Lesbo, Campo Moria, Medici Senza Frontiere denuncia un'emergenza senza precedenti.
L’organizzazione internazionale denuncia che tutte le settimane ci sono adolescenti che tentano di togliersi la vita.

La situazione di disagio psichico e fisico è dovuta alla politica di contenimento che ha bloccato, fino a tempo indefinito, oltre 9000 persone sull'isola. E' bene sottolineare che un terzo dei costretti è costituito da minori
Un dato che fa capire la situazione insopportabile che si è venuta a creare è la dimensione del campo, concepito per circa 3000 persone.

Quindi un sovraffollamento che genera situazioni di fortissimo disagio, più volte denunciato su questo blog.
"La politica di contenimento dei richiedenti asilo sulle isole greche - sottolinea in un comunicato Msf - ha bloccato indefinitamente oltre 9.000 persone, un terzo delle quali bambini, nel campo di Moria, pensato per accoglierne non più di 3.100. Ogni settimana le équipe di Msf assistono adolescenti che hanno tentato di suicidarsi o si sono inferti ferite, e rispondono a numerosi casi critici dovuti a violenze, autolesionismo infantile e mancanza di accesso a cure mediche urgenti".

“Posso dire di non aver mai assistito un numero così grande di persone bisognose di assistenza psicologica come a Lesbo. La stragrande maggioranza dei pazienti presenta sintomi di psicosi, ha pensieri suicidi o ha già tentato di togliersi la vita”, ha affermato Alessandro Barberio, psichiatra di Msf a Lesbo. Le terapie di gruppo pensate per i bambini in età compresa tra i 6 e i 18 anni, da febbraio a giugno di quest’anno, evidenziano come quasi un quarto dei bambini (18 su 74) “abbia manifestato episodi di autolesionismo o tentativi di suicidio; dei restanti tre quarti, alcuni soffrono di mutismo selettivo, attacchi di panico, ansia, scatti d’ira e incubi costanti”.

L'organizzazione MSF chiede un'evacuazione di emergenza per tutte le persone vulnerabili, in particolare i bambini, verso una sistemazione sicura sulla terraferma, in Grecia o all'interno dell'Unione europea.

“Questi bambini arrivano da Paesi in guerra, dove hanno vissuto violenze e traumi estremi. Invece di ricevere cure e protezione in Europa, vivono nella paura, nell’angoscia e sono vittime di episodi di violenza, compresa quella sessuale” evidenzia il dottor Declan Barry, coordinatore medico di Medici Senza Frontiere in Grecia. “Oltre ad essere pericoloso, l’ambiente in cui vivono è caratterizzato da scarse condizioni igieniche, motivo per cui vediamo molti casi di diarrea e infezioni cutanee ricorrenti nei bambini di tutte le età. Con questo livello di sovraffollamento, il rischio di epidemie è molto alto”.

Solo nel mese di settembre, che ancora non è finito (siamo al 19.09.2018) sono arrivate a Lesbo altre 1.500 persone che, a causa dell’assenza di spazio, dormono senza riparo e senza cibo, oltre ad avere un accesso limitato alle cure mediche. 

“Sono tre anni che Msf chiede alle autorità greche e all’Unione Europea di assumersi la responsabilità dei loro fallimenti e di attuare soluzioni sostenibili per mettere fine a questa situazione catastrofica”, afferma Louise Roland-Gosselin, capomissione di Msf in Grecia. “È tempo di evacuare le persone più vulnerabili in sistemazioni sicure in altri paesi europei. È tempo di mettere fine all’accordo UE-Turchia”. L’accordo prevedeva infatti che i profughi arrivati in Grecia dalla Turchia dopo il 20 marzo del 2016 fossero rinchiusi nei centri di prima accoglienza sulle isole di Samo, Lesbo e Chio, in attesa di essere identificati ed eventualmente rimandati in Turchia. Nell’aprile del 2016 la Grecia ha però riformato la legge sull’asilo, in modo tale da consentire la detenzione amministrativa dei migranti irregolari, in attesa che la loro domanda d’asilo sia valutata dai funzionari dell’agenzia europea per l’asilo (Easo).

“Ogni giorno le équipe di Msf, oltre a dover colmare le lacune del sistema sanitario locale, faticano a coprire gli enormi bisogni medici, da quelli pediatrici a quelli di salute mentale”, afferma Barberio, aggiungendo che ogni giorno “assistiamo alla violazione del sistema di asilo, al deterioramento delle condizioni di vita e al fallimento del governo greco, dell’Europa e delle Nazioni Unite nel rispondere a questa crisi. La nostra limitata capacità di modificare sostanzialmente la situazione aumenta il livello di stress. Inoltre c’è un afflusso sempre crescente di nuovi e più gravi casi psichiatrici e non credo che questa tendenza cambierà presto, finché la politica di contenimento rimarrà in vigore”.
Le condizioni fisiche e psicologiche che necessitano di assistenza, conseguentemente, non possono che degenerare, spiega Barberio, “fanno assomigliare l’isola a un vecchio manicomio come non ne esistono più in gran parte dell’Europa, dalla metà del XX secolo”. La situazione è di massima urgenza: è essenziale l’evacuazione urgente delle persone vulnerabili.

