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UNICEF/UN057913/Gilbertson VII Photo

Dal report mensile sui minori stranieri non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aggiornato al 31 maggio 2023, i minori non accompagnati accolti dal sistema di accoglienza nazionale sono 20.510.

 I maschi sono 17.686 pari all’86,2% di tutti msna, le femmine sono 2.824 pari al 13,8%.

 L’età dei minori vede una netta prevalenza di msna di 17 anni (9.114) pari al 44,4%, seguiti dai sedicenni, 5.084 (24,8%), fascia d’età 7-14 ANNI (3.400) pari a 16,6%, 15 ANNI 2.431 (11,9%) e msna fino a 6 ANNI 481 pari al 2,3%.

A differenza dei maschi, la maggior parte delle femmine hanno tra i 7-14 ANNI 1.333 pari al 47,2% con una nettissima prevalenza di bambine e ragazze provenienti dall’Ucraina 2.352 (83,3%).

Sono 5.145, pari al 25,1%, i minori non accompagnati provenienti dall’Egitto censiti al 31 maggio nel sistema informativo Minori (SIM) della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (SIM), istituito dalla Legge 47/2017 per monitorare e censire la presenza dei minori non accompagnati (MNA) sull'intero territorio nazionale. 

2.352, pari all'83,3%, le minorenni provenienti dall'Ucraina, nettamente la nazionalità più rappresentata tra le minori non accompagnate. A seguire, 109 (3,9%) Costa d'Avorio, 65 (2,3%) Guinea.

I msna prevalentemente sono accolti in Sicilia, Lombardia e Calabria che rappresentano quasi la metà di tutti i minori non accompagnati accolti, il 43,1%.

 A seguito dell’istituzione del SIM è possibile elaborare anche i dati relativi all’ingresso (o all’eventuale allontanamento) dei MSNA su base mensile.

I minori non accompagnati, entrati nel sistema di accoglienza su base mensile sono 1.163, di cui 647 (55,5%), a seguito di eventi di approdo, i restanti 517, pari al 44,5% sono entrati nel sistema di accoglienza a seguito di ritrovamenti sul territorio.

I msna usciti di competenza sono 1.620 di cui 1.048 per il compimento della maggiore età, 508 per allontanamento e 64 per altre motivazioni (rintraccio dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili, accertamento della maggiore età, affido, relocation, rimpatrio volontario assistito e rientro in patria).

Il 29,1% dei nuovi ingressi è rappresentato da minorenni provenienti dall' Egitto (338), a seguire Tunisia 122 (10,5%), Pakistan 92 (7,9%).

  Scarica il  report mensile sui minori stranieri non accompagnati

Leonardo Cavaliere

20.510 i minori non accompagnati accolti dal sistema di accoglienza nazionale al 31 maggio 2023

  UNICEF/UN057913/Gilbertson VII Photo Dal report mensile sui minori stranieri non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lav...
Photograph by Magnus Wennman for The New Yorker

La sindrome da rassegnazione, nota anche come sindrome dell'abbandono acquisito, è una condizione psicologica estremamente rara che colpisce principalmente i bambini e gli adolescenti. Questa sindrome è stata osservata per la prima volta in Svezia negli anni '90 e da allora è stata documentata in altri paesi come Germania, Norvegia, Russia e Australia.

I bambini affetti da questa sindrome presentano una grave forma di apatia e disinteresse per tutto ciò che li circonda, a tal punto da smettere di interagire con il mondo esterno. Non parlano, non camminano, non mangiano, non bevono e sembrano completamente privi di emozioni.

Le cause della sindrome da rassegnazione non sono ancora del tutto chiare, ma sembra essere associata a eventi traumatici come la perdita di una persona cara, la separazione dai genitori o lo stress cronico. Inoltre, la sindrome sembra essere più comune in bambini che hanno sperimentato eventi traumatici ripetuti, come abusi fisici o sessuali.

La sindrome da rassegnazione può colpire, in particolare, anche i bambini che hanno vissuto l'esperienza migratoria. In particolare, i bambini che fuggono dalle loro case a causa di guerre, persecuzioni politiche o violenze in paesi stranieri, possono sviluppare questa sindrome come meccanismo di difesa per affrontare il trauma della migrazione.

