Nel 2016, secondo il rapporto presentato dall'EASO, Agenzia Europea per l'Asilo,in tutta l'Unione Europea, le domande di protezione internazionale presentate sono state circa 1,3 milioni. Le domande di asilo presentate da parte dei minori non accompagnati nell' UE, 65570, evidenziano un calo del 37% rispetto al 2015.

L'Italia, in controtendenza al resto dell'Europa, registra un aumento del 48%. La maggior parte delle domande, il 29%, sono state presentate dai minorenni Gambiani. La Germania, come l'Italia, registra un aumento delle richieste, pari a +61% (35935), di cui il 42% è stata presentata da minori provenienti dall'Afghanistan.

La Germania con il 55% è il paese che ha ricevuto più richieste, pari ad oltre la metà di tutte le richieste Europee, seconda l'Italia con il 9%, terza l'Austria con il 6%, poi Gran Bretagna (5%) e Bulgaria (4%). Un importante aumento delle domande si è registrato anche in Grecia (+460%, 2.350), Bulgaria (+52%, 2.750), Croazia (+3.300%, 170), e Slovenia (+513%, 245), mentre drastico calo in Austria (-53%), Ungheria (-86%), Olanda (-56%), Svezia (-94%), Finlandia (-85%), Belgio (-64%), Danimarca (-44%). Tra i minori non accompagnati la nazionalità più rappresentata è certamente quella degli afghani, pari al 37% di tutte le richieste di asilo degli under 18.


Gli ultimi dati, riferiti alla totalità dei migranti, relativi ai primi mesi del 2017 mostrano un ulteriore calo del numero di domande presentate per la protezione internazionale, rispetto ai numeri mensili riportati durante il 2016, 2015 e seconda metà del 2014. Ma i numeri dei primi mesi del 2017 sono maggiori rispetto alla prima metà del 2014. La Siria rimane il principale paese di origine dei richiedenti registrati nell'UE tra gennaio e maggio 2017.

Scarica il Report annuale dell'Easo, l'Agenzia Ue per l'asilo


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I Minori Stranieri non Accompagnati

Le richieste di asilo, in Italia, da parte dei minori non accompagnati sono in aumento

Nel 2016, secondo il rapporto presentato dall'EASO, Agenzia Europea per l'Asilo,in tutta l'Unione Europea , le d omande di pro...

Come si diventa tutore volontario per minori non accompagnati?

Di seguito riporto alcuni frammenti dell'articolo apparso su Vita.it, a firma di Sara De Carli, con i primi avvisi per la selezione di tutori volontari per minori stranieri non accompagnati

Campania
Sul sito del garante regionale è pubblicato l’avviso per la selezione dei tutori volontari. Non è prevista una data di scadenza per la presentazione di domande. È previsto un corso di formazione della durata totale di 30 ore, che verrà svolto presso gli Uffici del Consiglio regionale, con la collaborazione, se necessario, delle Associazione esperte del settore della migrazione e dei minori, degli enti locali e degli ordini professionali. Il corso sarà aperto, in questa fase iniziale, ad un massimo di 75 persone.

Lazio
Il 20 giugno il garante regionale ha sottoscritto una convenzione con l’Istituto regionale di studi giuridici “Arturo Carlo Jomolo”, che realizzerà i corsi di formazione. Ogni corso avrà 30 posti e sono previsti ciqnue corsi, per 150 tutori volontari da formare. La durata dei corsi è di 30 ore. Il 26 giugno è stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande, senza data di scadenza.

Liguria
È stato pubblicato un bando, senza data di scadenza. La formazione sarà di 24 ore, con una valutazione al termine del percorso formativo.

Provincia Autonoma di Bolzano
Il 15 giugno è stato pubblicato il bando di selezione privo di scadenza. Sono già stati avviati i corsi, sabato 1 luglio si è svolto quello in lingua italiana e l’8 luglio ci sarà quello in lingua tedesca. Il corso ha avuto la durata di una giornata, alle 9 alle 17 ed è stato suddiviso in tre moduli: giuridico, “migrazione”, socio-assistenziale, quelli indicati dalle Linee guida.

Foto: Vita.it


A questo link il bando per la selezione di tutori volontari nelle regioni Toscana, Sardegna, Abruzzo, Molise. Le candidature vanno presentate, utilizzando l’apposito modulo di domanda all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, all'indirizzo email tutorivolontari@garanteinfanzia.org, entro il 30 settembre 2017.

