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Refugees Welcome Italia
Farah and Sekou, two young migrants from Somalia and Guinea, with their Italian mentors, Francesca and Annalisa


L'UNICEF e Refugees Welcome Italia hanno lanciato oggi le linee guida per il mentoring, un modello di affiancamento che coinvolge la società civile a sostegno dei giovani migranti e rifugiati appena diventati maggiorenni, al fine di supportarli nel loro percorso in Italia e favorire la loro inclusione sociale.

È di fondamentale importanza sostenere i giovani migranti e rifugiati durante la transizione all'età adulta, garantendo che le cure e la protezione ricevute fino a quel momento, così come i percorsi di inclusione sociale, non vengano interrotti. Ogni ragazzo e ragazza deve poter realizzare il proprio potenziale e diventare un cittadino attivo. Questa questione diventa particolarmente rilevante quando si tratta di minori stranieri non accompagnati, cioè bambini e adolescenti che arrivano in Europa senza figure adulte di riferimento.

Al momento, nel 2023, ci sono oltre 19.600 minori stranieri non accompagnati ospitati nel sistema di accoglienza in Italia. La maggioranza di questi giovani (circa il 69%) ha tra i 16 e i 17 anni, il che significa che sono adolescenti molto vicini al raggiungimento della maggiore età. Il compimento dei 18 anni ha conseguenze legalmente rilevanti per loro, poiché comporta modifiche negli obblighi dello Stato nei loro confronti, in quanto formalmente diventano adulti.

Il progetto di mentoring chiamato "Fianco a Fianco", lanciato nel 2020 dall'UNICEF e Refugees Welcome Italia, risponde a questo bisogno, promuovendo la mobilitazione della società civile a favore dei giovani neo-maggiorenni per favorire la loro inclusione nella comunità ospitante. Il mentore è una persona con cui è possibile creare una relazione significativa basata sulla fiducia reciproca, in un momento delicato come la transizione all'età adulta. Finora, il progetto ha coinvolto 4 città italiane e seguito il percorso di 144 mentori e 144 giovani. Allo stesso tempo, nuovi attivisti si stanno formando per ampliare l'ambito del mentoring, incluso il coinvolgimento delle risorse del volontariato del Comitato Italiano per l'UNICEF.

Le Linee Guida per il Mentoring, le prime in Italia su questo argomento, sono state sviluppate per definire il modello e organizzare le esperienze sul campo, fornendo strumenti che consentano di replicare l'esperienza. Ciò include le modalità di coinvolgimento dei mentor e dei mentee, la formazione, i criteri per l'abbinamento e il tipo di accompagnamento necessario per sostenere la relazione, e così via.

"Le linee guida sono il risultato di una sperimentazione che dimostra come il supporto individuale di un adulto possa avere un impatto significativo sui percorsi di vita di adolescenti e giovani adulti, e fornisce indicazioni per la replicabilità di percorsi simili, basati sulla mobilitazione della società civile a favore dei giovani migranti e rifugiati", afferma Sarah Martelli, Coordinatrice ad interim della risposta UNICEF in Italia.

"L'esperienza del progetto Fianco a Fianco dimostra come le reti informali di sostegno siano complementari a quelle formali e altrettanto fondamentali nel promuovere l'inclusione di giovani migranti e rifugiati. Le linee guida mirano a sistematizzare questa pratica, in modo che cresca e si diffonda sempre di più", conclude Fabiana Musicco, direttrice di Refugees Welcome Italia.

 Linee guida per il mentoring

rielaborazione del comunicato stampa.

Le linee guida per il mentoring. Un aiuto concreto ai giovani migranti e rifugiati durante la transizione all'età adulta.

Refugees Welcome Italia Farah and Sekou, two young migrants from Somalia and Guin...


copyright Refworld

Secondo il rapporto annuale dell'Internal Displacement Monitoring Centre, alla fine del 2022 il numero di sfollati interni nel mondo è salito del 20% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 71,1 milioni di persone. Il movimento di coloro che scappano da zone di conflitto o da luoghi colpiti da gravi cambiamenti climatici è aumentato, con il 2022 che ha segnato numeri record: 60,9 milioni di persone in movimento, ovvero il 60% in più rispetto al 2021.