La sindrome da rassegnazione in questi casi può essere causata dalla perdita di una casa e di un ambiente familiare noto, dallo stress e dall'ansia legati alla migrazione, dalla mancanza di sicurezza e dal senso di incertezza per il futuro. Inoltre, i bambini immigrati possono essere esposti a situazioni traumatiche ripetute, come l'espulsione dal paese di accoglienza o la separazione forzata dai loro familiari.

È importante sottolineare che migrare non è la causa diretta della sindrome da rassegnazione, ma piuttosto uno dei fattori di rischio che può contribuire allo sviluppo di questa condizione psicologica nei bambini. Altri fattori di rischio possono includere l'abuso o la trascuratezza da parte dei genitori o dei caregiver, la mancanza di supporto sociale e la povertà.

In ogni caso, è fondamentale che i bambini che hanno vissuto l'esperienza migratoria ricevano un adeguato supporto psicologico e sociale per affrontare il trauma della migrazione e prevenire la sindrome da rassegnazione. Ciò include l'accesso a servizi di consulenza, sostegno psicologico e terapia, così come l'opportunità di stabilirsi in una comunità sicura e accogliente.

La sindrome da rassegnazione può durare da alcune settimane fino a diversi anni e il trattamento può essere estremamente difficile. Gli esperti affermano che la prima cosa da fare è identificare e affrontare la causa sottostante della sindrome. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a farmaci o terapie comportamentali per aiutare il bambino a superare il trauma e ritornare alla normalità.

La sindrome da rassegnazione è una condizione estremamente preoccupante che richiede un intervento tempestivo e professionale. È importante che i genitori e i caregiver riconoscano i sintomi della sindrome e chiedano aiuto medico il prima possibile.

In conclusione, la sindrome da rassegnazione è una condizione psicologica estremamente rara che colpisce principalmente i bambini e gli adolescenti. La causa della sindrome non è ancora del tutto chiara, ma sembra essere associata a eventi traumatici. Il trattamento può essere estremamente difficile, ma è importante identificare e affrontare la causa sottostante e cercare l'aiuto di professionisti.

Leonardo Cavaliere

La sindrome da rassegnazione nei bambini che hanno vissuto l'esperienza migratoria.

Photograph by Magnus Wennman for The New Yorker La sindrome da rassegnazione , nota anche come sindrome dell'abbandono acquisito, è una ...
© Agenpress

126 scuole sono state distrutte e 1509 danneggiate, quasi 3 milioni di bambini hanno dovuto lasciare il Paese e oltre 650 sono stati feriti o uccisi, allo Yemen, dove le vittime civili sono aumentate del 60% negli ultimi 3 mesi del 2021 e dove circa la metà dei bambini lotta contro il disagio mentale, per arrivare in Siria, dove dopo 11 anni di conflitto, 6,5 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria. Questi solo alcuni dei teatri di guerra dove quotidianamente l’infanzia viene oltraggiata e violata. A loro volta, però i conflitti, sono alimentati dagli eventi climatici estremi che incrementano anche la probabilità di migrazioni e sfollamenti di popolazione.

Offrire protezione ai bambini e alle bambine da questa spirale distruttiva, significa agire su livelli diversi e integrati tra loro, innanzitutto per prevenire l’insorgere dei conflitti e, quando questi si verificano, pretendere il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. La sicurezza dei minori nei contesti di conflitto passa attraverso la garanzia dell’accesso umanitario, la protezione delle infrastrutture civili, tra cui scuole e ospedali, e l’impegno a impedire e/o sanzionare ferimenti, uccisioni, abusi, rapimenti e l’arruolamento forzato dei bambini.

Milioni di bambini, bambine e adolescenti lasciano il Paese di origine a causa di conflitti, persecuzioni, crisi climatiche, povertà estrema o, nel peggiore dei casi, costretti in reti di sfruttamento e tratta di esseri umani. In molti casi arrivano in Europa dopo viaggi lunghi e drammatici. A volte perdono la vita durante il viaggio, per la mancanza di canali sicuri di accesso. Nel 2020 il numero dei profughi nel mondo è salito a 82 milioni, il 43% dei quali minorenne. Di questi, 30 milioni, di cui un terzo minori, sono stati costretti a migrare per motivi climatici, un numero tre volte maggiore rispetto alle persone sfollate a causa di conflitti e violenze, impennato in 5 anni, arrivando a 19 milioni e destinato ad aumentare nei prossimi.