Leonardo Cavaliere

"Benvenuti nella Prigione". Campo di Lesbo,Moria. I bambini tentano ogni giorno il suicidio

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Negli Stati Uniti continua l'odiosa pratica di trattenere i minori migranti. Secondo quando riportato dal New York Times, il numero dei bambini trattenuti nei centri di detenzione americani ha raggiunto il triste record dei 12800 minori internati, il più alto numero mai registrato, con un aumento di cinque volte rispetto alla scorsa estate.

A differenza di quanto si possa pensare, l'impennata non è dovuta ad un aumento dei minori giunti negli USA, ma del drammatico rallentamento delle procedure decisionali sulla titolarità di rimanere sul territorio americano o meno.

In genere, i bambini che arrivano negli Stati Uniti da soli vengono arrestati dalle autorità, classificati come minori non accompagnati e inviati in centri di detenzione amministrativa fino a quando il governo non è in grado di controllare e collocarli con gli sponsor, che di solito sono genitori, parenti o amici di famiglia già viventi negli Stati Uniti.

A partire da giugno, i potenziali sponsor devono lasciare le impronte digitali, ma molti sponsor eligibili sono immigrati non regolari e come era ovvio si sono spaventati di essere identificati e deportati.

Dato l'ingente numero di minori non accompagnati trattenuto ha spinto l'amministrazione Trump a triplicare le dimensioni della tendopoli, centro di detenzione amministrativa, di Tornillo, in Texas.
La struttura di Tornillo era stata originariamente creata a giugno e aveva lo scopo di ospitare temporaneamente 400 bambini immigrati che erano arrivati ​​negli Stati Uniti non accompagnati o separati dai genitori sotto la politica di " tolleranza zero " dell'amministrazione Trump .

Sebbene l'odiosa pratica di separare i genitori dai figli sia cessata, circa 500 bambini ancora risultano, secondo il Times, separati dai loro genitori, dalla scorsa primavera.L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha messo in guardia contro gli effetti negativi della detenzione dei minori.

"La detenzione non può essere giustificata basandosi esclusivamente sul fatto che il minore non è accompagnato o separato, o sulla base del suo status di migrante ... Questo è particolarmente importante in quanto studi recenti hanno indicato che la detenzione dei bambini può minare il loro benessere psicologico e fisico e compromettere il loro sviluppo cognitivo."

Ha aggiunto che alcuni di quei bambini potrebbero essere più propensi ad atti di autolesionismo o diventare aggressivi verso gli altri, oppure cercare di fuggire, diventare ansiosi o depressi.

Leonardo Cavaliere

Quasi 13.000 bambini migranti trattenuti nei centri di detenzione americani.

Negli Stati Uniti continua l'odiosa pratica di trattenere i minori migranti. Secondo quando riportato dal New York Times, il numero de...
Scade il 20 ottobre 2018 il termine ultimo per presentare la domanda di partecipazione alla selezione di soggetti idonei a svolgere, a titolo gratuito, le funzioni di tutori volontari di minori stranieri non accompagnati (art. 11 legge 7 aprile 2017, n. 47). 
La domanda deve essere inviata esclusivamente all’indirizzo: garanteinfanzia@pec.crsardegna.it.

Per “tutore volontario” si intende la persona che, a titolo gratuito e volontario, non solo voglia e sia in grado di rappresentare giuridicamente un minore straniero non accompagnato, ma sia anche una persona motivata e sensibile, attenta alla relazione con il minore, interprete dei suoi bisogni e dei suoi problemi.

Le persone selezionate saranno chiamate a frequentare un corso di formazione. Sarà data priorità ai candidati residenti e stabilmente domiciliati nelle provincie di Nuoro (compresa la Zona Omogenea Ogliastra), Sassari (limitatamente alla Zona Omogenea Olbia Tempio) e Oristano.

La partecipazione al corso è gratuita e sarà limitata ad un massimo di 30 persone. Il corso di formazione si svolgerà nel periodo compreso tra novembre e dicembre 2018 nei comuni di Nuoro – Olbia – Lanusei – Oristano. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio del Garante regionale per l’Infanzia e Adolescenza ai recapiti: 070.6014327 – 070.6014307.