Il 62,5 milioni di sfollati sono causati da conflitti armati, mentre gli effetti del cambiamento climatico hanno costretto 8,7 milioni di persone a scappare dalle proprie case. La guerra in Ucraina ha provocato 17 milioni di sfollati, mentre le inondazioni in Pakistan ne hanno causati 8,2 milioni.

Tre quarti degli sfollati interni del mondo vivono in soli dieci paesi, come Siria, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Ucraina, Colombia, Etiopia, Yemen, Nigeria, Somalia e Sudan. La guerra e la violenza hanno provocato 28,3 milioni di sfollati interni in tutto il mondo nel 2022, con nove milioni di sfollati che vivono in Africa sub-sahariana, con la Repubblica Democratica del Congo in testa con quattro milioni di persone e l'Etiopia con poco più di due milioni.

Il numero di sfollati a causa degli eventi atmosferici estremi è aumentato del 40% rispetto al 2021, raggiungendo i 32,6 milioni. La siccità nel Corno d'Africa ha provocato 2,1 milioni di movimenti umani, di cui 1,1 milioni nella sola Somalia, alimentando un grave problema di insicurezza alimentare in tutta la regione.

In Africa, la siccità alimenta la competizione per l'acqua e le risorse naturali, provocando conflitti legati alla proprietà del bestiame o dei terreni agricoli che hanno bloccato le migrazioni stagionali e innescato ulteriori sfollamenti. A gennaio 2023 la Banca africana per lo Sviluppo ha ospitato il vertice "Feed Africa", per bloccare le cause degli spostamenti delle persone, condividendo pratiche per bloccare l'insicurezza alimentare e la mancanza di accesso ai servizi sanitari di base.  Leggi il REPORT. Leonardo Cavaliere
 

Record mondiale di sfollati interni: il numero sale del 20% in un anno! Conflitti e cambiamenti climatici spingono 71,1 milioni di persone fuori casa.

copyright Refworld Secondo il rapporto annuale dell'Internal Displacement Monitoring Centre, alla fine del 2022 il numero ...

Migranti salvati in mare dalla nave Ocean Viking - Ansa/Twitter

3.142 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare da inizio anno. Il dato è aggiornato all’11 aprile. Nel 2022 sono stati 14.044, 10.053 nel 2021, 4.687 nel 2020, 1.680 nel 2019, 3.536 nel 2018 e 15.779 nel 2017.

Il totale dei migranti approdati in Italia da inizio anno sono 32.321, mentre, nello stesso periodo, l'anno scorso furono 8.432, nel 2021 sono stati 8.505. 

Il dato è stato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati alle 8 di questa mattina.

I 32.321 migranti arrivati in Italia da inizio 2023, sulla base di quanto dichiarato all'arrivo sono:

  • Costa d'Avorio (5.283,16%);
  • Guinea (4.017, 13%);
  • Pakistan (3.336, 10%);
  • Tunisia (2.512, 8%);
  • Egitto (2.389, 7%);
  • Bangladesh (2.338, 7%);
  • Camerun (1.540, 5%);
  • Siria (1.266, 4%);
  • Mali (1.000, 3%);
  • Burkina Faso (889, 3%);
 a cui si aggiungono 7.751 persone (24%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Leonardo Cavaliere

32.321 persone approdate da inizio anno. Quasi il 10% sono minori non accompagnati.

Migranti salvati in mare dalla nave Ocean Viking - Ansa/Twitter 3.142 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia ...



Dal report mensile sui minori stranieri non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aggiornato al 28 Febbraio 2023, i minori non accompagnati accolti dal sistema di accoglienza nazionale sono 19.422.

 I maschi sono 16.542 pari all’85,2% di tutti msna, le femmine sono 2.880 pari al 14,8%.

 L’età dei minori vede una netta prevalenza di msna di 17 anni (8.851) pari al 45,6%, seguiti dai sedicenni, 4.593 (23,6%), fascia d’età 7-14 ANNI (3.351) pari a 17,3%, 15 ANNI 2.112 (10,9%) e msna fino a 6 ANNI 515 pari al 2,7%.

 A differenza dei maschi, la maggior parte delle femmine hanno tra i 7-14 ANNI 1.375 pari al 47,7% con una nettissima prevalenza di bambine e ragazze provenienti dall’Ucraina (85,1%).