L’Europa ha nei loro confronti un obbligo di protezione e di accoglienza, alla luce della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma spesso applica alle frontiere misure restrittive e di respingimento che violano questi principi. L’attuale risposta al conflitto in Ucraina dovrebbe ispirare le discussioni sul Patto europeo sulla migrazione e l’asilo verso la solidarietà tra Stati Membri, evitando di creare un sistema di gestione della migrazione a due livelli, con gruppi a cui sono offerti protezione e accesso ai servizi e altri costretti ad affrontare detenzione, stigmatizzazione e rimpatri non sicuri.

Sono necessari un nuovo atto europeo dedicato alla protezione dei minori migranti, una diretta assunzione di responsabilità dell’Unione Europea e degli Stati membri sul Mediterraneo, con un’azione coordinata di soccorso per scongiurare le continue morti in mare e con la definizione e il rafforzamento di vie di accesso legali protette e sicure per l’ingresso in Europa, il superamento del “sistema Dublino” per una condivisione delle responsabilità degli Stati membri.(fonte Agenpress)

Milioni di bambini nel mondo lasciano il proprio Paese a causa di guerre, persecuzioni, povertà

© Agenpress 126 scuole sono state distrutte e 1509 danneggiate, quasi 3 milioni di bambini hanno dovuto lasciare il Paese e oltre 650 sono s...

129.630 minorenni hanno presentato una prima domanda di asilo nell’Unione europea, questi sono i dati resi noti da Eurostat, l’istituto statistico della Commissione europea.

Il 31% del numero totale di domande di asilo per la prima volta registrate nell’Ue è di minorenni, questo dato è impressionante e da la misura del fenomeno dei minori migranti in Europa. Questo dato pone l'obbligo alle istituzioni Europee di dare una risposta concreta e non emergenziale ad un annoso e sistemico problema.

“Tra questi minori, il 10% erano minori non accompagnati, corrispondenti al 3% del numero totale di richiedenti asilo per la prima volta”. 

La quota di bambini e ragazzi sul numero totale di richiedenti asilo per la prima volta è variata nel 2020 dal 54% in Germania al 6% in Slovacchia, mentre la quota di minori non accompagnati nel numero totale di richiedenti asilo per la prima volta è stato il più alto in Bulgaria (23%) e il più basso in Spagna (0,1%). Nella Repubblica Ceca, in Estonia, Lettonia, Lituania e Ungheria “non sono state registrate domande di minori non accompagnati nel 2020”. 

I Paesi di provenienza dei minori richiedenti asilo per la prima volta nel 2020, più della metà (52%) dei bambini aveva la cittadinanza di un Paese asiatico, il 22% un africano, il 13% americano e il 9% aveva una cittadinanza europea (non Ue).

 La cittadinanza siriana (25% del numero totale di bambini richiedenti asilo per la prima volta) era la cittadinanza principale dei minori richiedenti asilo per la prima volta nel 2020.

Eurostat  

- https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/-/ddn-20210726-1

-  https://ec.europa.eu/eurostat/web/migration-asylum/children-in-migration

 

3 richiedenti asilo su 10 sono minori in Unione Europea. Questi i dati Eurostat

129.630 minorenni hanno presentato una prima domanda di asilo nell’Unione europea, questi sono i dati resi noti da Eurostat, l’istituto stat...



Ci risiamo!! Nelle ultime settimane assistiamo, nella totale immobilità delle istituzioni capitoline, ad un aumento dei minori non accompagnati in transito da Roma.

Minori esclusi dal sistema di accoglienza ed esposti a rischio di abuso e sfruttamento.

La denuncia, alla quale ci uniamo, viene da Intersos che con il team mobile sanitario, in partnership con Unicef, è al lavoro per individuare ed assistere i minori soli nei luoghi di aggregazione e ritrovo, in particolare nei pressi delle principali stazioni ferroviarie della Capitale.

“Ancora una volta siamo costretti a denunciare come l’assenza di strutture di accoglienza protetta dedicate esponga i minori in transito a Roma a condizioni inaccettabili e pericoli – sottolinea Valentina Murino, responsabile dei progetti di protezione dell’infanzia di Intersos in Italia – Da anni osserviamo il protrarsi di una gestione emergenziale di un fenomeno che emergenza non è: una gestione che rende visibile il disagio delle condizioni di vita degradanti e degli sgomberi in nome del decoro, come quello avvenuto ancora una volta il 14 luglio nel piazzale Giovanni Spadolini, sul retro della Stazione Tiburtina. Ciò che rimane nascosto è la vulnerabilità di minori che portano quasi sempre con sé profondi traumi e ferite sia fisiche che psicologiche. A fronte di 41 sgomberi realizzati con dispiego di forze in questi anni alla Stazione Tiburtina, zero soluzioni per garantire accoglienza protetta, in una situazione resa ancora più difficile dalle restrizioni dovute al rispetto delle misure di contenimento dei contagi da Covid-19”.