Cerchiamo privati cittadini in possesso dei requisiti di legge (articolo 1 dell'avviso pubblico) disponibili ad esercitare la rappresentanza legale di ogni minore arrivato in Italia senza adulti di riferimento e aver cura che vengano tutelati i suoi interessi, ascoltati i suoi bisogni, coltivate le sue potenzialità e garantita la sua salute senza la presa in carico domiciliare ed economica.

Gli aspiranti tutori volontari seguiranno un corso di formazione di 24/30 ore sulle specificità del loro ruolo (link a moduli formativi) e verranno inseriti nell’albo che verrà istituito presso il tribunale per i minorenni competente della regione di residenza o domicilio. Da questo albo il giudice selezionerà un tutore volontario per ogni minore.

Per le altre regioni si rimanda ai bandi emanati direttamente dai Garanti regionali

Fonte Garante Nazionale Infanzia


L'Umbria che già nel 2016 aveva avviato la formazione dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati ha pubblicato il proprio bando (qui l'avviso)

La Lombardia ha pubblicato l’avviso (qui il testo dell'avviso)
per la selezione, la formazione e l’iscrizione negli elenchi dei tutori volontari.

Il Piemonte  ha pubblicato il suo bando (qui il testo) per la selezione e formazione di tutori volontari di minori stranieri non accompagnati. 

La Calabria ha pubblicato il bando, senza data di scadenza, per la selezione dei tutori volontari. E' utile ricordare che la Calabria già dal 2014 aveva istituito un albo di tutori volontari dei minori non accompagnati e i tutori già iscritti negli elenchi attualmente esistenti saranno inseriti automaticamente all’interno dell’elenco dei tutori volontari, fatti salvi gli approfondimenti e il monitoraggio dell’attività svolta.

Anche nelle Marche sono state avviate le procedure per la formazione dei tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati. Qui l’avviso e le date del corso.


In Friuli Venezia Giulia il Garante regionale dei diritti della persona con funzioni di garanzia per i bambini e gli adolescenti e la  Presidente del Tribunale per i Minorenni di Trieste, hanno sottoscritto il "Protocollo di intesa per l’istituzione dell’elenco dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati" e il giorno 2 agosto ha pubblicato l'avviso per la selezione di Tutori volontari di msna (il link).

In data 1 agosto la Regione Basilicata ha pubblicato l' avviso per la selezione di n. 50 soggetti per la funzione di tutori legali di minori stranieri non accompagnati a titolo volontario e gratuito (art. 11 legge 7 aprile 2017, n. 47)
(avviso e modulo per la domanda).


Il nuovo Garante dei Diritti dei Minori della Regione Puglia, Ludovico Abbaticchio, ha comunicato che è "in corso un approfondimento tra la Regione Puglia e le Autorità Giudiziarie competenti mirato a ricercare misure efficaci necessarie a garantire ogni forma di tutela dei MSNA (Minori stranieri non accompagnati) che approdano sulle coste pugliesi. 
Al termine di tale disamina questo ufficio avvierà il bando, come previsto dalla Legge n.47 del 7 Aprile 2017 art. 11, per le attività di formazione per i tutori legali volontari." Opportunamente ricorda, che l’Ufficio Garante del Minore della Regione Puglia è stato tra i primi in Italia ad attivare "una capillare attività di formazione in tal senso, che alla luce delle nuove normative, servirà come esperienza su cui modulare le nuove procedure." (Avviso qui)

La regione Emilia Romagna ha creato una pagina sul sito del Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, con la spiegazione di chi è il Tutore volontario, su come si diventa tutori volontari, consentendo la possibilità di compilare il form e manifestare la propria disponibilità (il link). 

La Garante dei minori della Provincia Autonoma di Trento ha sottoscritto il protocollo di intesa con il Presidente del tribunale per i minorenni di Trento e i Presidenti dei tribunali ordinari di Trento e Rovereto, per formalizzare l'istituzione dell'elenco dei tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati.Poiché i volontari di tale elenco sono stati formati anche per i minori stranieri non accompagnati, è stato sottoscritto il protocollo in ossequio al dettato legislativo, molto probabilmente uno dei primi in Italia. (Qui il link)

In Veneto è stato sottoscritto un protocollo d'intesa finalizzato a promuovere e facilitare la nomina di tutori volontari per minori stranieri non accompagnati tra la Garante dei diritti della persona del Veneto, e la Presidente del Tribunale per i minorenni di Venezia. (il link)

Come si diventa tutore volontario per minori non accompagnati?