 Sono 4.819, pari al 24,8%, i minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina censiti al 28 Febbraio nel sistema informativo Minori (SIM) della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (SIM), istituito dalla Legge 47/2017 per monitorare e censire la presenza dei minori non accompagnati (MNA) sull'intero territorio nazionale. Più della metà, 2.450 sono bambine e ragazze.

 I msna prevalentemente sono accolti in Sicilia, Lombardia e Emilia Romagna che rappresentano quasi la metà di tutti i minori non accompagnati accolti, il 43,8%.

 A seguito dell’istituzione del SIM è possibile elaborare anche i dati relativi all’ingresso (o all’eventuale allontanamento) dei MSNA su base mensile.

 I minori non accompagnati, entrati nel sistema di accoglienza a seguito di ritrovamento sono 446, pari al 34,5% del totale, i restanti 847, pari al 65,5% sono entrati nel sistema di accoglienza a seguito di approdi.

 I msna usciti di competenza sono 1.279 di cui 850 per il compimento della maggiore età, 371 per allontanamento e 58 per altre motivazioni (rintraccio dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili, accertamento della maggiore età, affido, relocation, rimpatrio volontario assistito e rientro in patria).

 Il 42,3% dei nuovi ingressi è rappresentato da minorenni provenienti Guinea, Costa D’Avorio, Egitto

 Scarica il  report mensile sui minori stranieri non accompagnati

Leonardo Cavaliere



19.422 msna accolti in Italia, al 28 Febbraio 2023. Ucraina, Egitto e Tunisia le nazionalità più rappresentate.

Dal report mensile sui minori stranieri non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Socia...
Photograph by Magnus Wennman for The New Yorker

La sindrome da rassegnazione, nota anche come sindrome dell'abbandono acquisito, è una condizione psicologica estremamente rara che colpisce principalmente i bambini e gli adolescenti. Questa sindrome è stata osservata per la prima volta in Svezia negli anni '90 e da allora è stata documentata in altri paesi come Germania, Norvegia, Russia e Australia.

I bambini affetti da questa sindrome presentano una grave forma di apatia e disinteresse per tutto ciò che li circonda, a tal punto da smettere di interagire con il mondo esterno. Non parlano, non camminano, non mangiano, non bevono e sembrano completamente privi di emozioni.

Le cause della sindrome da rassegnazione non sono ancora del tutto chiare, ma sembra essere associata a eventi traumatici come la perdita di una persona cara, la separazione dai genitori o lo stress cronico. Inoltre, la sindrome sembra essere più comune in bambini che hanno sperimentato eventi traumatici ripetuti, come abusi fisici o sessuali.

La sindrome da rassegnazione può colpire, in particolare, anche i bambini che hanno vissuto l'esperienza migratoria. In particolare, i bambini che fuggono dalle loro case a causa di guerre, persecuzioni politiche o violenze in paesi stranieri, possono sviluppare questa sindrome come meccanismo di difesa per affrontare il trauma della migrazione.

La sindrome da rassegnazione in questi casi può essere causata dalla perdita di una casa e di un ambiente familiare noto, dallo stress e dall'ansia legati alla migrazione, dalla mancanza di sicurezza e dal senso di incertezza per il futuro. Inoltre, i bambini immigrati possono essere esposti a situazioni traumatiche ripetute, come l'espulsione dal paese di accoglienza o la separazione forzata dai loro familiari.

È importante sottolineare che migrare non è la causa diretta della sindrome da rassegnazione, ma piuttosto uno dei fattori di rischio che può contribuire allo sviluppo di questa condizione psicologica nei bambini. Altri fattori di rischio possono includere l'abuso o la trascuratezza da parte dei genitori o dei caregiver, la mancanza di supporto sociale e la povertà.

In ogni caso, è fondamentale che i bambini che hanno vissuto l'esperienza migratoria ricevano un adeguato supporto psicologico e sociale per affrontare il trauma della migrazione e prevenire la sindrome da rassegnazione. Ciò include l'accesso a servizi di consulenza, sostegno psicologico e terapia, così come l'opportunità di stabilirsi in una comunità sicura e accogliente.