La maggior parte dei minori non accompagnati in transito provengono dal Sudan e dalla Regione del Tigray. Minori che avrebbero bisogno di “sistemazioni adeguate e supporto psicologico”.

Leonardo Cavaliere


Invisibili. Minori migranti in transito esclusi dal sistema di accoglienza ed esposti a rischio di abuso e sfruttamento.

Ci risiamo!! Nelle ultime settimane assistiamo, nella totale immobilità delle istituzioni capitoline, ad un aumento dei minori...
193 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto le coste italiane via mare da inizio anno, il dato è aggiornato al giorno 1 febbraio.

In totale i migranti giunti in Italia, via mare, da inizio anno sono 1.039.

Il dato segna una diminuizione relativa al mese di Gennaio 2020, ove approdarono 1.751 persone.
Degli oltre 1.000 migranti arrivati  in Italia via mare nel 2021, sulla base di quanto dichiarato al momento dell'arrivo:

-  217 sono di nazionalità eritrea (21%),

- Guinea (149, 14%),

-  Costa d’Avorio (95, 9%),

-  Tunisia (84, 8%), 

- Mali (75, 7%), 

- Camerun (60, 6%), 

- Sudan (59, 6%),

-  Afghanistan (50, 5%), 

- Egitto (22, 2%),

-  Senegal (21, 2%) 

207 persone (20%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Leonardo Cavaliere

 

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1.039 persone sono approdate sulle coste italiane da inizio 2021. Oltre il 18,5% sono minori non accompagnati.

193 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto le coste italiane via mare da inizio anno, il dato è aggiornato al giorno 1 febb...

In un anno che ha segnato i 30 anni della convenzione sui diritti dei minori delle Nazioni Unite, il 2019 ha visto ancora i diritti di molti minori migranti nell'UE minacciati. L'ultimo rapporto della FRA - European Union Agency for Fundamental Rights (Agenzia dell'UE per i diritti fondamentali) richiama l'attenzione sulla difficile situazione dei minori migranti che entrano e soggiornano nell'UE o ritornano nei loro paesi di origine.


Il Report " Children in migration in 2019 " esamina la situazione delle migrazioni nel 2019. 

In 2019, Member States apprehended over 140,000 migrants entering the EU unauthorised. About 33,000 were children. Over 5,000 were unaccompanied.

This exposes children to greater risk – the risk of violence, exploitation, trafficking and abuse.

The latest FRA report highlights the 10 main challenges migrant children face. These include:
The risk of death or injury when trying to enter the EU by sea or land.
Being stranded – In 2019, twice as many rescue vessels could not dock immediately compared to 2018. This left over 780 children stranded on board, often in bad weather and in poor health for over a week.
Being pushed back, sometimes violently, at the border without assessing whether they are at risk of persecution or danger. This contravenes international and EU law. Non-governmental organisations (NGOs) estimate that authorities pushed back at least 1,230 children on the Western Balkan route.
Not enough space in reception centres for asylum-seeking children, particularly unaccompanied children with special protection needs. This applied to Cyprus, France, Greece, Italy, Malta and Spain.
Deplorable hygiene and sanitation conditions in Greek migration hotspots. Standards were also poor in Belgium, Cyprus, Croatia, France, Italy, France, Malta, Hungary and Spain.
Ineffective protection from sexual and labour exploitation due to shortcomings in national child-protection systems.
Lengthy asylum procedures. This can be due to the long time it takes to assess age or appoint legal guardians. Guardians apply for asylum on behalf of children.
Detention of migrant children to ensure their return. Detention conditions remained either poor or worsened in 2019.
The forced return of unaccompanied children.
Trauma following the handling of how authorities treat parents and their children as they are being returned.

After four years of regular migration updates, FRA will continue to issue ‘Quarterly Bulletins’ on key migration-related fundamental rights concerns in 2020.

In 2020, these bulletins cover the following countries: Austria, Belgium, Cyprus, Bulgaria, Croatia, Denmark, France, North Macedonia, Germany, Greece, Hungary, Italy, Malta, the Netherlands, Poland, Serbia, Spain and Sweden.

