Conosciamoci! - Diario di una Tutrice Volontaria di Minore Straniero non Accompagnato

Sinceramente non credo di sapere da dove partire per instaurare un rapporto con C.. L’età difficile, le lingue diverse, i due mondi così lontani dai quali veniamo. Per fortuna whatsapp e i suoi emoticon mi vengono  in soccorso: azzardo qualche primo messaggino accompagnato da una faccetta che ride o da un occhiolino.  Chissà se risponde e cosa…Nasce così, timidamente, il nostro canale comunicativo: dico a C. di scrivermi se ha bisogno di qualcosa, devo cominciare a fargli capire chi sono.
L’altro giorno, infatti, durante un colloquio facilitato dal mediatore culturale, ha realizzato, sgranando gli occhi e sciogliendosi in un grande sorriso, che io sono il SUO tutore e non il tutore di tutti! Ma spiegargli concretamente cosa significhi tutto ciò non è facile nemmeno per me. Siamo tutti e due alle prime armi: io come tutore, lui come minore tutelato.
Prima ancora di cimentarmi tra scartoffie e procedure burocratiche, provo ad avviare un dialogo tra messaggi, telefonate, incontri al Centro per fare due chiacchiere. Parliamo di lui, ci concentriamo più sui suoi progetti futuri che sul passato così mortificante, ogni tanto accenniamo alla sua famiglia, ma cerco soprattutto di capire tra le righe quali sono i suoi interessi, le sue inclinazioni, i suoi sogni. C. è attento anche a me, mi chiede sempre come sto e come va il mio lavoro: faccio fatica, però, a spiegarglielo…troppo astratto per i suoi gusti!
Certo che questo ragazzo ha le idee già così chiare…Non ha nemmeno 17 anni ma ha progetti ben precisi: vuole rimanere in Italia e trovare un lavoro al più presto, possibilmente in un’officina meccanica o nella ristorazione. Purtroppo, però, oggi non è ancora pronto a decollare. Mancano una buona conoscenza dell’italiano e il titolo della terza media, senza i quali ogni velleità lavorativa si fermerebbe inevitabilmente. E di questo, C., non era molto consapevole. La sua aspettativa era un’altra, pensava di arrivare in Italia e mettersi a lavorare, guadagnare dei soldi, mandarli in Albania per aiutare la sua famiglia a vivere un po’ meglio. Era pronto a prendersi questo carico sulle spalle perché questa era la sua missione, l’unico suo obiettivo. Insieme ai bravissimi operatori del Centro cerchiamo allora di fargli capire quanto sia importante che lui parli e capisca bene l’italiano ed abbia un diploma che gli consenta di accedere poi ai corsi professionali. C. fa un po’ di resistenza, dice “sì ok” ma poi fa un po’ di testa sua, frequenta il corso di italiano ad intermittenza, spesso preferisce andare con i suoi amici e connazionali a fare un giro in centro città. Eh sì, anche se a volte me lo dimentico, C. non ha nemmeno 17 anni, ha voglia di divertirsi, conoscere delle ragazze, fare tardi la notte…come tutti i suoi coetanei, italiani e non.
Ma qual è il giusto punto di equilibrio su cui si deve assestare il mio rapporto con C.? Questa domanda mi attanaglia fin dai primi giorni di questa avventura. Senza dubbio devo trovare il modo di passare del tempo con lui per conoscerlo e indirizzarlo nel suo passaggio all’età adulta. Invitarlo a casa? Portarlo fuori a cena? Uscire a fare delle cose insieme? Però non voglio nemmeno essere inopportuna, non devo invadere i suoi spazi di 17enne attratto e distratto da altri pensieri e svaghi. E poi il baricentro della sua vita oggi è il Centro in cui è accolto, è lì che ci sono gli educatori, gli psicologi e gli assistenti sociali che si occupano del suo quotidiano. Senza dimenticare di stare attenti a non creare delle disparità fra ragazzi che hanno il tutore volontario, unico tutore ad essi dedicato, e quelli che sono ancora sotto la tutela pubblica e che questo rapporto individuale non ce l’hanno.
Cerco, anche se non con poche difficoltà, di trovare allora una opportuna via di mezzo, presente quando serve ma senza invasione degli spazi e dei ruoli cui compete la cura del ragazzo, nell’idea che al tutore volontario spetti l’arduo compito di dar vita ad una figura adulta di riferimento per Minori StranieriNon Accompagnati mai sperimentata fino ad ora… 

Una Tutrice

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