La sindrome da rassegnazione può durare da alcune settimane fino a diversi anni e il trattamento può essere estremamente difficile. Gli esperti affermano che la prima cosa da fare è identificare e affrontare la causa sottostante della sindrome. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a farmaci o terapie comportamentali per aiutare il bambino a superare il trauma e ritornare alla normalità.

La sindrome da rassegnazione è una condizione estremamente preoccupante che richiede un intervento tempestivo e professionale. È importante che i genitori e i caregiver riconoscano i sintomi della sindrome e chiedano aiuto medico il prima possibile.

In conclusione, la sindrome da rassegnazione è una condizione psicologica estremamente rara che colpisce principalmente i bambini e gli adolescenti. La causa della sindrome non è ancora del tutto chiara, ma sembra essere associata a eventi traumatici. Il trattamento può essere estremamente difficile, ma è importante identificare e affrontare la causa sottostante e cercare l'aiuto di professionisti.

Leonardo Cavaliere

La sindrome da rassegnazione nei bambini che hanno vissuto l'esperienza migratoria.

Photograph by Magnus Wennman for The New Yorker La sindrome da rassegnazione , nota anche come sindrome dell'abbandono acquisito, è una ...

Foto di Alessio Romenzi

 Oltre centomila minori stranieri non accompagnati sono arrivati sulle coste italiane negli ultimi anni. Questo è il dato allarmante che emerge da una recente inchiesta condotta da Save the Children. Secondo l'organizzazione, questa è una crisi umanitaria senza precedenti e richiede una risposta urgente da parte delle autorità italiane e dell'Unione Europea.

La maggior parte di questi minori proviene da paesi in guerra, come la Siria, l'Afghanistan e l'Eritrea, oppure da paesi in cui la povertà estrema e la mancanza di opportunità li spingono a cercare fortuna altrove, come in Africa subsahariana. Sono ragazzi e ragazze tra i 14 e i 17 anni che hanno dovuto affrontare viaggi lunghi e pericolosi attraverso deserti, mari e montagne, e che spesso hanno subito abusi e violenze lungo il percorso.

Una volta arrivati in Italia, questi minori si trovano in una situazione di grande vulnerabilità. Non hanno famiglia o amici a cui rivolgersi, non conoscono la lingua e non hanno esperienza della vita in un paese straniero. Spesso si trovano in strutture di accoglienza sovraffollate e poco attrezzate, dove la qualità dell'assistenza medica e psicologica è spesso carente. Molti di loro sono costretti a dormire per strada o a cercare rifugio in luoghi pericolosi, come le stazioni ferroviarie o le spiagge.

Save the Children sostiene che questa situazione richiede una risposta urgente da parte delle autorità italiane e dell'Unione Europea. In primo luogo, è necessario garantire un'accoglienza dignitosa a questi ragazzi, fornendo loro alloggi sicuri e adeguati, assistenza medica e psicologica, e servizi di sostegno per l'istruzione e l'inserimento lavorativo. Inoltre, è importante rafforzare i programmi di ricongiungimento familiare, in modo che questi ragazzi possano essere ricongiunti con i loro genitori o altri parenti nel paese d'origine.

Ma la soluzione a lungo termine di questa crisi umanitaria va oltre la sola Italia. L'Unione Europea deve assumersi la sua responsabilità nell'accogliere questi minori e sostenere i paesi di cui sono originari, promuovendo la pace e lo sviluppo economico e sociale. Inoltre, è necessario rivedere il sistema di asilo europeo, in modo che sia più equo e solidale, e che preveda procedure rapide ed efficaci per il riconoscimento dello status di rifugiato.

Inoltre, è importante sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di proteggere i diritti dei minori stranieri non accompagnati e di garantire loro un'accoglienza dignitosa. Molte organizzazioni non governative, come Save the Children, stanno lavorando attivamente su questo tema e promuovono iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica e raccogliere fondi per sostenere i minori in difficoltà.

È importante anche sottolineare l'importanza della cooperazione tra gli Stati e le organizzazioni internazionali. Solo attraverso una collaborazione efficace sarà possibile affrontare questa emergenza umanitaria in modo adeguato e garantire il benessere dei minori stranieri non accompagnati che arrivano sulle coste italiane.