Come si diventa tutore volontario per minori non accompagnati? Di seguito riporto alcuni frammenti dell'articolo apparso su Vit...
Il piano d'azione Europea per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane, che costituirà la base del Consiglio informale dei Ministri della Giustizia e degli Interni che si terrà a Tallin il 6 luglio, prevede una serie di interventi sulla base di misure già decise nei mesi scorsi. L'obiettivo dichiarato è quello di "ridurre la pressione" e "aumentare la solidarietà".

Oltre ai punti definiti, rimangono in sospeso diverse questioni, in particolare la condivisione degli sbarchi chiesta dall'Italia alla Francia e alla Spagna che rispondono con un secco NO.

I fondi destinati al pacchetto, si legge su Repubblica, ammonteranno nel complesso a 280 milioni di euro.

Gli impegni della Commissione Europea

1)Aumentare le capacità di risposta delle autorità libiche attraverso un progetto da 46 milioni stilato insieme all'Italia. In particolare, andranno sostenute la creazione di un centro marittimo di coordinamento e salvataggio in Libia e una maggiore cooperazione tra Tripoli e i paesi del Sahel per un miglior controllo delle frontiere meridionali del paese nordafricano. Libia e Tunisia dovranno poi indicare, cosa non ancora avvenuta, le aree marittime dove le operazioni di ricerca e soccorso sono di loro competenza esclusiva.
2)Aumentare i fondi per la gestione dell'emergenza con il versamento immediato di 35 milioni all'Italia.
3)Assicurare la piena mobilitazione delle agenzie europee dell'asilo (Easo) e delle frontiere (Frontex). Quest'ultima dovrà sostenere i rimpatri dall'Italia dei migranti economici.
4)Lanciare un nuovo programma di reinsediamento dai campi profughi nei paesi di transito e accelerare la redistribuzione dall'Italia con una risposta più rapida alle richieste italiane.
5)Aumentare gli accordi per i rimpatri dei migranti economici nei paesi di origine.
6)Mobilitare ulteriori 200 milioni per il fondo per l'Africa, garantendo un finanziamento analogo per il 2018 e oltre da parte del bilancio Ue e degli Stati, e completare il versamento nel fondo fiduciario Ue-Africa dei 2,6 miliardi concordati alla Valletta nel novembre 2015.
7)Affiancare l'Ue negli accordi con Tunisia, Egitto e Algeria.
8)Accelerare la discussione sulla riforma del sistema di Dublino sul diritto di asilo.

Cosa viene chiesto all'Italia

9)Preparare un codice di condotta per le navi Ong nel Mediterraneo. "Il codice di condotta servirà a fare chiarezza e ad evitare gli equivoci", ha dichiarato il vicepresidente vicario della Commissione Ue, Frans Timmermans.
10)Rispettare i propri impegni sulla redistribuzione, in particolare registrando urgentemente tutti gli eritrei presenti in Italia, centralizzando le procedure e rendendo possibile la redistribuzione dei minori non accompagnati.
11)Attuare rapidamente la legge Minniti creando ulteriori hotspot per la registrazione e migliorando le capacità di detenzione.
12)Aumentare i rimpatri, accelerando le procedure, elaborando un elenco dei Paesi sicuri ed evitando di fornire documenti di viaggio ai richiedenti asilo. (fonte AGI.it)

Il VIMINALE chiede di "RIVEDERE OPERAZIONE TRITON"
Al ministero degli Interni valutano positivamente il piano d'azione della Commissione, pesano invece i no degli altri Paesi mediterranei a collaborare, il rifiuto di aprire i porti ai migranti che quindi continuano ad arrivare solo in Italia, come ha stabilito il piano di Frontex, cioè l'operazione Triton 2017 che entra nel mirino dell'esecutivo italiano. Da qui la decisione di scrivere a Fabrice Leggeri, direttore dell'Agenzia di Guardia costiera e di frontiera europea Frontex che ha sede a Varsavia. L'oggetto va dritto al punto: "Revisione del piano operativo sui migranti Triton 2017 e richiesta di un incontro urgente". Firmato prefetto Giovanni Pinto, capo della direzione centrale dell'Immigrazione e della polizia delle Frontiere al Viminale. Huffpost ha pubblicato il documento in esclusiva. (fonte Repubblica.it)