Fonte: https://fra.europa.eu/en/news/2020/migrant-children-continue-face-serious-risks-across-europe

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I Minori migranti continuano ad affrontare seri rischi in tutta Europa

In un anno che ha segnato i 30 anni della convenzione sui diritti dei minori delle Nazioni Unite, il 2019 ha visto ancora i diritti di m...
Nei primi tre mesi del 2019, sono circa 16mila i migranti e rifugiati che nei primi tre mesi del 2019 sono arrivati in Europa attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo anche se ciò rappresenta una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2018, la percentuale di bambini è aumentata da 1 arrivo su 5 a 1 su 4, sottolinea l’Unicef. 
Il numero totale di bambini giunti sulle coste europee in questi mesi è di 3.800; questi si aggiungono ai circa 41.000 bambini già presenti nelle strutture di accoglienza in Grecia, Italia e Balcani all’inizio del 2019. 
In soli tre mesi del 2019, 365 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo, oltre il 60% del numero totale di vittime registrate in tutto il 2018. Fra gennaio e marzo 2019 l'Unicef ha raggiunto circa 4.480 bambini con gli interventi di protezione dell'infanzia e circa 1.950 minorenni non accompagnati a ricevere cure e protezione in Italia, in Grecia e nei Balcani. 
Altri 15.850 bambini hanno frequentato regolarmente le attività d'istruzione formale e informale supportate dall'Unicef, mentre circa 1.100 persone hanno avuto accesso a servizi per la prevenzione e la risposta alla violenza di genere.

Molti giovani migranti e rifugiati che hanno compiuto il viaggio verso l'Europa hanno vissuto violenze e abusi, con conseguenze sul loro benessere psicologico e fisico. In particolare in Italia, quasi tutte le donne e le ragazze arrivate hanno riportato di essere sopravvissute a forme di violenza sessuale o di genere. Una ricerca recente ha rilevato che anche gli uomini e i ragazzi sono spesso vittime di violenza sessuale in mano a gruppi armati, mentre sono rapiti o imprigionati, soprattutto in Libia.

Fra gennaio e marzo 2019 l’Unicef ha raggiunto circa 4.480 bambini con gli interventi di protezione dell’infanzia e circa 1.950 minorenni non accompagnati a ricevere cure e protezione in Italia, in Grecia e nei Balcani. Altri 15.850 bambini hanno frequentato regolarmente le attività d’istruzione formale e informale supportate dall’Unicef, mentre circa 1.100 persone hanno avuto accesso a servizi per la prevenzione e la risposta alla violenza di genere. “Molti giovani migranti e rifugiati che hanno compiuto il viaggio verso l’Europa hanno vissuto violenze e abusi, con conseguenze sul loro benessere psicologico e fisico – si legge in un comunicato dell’Unicef –. In particolare in Italia, quasi tutte le donne e le ragazze arrivate hanno riportato di essere sopravvissute a forme di violenza sessuale o di genere. Una ricerca recente ha rilevato che anche gli uomini e i ragazzi sono spesso vittime di violenza sessuale in mano a gruppi armati, mentre sono rapiti o imprigionati, soprattutto in Libia”. Per il 2019 l’Unicef chiede agli organismi internazionali 27,5 milioni di dollari necessari per fornire aiuti e assistenza a migranti e rifugiati in Europa; di questi 12,4 per la protezione dell’infanzia e 9,4 per l’istruzione.
Foto: Bambini figli di migranti curdi in un campo profughi nel nord della Francia - ©Denis

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Unicef: “nei primi tre mesi del 2019 arrivati in Europa via mare 3.800 bambini. Una persona su quattro è minorenne”

Nei primi tre mesi del 2019, sono circa 16mila i migranti e rifugiati che nei primi tre mesi del 2019 sono arrivati in Europa attraverso l...
La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la Grecia, detenendo dei minori migranti non accompagnati nelle stazioni di polizia di frontiera li ha sottoposti a trattamento degradante. I minori arrivati poco prima della firma dell'accordo Ue-Turchia, provenienti da Siria, Iraq e Marocco, avevano all'epoca tra i 14 e i 17 anni. Hanno passato tra i 21 e i 33 giorni nelle stazioni di frontiera prima di essere trasferiti in un centro di accoglienza con una zona destinata ai minori. Nella sentenza la Corte di Strasburgo ha ribadito che le stazioni di polizia "non sono dei luoghi in cui si possono detenere le persone per più giorni" e che certe loro caratteristiche, come il fatto di non poter uscire all'aria aperta, la mancanza di determinati servizi, è un'aggravante nel caso si tratti della detenzione di minori. I giudici inoltre sottolineano che già nel 2017 il comitato anti tortura del Consiglio d'Europa ha definito "inaccettabile" il fatto che dei minori siano tenuti nelle stazioni di polizia, per diversi giorni o anche settimane, senza alcuna assistenza sociale e psicologica. (ANSAmed)