In conclusione, la situazione dei minori stranieri non accompagnati che arrivano sulle coste italiane rappresenta una sfida umanitaria senza precedenti. È importante che le autorità italiane e dell'Unione Europea assumano la loro responsabilità nell'accoglienza e nella protezione di questi ragazzi, garantendo loro un'accoglienza dignitosa e servizi di sostegno adeguati. Allo stesso tempo, è necessario promuovere la pace e lo sviluppo nei paesi d'origine dei minori e rivedere il sistema di asilo europeo per renderlo più equo e solidale. Solo attraverso una collaborazione efficace tra gli Stati e le organizzazioni internazionali sarà possibile porre fine a questa emergenza umanitaria e garantire un futuro migliore per questi ragazzi.

Scarica il rapporto Nascosti in piena vista frontiera Sud

Leonardo Cavaliere


Nascosti in piena vista - Frontiera Sud. Minori migranti in viaggio (attra)verso l'Europa.

Foto di Alessio Romenzi  Oltre centomila minori stranieri non accompagnati sono arrivati sulle coste italiane negli ultimi anni. Questo è il...

Dal report mensile sui minori stranieri non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aggiornato al 31 Gennaio 2023, i minori non accompagnati accolti dal sistema di accoglienza nazionale sono 19.333.

I maschi sono 16.424 pari all’85% di tutti msna, le femmine sono 2.909 pari al 15%.

L’età dei minori vede una netta prevalenza di msna di 17 anni (8.729) pari al 45,2%, seguiti dai sedicenni, 4.636 (24%), fascia d’età 7-14 ANNI (3.349) pari a 13,3%, 15 ANNI 2.093 (10,8%) e msna fino a 6 ANNI 526 pari al 2,7%.

A differenza dei maschi, la maggior parte delle femmine hanno tra i 7-14 ANNI 1.389 pari al 47,7% con una nettissima prevalenza di bambine e ragazze provenienti dall’Ucraina.

Sono 4.897, pari al 25,3%, i minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina censiti al 31 Gennaio nel sistema informativo Minori (SIM) della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (SIM), istituito dalla Legge 47/2017 per monitorare e censire la presenza dei minori non accompagnati (MNA) sull'intero territorio nazionale. Più della metà, 2.498 sono bambine e ragazze.

I msna prevalentemente sono accolti in Sicilia, Lombardia e Emilia Romagna che rappresentano quasi la metà di tutti i minori non accompagnati accolti, il 42,9%.

A seguito dell’istituzione del SIM è possibile elaborare anche i dati relativi all’ingresso (o all’eventuale allontanamento) dei MSNA su base mensile.

I minori non accompagnati, entrati nel sistema di accoglienza a seguito di ritrovamento sono 744, pari al 62,6% del totale, i restanti 444 sono entrati nel sistema di accoglienza a seguito di approdi.

I msna usciti di competenza sono 2.105 di cui 1.609 per il compimento della maggiore età, 454 per allontanamento e 42 per altre motivazioni (rintraccio dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili, accertamento della maggiore età, affido, relocation, rimpatrio volontario assistito e rientro in patria).

Il 45,6% dei nuovi ingressi è rappresentato da minorenni provenienti da Egitto, Afghanistan e Guinea.

Scarica il  report mensile sui minori stranieri non accompagnati

Leonardo Cavaliere

19.333 msna accolti in Italia, al 31 Gennaio 2023. Ucraina, Egitto e Tunisia le nazionalità più rappresentate.

Dal report mensile sui minori stranieri non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aggiorna...

Il numero di minori stranieri non accompagnati (MSNA) censiti in Italia al 31 dicembre 2022 è salito a 20.089, con un aumento del 64% rispetto al 2021. Questo incremento è stato causato dalla crisi umanitaria che ha interessato l'Ucraina dal febbraio 2022. La maggioranza dei MSNA è di sesso maschile (85,1%), e la maggior parte ha 17 anni (44,4%), seguita da 16 anni (24%) e dalla fascia d'età da 7 a 14 anni (17,5%). 

Questi minori provengono soprattutto dall'Ucraina (5.042), Egitto (4.899), Tunisia (1.800), Albania (1.347) e Pakistan (1.082). 