L’Avviso è pubblicato nella pagina web del Garante:

http://www.consregsardegna.it/garante_infanzia.asp






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Minori stranieri non accompagnati: ecco il bando per il tutore volontario in Sardegna

Scade il 20 ottobre 2018 il termine ultimo per presentare la domanda di partecipazione alla selezione di soggetti idonei a svolgere, a tit...
L’UNHCR ha pubblicato quest’oggi il Report Desperate Journays, ViaggiDisperati, che analizza gli arrivi alle frontiere europee.
Il periodo di riferimento sono i primi 7 mesi del 2018, messe a confronto con quelle dello stesso periodo dell’anno scorso.
Il numero totale di rifugiati è diminuito del 41% rispetto allo scorso anno, con buona pace di quanti danno una visione falsa e allarmistica del fenomeno migratorio.
L’unico allarme è per coloro che non riescono a partire, braccati nell’inferno libico.
Molti hanno appreso la notizia “meno sbarchi” come qualcosa di positivo, un vanto, una medaglia al valore della capacità di governare.
Invece, questa è una cattiva notizia per due motivi:
1)    Molti di coloro che non riescono ad arrivare continuano, con buona pace dei governi Europei, a sperimentare qualunque forma di abuso. “Il 75% delle oltre 900 persone intervistate ha sperimentato qualche forma di abuso sulle rotte che portano in Libia e in Europa. Il 44% degli intervistati ha segnalato di aver assistito a una o più morti durante il viaggio. Di coloro che hanno viaggiato attraverso la Libia, il 64% ha riferito di abusi fisici, violenze o torture, il 45% ha detto di essere stato privato di cibo e il 41% dell'acqua. Il 30% ha riferito di essere stato sottoposto a pratiche di sfruttamento del lavoro e il 21% ha riferito di aver fatto esperienza di estorsione o corruzione, l'11% ha dichiarato di essere stato colpito o minacciato con armi e il 3% ha riferito di essere stato oggetto di abusi o sfruttamento sessuale (il 7% delle donne e il 2% degli uomini).”
2)    Al minor numero di arrivi corrisponde anche una più alta percentuale di morti.  
"Alla di fine luglio, quasi 1600 persone erano morte o disperse nel Mar Mediterraneo e lungo le rotte terrestri nel 2018, ad esclusione di coloro che sono morti lungo rotte da e verso il Nord Africa, come nel deserto del Sahara o in Libia. Nonostante i numeri più bassi di persone che attraversano il mare dalla Libia, una percentuale maggiore di persone muore in mare, con un decesso per ogni 18 persone che arrivano in Europa attraverso la rotta del Mediterraneo centrale tra gennaio e luglio di quest'anno rispetto a un decesso ogni 42 nello stesso periodo del 2017".
"Lungo le rotte terrestri anche in Europa, quest'anno si registrano più morti con 74 morti registrati nei primi sette mesi del 2018 rispetto ai 42 dello stesso periodo dell'anno scorso".
Per meglio rendere l’idea, durante tutto il 2017, 2.276 sono i migranti deceduti diretti verso Italia, contro i 1.095 del 2018, non ancora finito. Se consideriamo che gli arrivi, alla rilevazione di fine luglio, sono stati un quinto rispetto allo scorso anno, la proporzione delle persone scomparse o decedute è altissima.
Andando ad indagare su quanti minori stranieri non accompagnati sono arrivati in Europa nei primi sette mesi del 2018 ci accorgiamo che sono poco più di 3.500 rispetto agli oltre 13.300 nello stesso periodo dell'anno scorso. Quasi 2.900 minori non accompagnati sono arrivati in Italia, principalmente dalla Libia e dalla Tunisia.
Le nazionalità più rappresentate sono: Eritrea, Tunisia e Sudan.
Come gli adulti, anche i minori, secondo il rapporto UNHCR, sono soggetti ad abusi. Inoltre, "anche i bambini, sia accompagnati che non accompagnati, che sono stati intercettati o salvati al largo delle coste libiche dalla Guardia costiera libica sono trasferiti in strutture di detenzione al momento dello sbarco in Libia. Alla fine di luglio 2018, quasi 1.200 bambini erano stati trasferiti in detenzione in Libia".
Per completezza, il rapporto Viaggi disperati ci fornisce anche un altro dato interessante.
Soltanto in Italia si è registrato un brusco calo degli sbarchi, mentre in Spagna, gli arrivi, sia via terra, nelle Enclave Marocchine, che via mare, sono più che raddoppiati, passando da 12.100 nel 2017 a 27.600 nel 2018. Lo stesso è avvenuto in Grecia dove quest'anno sono arrivati 26.000 migranti contro i 13.800 dei primi sette mesi dello scorso anno.
Foto: Refugees were rescued by Sea Watch crew members after their rubber dinghy overturned spilling the passengers into the Mediterranean AMNON GUTMAN/AL JAZEERA


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UNHCR: Viaggi disperati, il Report. Un decesso ogni 18 persone che raggiungono l' Europa.

L’ UNHCR ha pubblicato quest’oggi il Report Desperate Journays, ViaggiDisperati, che analizza gli arrivi alle frontiere europee. Il p...
Pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 107 del 16 agosto 2018 l'Avviso pubblico per la selezione e la formazione di soggetti idonei a svolgere la funzione di tutori legali di minori stranieri non accompagnati (MSNA) a titolo volontario e gratuito, da inserire negli elenchi presso i Tribunali per i minorenni della Puglia.


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Avviso pubblico tutori legali per minori stranieri non accompagnati (MSNA)

Pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 107 del 16 agosto 2018 l' Avviso pubblico  per la selezione e la formazion...
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