Cosa Succederà ai minori non accompagnati?
Le premesse su cui si basa il vertice di Tallin desta moltissima preoccupazione, in particolare dal punto di vista dei minori. Infatti, il numero dei minorenni, in particolare delle minorenni non accompagnate, che tentano la traversata del mediterraneo è in forte aumento, si stimano approdi del 20% in più rispetto all'anno precedente. Le annunciate misure restrittive e l'esternalizzazione del controllo dei flussi migratori è un fatto gravissimo. La maggior parte dei minori che giungono in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo Centrale racconta di aver subito violenze e soprusi in Libia e  nei paesi che hanno attraversato. In particolare, le peggiori violenze sono avvenute nei centri profughi o nei luoghi di raccolta precedenti alla partenza. Accettare una gestione dei flussi migratori così come configurata, significa condannarli inevitabilmente a subire violenze e soprusi.

I 12 punti del Piano UE sui migranti.

Il piano d'azione Europea per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane, che costituirà la base del Consiglio informale ...
Aumentano i migranti sulla rotta mediterranea soprattutto dall'ovest dell'Africa, e così fanno le organizzazioni dei trafficanti ed i pericoli per chi parte per l'Europa. E' quadro che emerge dal rapporto dell'Unhcr "Mixed Migration Trends in Libya: Changing Dynamics and Protection Challenges" sull'evoluzione dei flussi e della situazione dei rifugiati e dei migranti in Libia e calo della sicurezza.

Un quadro che rivela inoltre come la metà dei migranti e rifugiati che viaggiano verso la Libia credono che troveranno lavoro nel Paese, ma finiscono con il dover fuggire verso l'Europa da una situazione di instabilità, insicurezza, difficoltà economiche, violenze e abusi.

"Persone con diversi background e motivazioni viaggiano insieme sulle stesse rotte con l'aiuto di persone senza scrupoli", comunica l'agenzia Onu.

Lo studio, realizzato da Altai Consulting, ha raccolto dati qualitativi in Libia, Ciad, Niger, Tunisia, Algeria e Italia tra ottobre e dicembre 2016.

Secondo il rapporto, negli ultimi anni il numero delle persone che sfruttano la rotta mediterranea è aumentato e continuerà ad crescere. La rotta che passa per la Libia "è quella usata più comunemente, e anche la più mortale". Lo studio mostra come i profili e le nazionalità dei migranti che raggiungono il Paese sono cambiati negli ultimi anni, con una diminuzione delle persone provenienti dall'est dell'Africa e un aumento degli originari dell'ovest, che oggi rappresentano oltre la metà degli arrivi in Europa attraverso il Mediterraneo dalla Libia in Italia (oltre 100 mila nel 2016).

I rifugiati e migranti in Libia sono principalmente giovani maschi (80%) e mediamente viaggiano da soli (72%). Le donne sono spesso vittime di tratta e il numero dei minori stranieri non accompagnati è in aumento, e oggi rappresenta il 14% degli arrivi in Europa attraverso il Mediterraneo.

I migranti in Libia tendono ad avere un livello basso di studi, con il 49% con assente o poca istruzione. I migranti dei Paesi vicini alla Libia quali Ciad, Niger, Sudan, Egitto e Tunisia, viaggiano principalmente per motivi economici. Anche i migranti provenienti dall'Africa occidentale viaggiano soprattutto per motivi economici ma ci sono anche vittime di tratta e altri che hanno necessità di protezione.

Chi viene dall'Africa orientale emigra per persecuzione politica, conflitti e povertà. Altre nazionalità come siriani, iracheni, palestinesi, fuggono per le violenze e per cercare una opportunità di vita.

Tra le principali novità degli ultimi anni, il documento sottolinea che le rotte e gli 'hub' di transito in Libia sono cambiati e che le persone non viaggiano più nel nordest del Paese. I migranti sono sempre meno disposti a restare in Libia e non si fermano nelle città per più di poche settimane, in particolare nel sud del Paese.

Il rapporto evidenzia inoltre come l'industria dei trafficanti sia cresciuta in modo significativo, con organizzazioni sviluppate transnazionali e professionali. I gruppi armati sono sempre più coinvolti nel mondo dei trafficanti e i prezzi dei viaggi sono generalmente saliti.