Le regioni che accoglierono il maggior numero di MSNA sono la Sicilia (3.923, il 19,5% del totale), la Lombardia (2.880, il 14,3%), la Calabria (2.068, il 10,3%) e l'Emilia-Romagna (1.814, il 9%).

Il nuovo Rapporto di approfondimento semestrale sulle presenze dei MSNA in Italia, pubblicato dalla Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, offre una panoramica sulle presenze, caratteristiche e accoglienza di questi minori soli, compresi nuovi arrivi e allontanamenti, richieste di protezione internazionale, indagini familiari nei Paesi d'origine e pareri sulla conversione dei permessi di soggiorno alla maggiore età. 

Il rapporto illustra anche nuove procedure e norme italiane e internazionali, e misure per l'inserimento socio-lavorativo come i progetti "Percorsi" e "PUOI".

Organizzazioni come l'UNHCR, UNICEF, OIM, Rete Sai, INAPP e Terzo Settore forniscono contributi per approfondire specifici aspetti del fenomeno dei MSNA. Il rapporto si apre con testimonianze di ex minori soli, accolti in Italia e accompagnati verso l'autonomia, per dare voce ai molti giovani "in viaggio" che si celano dietro i dati, le analisi e le norme.

Leonardo Cavaliere

REPORT  Rapporto di approfondimento semestrale sulle presenze dei MSNA in Italia

Rapporto di approfondimento semestrale sulle presenze dei MSNA in Italia

Il numero di minori stranieri non accompagnati ( MSNA ) censiti in Italia al 31 dicembre 2022 è salito a 20.089 , con un aumento del 64% ri...

Il 13 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto che modifica il Regolamento di attuazione del Testo Unico Immigrazione, adeguandolo alle disposizioni contenute nella Legge 47/2017 sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati.

Questo provvedimento è stato atteso per cinque anni e entra in vigore oggi 28 dicembre 2022.

La legge 47/2017, nota come "Legge Zampa", ha fornito maggiori tutele ai minori stranieri non accompagnati e ha specificato quali permessi di soggiorno debbano essere rilasciati in diverse situazioni. 

Il decreto chiarisce e disciplina la possibilità di svolgere attività lavorativa o di formazione per i minorenni affidati o sottoposti a tutela, e specifica che i minori stranieri non accompagnati che possono ottenere l'affidamento ai servizi sociali anche dopo il compimento della maggiore età, avranno un permesso di soggiorno "per integrazione" con un decreto del Tribunale per i Minorenni. La durata di questo permesso è fissata dall'autorità giudiziaria e non può superare il compimento del ventunesimo anno di età.

Con il nuovo decreto diventa chiaro che un minore in affidamento avrà un permesso di soggiorno per motivi familari.

Inoltre, il decreto specifica che i minori a cui viene negata la protezione internazionale dopo il compimento della maggiore età, potranno fare richiesta per la conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio, lavoro o esigenze familiari.


Antonella Inverno, giurista specializzata in tutela internazionale dei diritti umani e dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, responsabile delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza Italia-Eu di Save the Children Italia, commenta «Era un passaggio necessario, si spera che regali una uniformità in tutto il paese almeno a livello di rilascio e conversione dei permessi, proprio perché sono stati chiarito gli aspetti più controversi. Ci sono alcune previsioni, tipo la possibilità di convertire il permesso di soggiorno da richiesta asilo a lavoro che veramente possono cambiare la vita di una persona e davvero in molti casi, con questi spazi di interpretazione lasciati alle Questure, abbiamo visto percorsi di integrazione avere una battura d’arresto molto brusca, con ragazzi che dopo 2 o 3 anni in Italia, dentro un percorso, si sono ritrovati a non avere alcuna possibilità di rimanere in Italia in maniera regolare»


DPR 4 ottobre 2022, n. 191 “Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, in attuazione dell'articolo 22 della legge 7 aprile 2017, n. 47, recante misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”

Leonardo Cavaliere

Permessi di Soggiorno per i Minori Stranieri non Accompagnati

Il 13 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto che modifica il Regolamento di attuazione del Testo Unico Immigrazione , ...

 

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha portato a termine il quarto monitoraggio nazionale di rilevazione statistica relativo allo stato di attuazione del sistema della tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Italia, come disposto dall’articolo 11 della legge 7 aprile 2017, n.47.