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Migranti: Corte Strasburgo, Grecia viola diritti minori

La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la Grecia , detenendo dei minori migranti non accompagnati nelle stazioni di polizia...
“Surf and Sound. The Role of the Internet in People Smuggling and Human Trafficking”, è la ricerca condotta dal gruppo Ecrime dell’Università di Trento, guidato da Andrea Di Nicola

La ricerca parte da un annuncio pubblicato, sotto falso profilo, su tutti i principali social, nelle tante pagine e gruppi pubblici frequentati da chi cerca di migrare.
In poco tempo, vari trafficanti e scafisti hanno contattato il falso migrante per proporre il "pacchetto viaggio".
Si comportano come vere e proprie "agenzie di viaggio" offrendo pacchetti via mare, aereo o terra verso l'Europa.
"Ci sono i viaggi di seconda e di prima classe. Quelli dei barconi che partono dalla Libia e vengono soccorsi in mare. O quelli delle barche a vela che approdano direttamente sulle coste siciliane o calabresi, com’è successo per i 51 migranti curdi di Torre Melissa. Il tariffario varia, a seconda delle distanze, della sicurezza delle imbarcazioni e dei tempi di attesa."

Come tante offerte di viaggio, c'è la reclame delle tratte, ci sono gli sconti e le promozioni, in  particolare per donne, bambini e anziani, oltre al "pacchetto famiglia" all inclusive. Il tutto alla luce del sole.
«Il fenomeno dei barconi, così come lo vediamo in tv, costituisce solo una delle tantissime modalità dell’immigrazione irregolare», dice Gabriele Baratto, tra gli autori della ricerca. «Tra le altre modalità più usate, c’è quella più costosa delle barche a vela o degli yacht turistici, che contengono meno persone e sono anche più difficili da intercettare da parte delle autorità, che spesso valutano il galleggiamento delle imbarcazioni per individuare le irregolaità».
I ricercatori di Ecrime sottolineano come le organizzazioni criminali conoscano perfettamente le norme nazionali ed internazionali.
Colpisce anche la capacità di adattarsi alle decisioni dei governanti europei, infatti chiusi i Balcani, dirottano sulla Libia. Chiusa la Libia, ci si sposta in Marocco o Tunisia verso la Spagna. Una grande capacità di adattamento al cambiamento delle rotte.
 “Voi alzate pure i muri. Io tanto cambio rotta e chiedo prezzi più alti proprio perché c’è il muro”. «L’Europa è come uno scolapasta», dice Baratto. «E l’ondata migratoria è l’acqua che passa attraverso».
Con il blocco di una migrazione regolare, ha portato nelle mani delle organizzazioni criminali il mercato dell’immigrazione illegale, unica modalità per raggiungere l'Europa e fuggire da situazioni di guerre, conflitti, persecuzioni, violenze,ecc. o semplicemente "perché gli va" direbbe la Meloni.
«La domanda di emigrazione esiste», spiega Gabriele Baratto. «Se non c’è offerta legale, se ne appropriano le organizzazioni criminali, come avviene in qualsiasi altro mercato». E come ogni business, ognuno ha la sua reputazione. «La professionalità di un trafficante e del suo network è dimostrata dal successo dei suoi viaggi», scrive il gruppo di ricercatori di Trento. «E questo accresce la fama e la reputazione tra i potenziali clienti lungo le rotte».
Foto. Syrian migrants/refugees arrive from Turkey on an overloaded dinghy near Molyvos, Lesbos (Greece) ©Nicolas Economou

Leonardo Cavaliere



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Migranti. I trafficanti vendono "Viaggi" in promozioni per le donne e bambini.

“Surf and Sound. The Role of the Internet in People Smuggling and Human Trafficking” , è la ricerca condotta dal gruppo Ecrime dell’Univer...
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