movie (Italia).

Dugong Films - Repubblica.it



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I Minori Stranieri non Accompagnati

'Tumaranké', il doc girato con lo smartphone da 38 giovani migranti

Tumaranké è una parola che in lingua bambara, parlata in Mali, definisce chi si mette in viaggio alla ricerca di un futuro mig...


Il 28 giugno il Consiglio europeo discute di immigrazione: i Governi hanno la responsabilità storica di dare sostanza al principio di solidarietà su cui si è fondata l’Unione europea. Chiedere asilo in Europa è un diritto, ma regole e politiche ingiuste continuano a far pagare a chi cerca rifugio l’incapacità dei Governi di affrontare sfide comuni con risposte comuni, come successo alle 629 persone bloccate in mare sull’Aquarius. La battaglia per la solidarietà europea non si fa sulla pelle delle persone in mare ma cambiando le regole sbagliate come il Regolamento di Dublino, che lasciano le maggiori responsabilità sui Paesi di Confine. Il Parlamento europeo ha già votato a larga maggioranza per superare l’ingiusto criterio del “primo Paese di accesso” e sostituirlo con un sistema di ricollocamento automatico che valorizza i legami significativi dei richiedenti e impone a tutti i Paesi di fare la propria parte, come già chiedono i Trattati europei. Un’altra Europa c’è già, un’Europa che accoglie, aperta e solidale: facciamola vedere! Il 27 giugno riempiamo le piazze d’Europa con barchette di carta per chiedere a tutti i Governi europei di fare la propria parte, di cambiare il Regolamento di Dublino nella direzione già indicata dal Parlamento europeo e di aprire vie legali e sicure per l’accesso in tutti i Paesi UE.

minori stranieri non accompagnati mercoledì 27 sarà in piazza per chiedere #EuropeanSolidarity e #ChangeDublin.

Aderisci su europeansolidarity.eu e manda una mail e un tweet al tuo capo di governo con gli hashtag #changeDublin #europeansolidarity

Comunicato http://europeansolidarity.eu/

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Solidarietà europea: il 28 giugno tutti i Governi facciano la propria parte per l’accoglienza

Il 28 giugno il Consiglio europeo discute di immigrazione: i Governi hanno la responsabilità storica di dare sostanza al principio di so...
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