In ogni caso, i migranti che passano per la Libia sono più vulnerabili, e i servizi di supporto e la sicurezza sono diminuiti. Negli ultimi anni i migranti sono diventati sempre meno visibili, soprattutto per chi offre "viaggi organizzati" sotto il controllo dei trafficanti. Il rapporto sottolinea tuttavia che alcuni aspetti non sono cambiati, come i punti di entrata nel Paese.

Infine, il documento dell'Unhcr sottolinea l'importanza di dare aiuto diretto, soprattutto negli 'hub' chiave del sud del Paese, oltre alla realizzazione di un monitoraggio delle frontiere, di campagne di informazione sui rischi per i migranti e la richiesta di una maggiore sensibilizzazione e collaborazione delle autorità libiche. (fonte ANSAmed).


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Unhcr, aumentano pericoli su rotte migranti verso Europa

Aumentano i migranti sulla rotta mediterranea soprattutto dall'ovest dell'Africa, e così fanno le organizzazioni dei trafficanti e...
Al vertice operativo del giorno 4 luglio, tenutosi presso il comune di Corigliano Calabro, e proseguito presso i locali del Palazzetto dello Sport, dove sono alloggiati i giovani migranti, i delegati della Regione per l’immigrazione e i diritti umani Giovanni Manoccio e Franco Corbelli hanno lanciato un appello per leggi straordinarie per l'accoglienza.


“Occorrono leggi straordinarie per fronteggiare e gestire la drammatica emergenza umanitaria dei minori non accompagnati”: Nonostante il grande sforzo profuso, la situazione dei minori sbarcati a Corigliano (217 quelli arrivati nei giorni scorsi, 166 dei quali sono ancora alloggiati nel Palazzetto dello sport e 25 in una struttura scolastica sempre del comune ionico) resta infatti particolarmente critica “soprattutto – è stato detto durante l’incontro - per la mancata risposta di tutti i sindaci della provincia all’invito del Prefetto a dare ospitalità a questi minori”. In particolare, quello che è emerso da tutti gli interventi è la enorme difficoltà a fronteggiare e gestire da parte di un solo Comune il drammatico problema dei minori non accompagnati. L’amministrazione comunale di Corigliano, per il fatto di essere luogo dello sbarco, è lasciato da solo a farsi carico di questo difficile e delicato problema. Nessun Comune della Provincia ha infatti risposto alla lettera-appello che la Prefettura aveva trasmesso in occasione di questo ultimo sbarco chiedendo la disponibilità ad accogliere alcuni di questi minori. Un fatto grave e inquietante – è stato rimarcato - che, unito a tutta una serie di ostacoli burocratici e di difficoltà per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per l’avvio dell’iter per l’assegnazione di questi minori, ha portato oggi i protagonisti dell’iniziativa a rivolgere un deciso appello alle istituzioni, Governo e Parlamento, per far fronte a questa emergenza con leggi non ordinarie ma straordinarie, che consentano di superare i diversi ostacoli burocratici e di accelerare l’iter di procedura per la ripartizione e sistemazione di questi minori nelle diverse strutture di accoglienza. Un primo importante risultato il vertice operativo di oggi lo ha comunque fatto registrare: metà dei 166 alloggiati nel Palazzetto saranno infatti trasferiti in strutture di altri comuni che sono state già individuate.

“Bisogna prendere atto – ha dichiarato Corbelli - che questo fenomeno epocale lo si può affrontare solo con leggi e provvedimenti straordinari. Le prefetture devono avere il potere di obbligare, per legge, tutti i sindaci ad accogliere questi minori. Non possono, come in questo ultimo caso, tutti i comuni far finta di niente, non rispondere all’appello del prefetto e lasciare che sia solo Corigliano a farsi carico di questa eccezionale emergenza umanitaria”. Secondo Manoccio “occorre una deroga per snellire l’iter delle procedure per facilitare così l’assegnazione di questi minori”. Il viceprefetto Greco ha ribadito il “grande impegno della Prefettura per fronteggiare questa difficile situazione”. Il sindaco Geraci e l’assessore Chiurco hanno evidenziato “lo spirito solidale e accogliente di Corigliano” ma hanno chiesto, con forza, di “non essere lasciati soli perché la situazione, già oggi assai delicata e ingestibile, diventerebbe a forte rischio anche per la tenuta sociale dei territori”.


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