La rilevazione si riferisce ad arco temporale che va dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021, durante il quale i minori stranieri sono aumentati del 73%, a fronte di una sostanziale stabilità dei tutori volontari iscritti negli elenchi dei tribunali per i minorenni. (-0,35% rispetto allo stesso periodo del 2021).

I minori stranieri non accompagnati censiti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali al 31 dicembre 2021 si attestano a 12.284 (erano 7.080 nel 2020): 9 su 10 sono maschi, in prevalenza diciasettenni (62,1%) e accolti per lo più nel sud e nelle isole (55,48%,). La Sicilia, da sola, ne accoglie il 28% (3.466). 

Il numero totale dei tutori è 3.457 (nel 2020 3.469), che risultano residenti in prevalenza nelle circoscrizioni dei tribunali per i minorenni di Roma (439), Venezia (309), Milano (305), Torino (268) e Palermo (208). Nel resto della Sicilia i tutori sono 188 a Catania, 35 a Messina, 27 a Caltanisetta, per un totale su base regionale di 458. Prevalgono - tra i tutori italiani - il genere femminile (67%), il titolo di studio universitario (65,18%) e l’età tra 46 e 60 anni (41,70%). Da segnalare l’aumento dei tutori under 36, in particolare di quelli tra i 18 e i 24 anni che passa da zero all’11,55%. Nel corso dell’anno, dopo il calo legato alla pandemia del 2020, sono stati tenuti 13 corsi dai garanti regionali e delle province autonome.

Gli abbinamenti tutore-minore straniero accettati nel 2021 sono stati complessivamente 5.737. Ogni tutore, per legge, può essere abbinato al massimo a tre minorenni, “salvo che sussistano specifiche e rilevanti ragioni” come recita la legge. Le ragioni più frequenti per le quali i tutori volontari non hanno accettato le proposte di abbinamento sono: problemi di lavoro (il 73,31% dei tutori è occupato), motivi personali e/o di salute, mancanza di risorse personali, lontananza del domicilio del minore.  La maggior parte dei minori abbinati a un tutore è collocata in strutture di accoglienza, diminuisce lievemente la percentuale dei minorenni in affido familiare, che passa dal 3% all’1%.

Per consultare il rapporto vai alla sezione dedicata o scarica il file

Fonte: Pubblicato il quarto rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione del sistema della tutela volontaria | Tutore Volontario (garanteinfanzia.org)

Quarto rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione del sistema della tutela volontaria.

  L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha portato a termine il quarto monitoraggio nazionale di rilevazione statistica relativo...

Fonte Ministero dell'Interno

Dal report mensile sui minori stranieri non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aggiornato al 31 Ottobre 2022, i minori non accompagnati accolti dal sistema di accoglienza nazionale sono 18.876.

I maschi sono 15.871 pari all’84,1% di tutti msna, le femmine sono 3.005 pari al 15,9%.

L’età dei minori vede una netta prevalenza di msna di 17 anni (8.284) pari al 43,9%, seguiti dai sedicenni, 4.321 (22,9%), fascia d’età 7-14 ANNI (3.614) pari a 19,1%, 15 ANNI 2.106 (11,2%) e msna fino a 6 ANNI 551 pari al 2,9%.

A differenza dei maschi, la maggior parte delle femmine hanno tra i 7-14 ANNI 1.490 pari al 49,6% con una nettissima prevalenza di bambine e ragazze provenienti dall’Ucraina.

Sono 5.153, pari al 27,3%, i minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina censiti al 31 Ottobre nel sistema informativo Minori (SIM) della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (SIM), istituito dalla Legge 47/2017 per monitorare e censire la presenza dei minori non accompagnati (MNA) sull'intero territorio nazionale. Più della metà, 2.633 sono bambine e ragazze.

I msna prevalentemente sono accolti in Sicilia, Lombardia e Calabria che rappresentano quasi la metà di tutti i minori non accompagnati accolti, il 46,1%.

A seguito dell’istituzione del SIM è possibile elaborare anche i dati relativi all’ingresso (o all’eventuale allontanamento) dei MSNA su base mensile.

I minori non accompagnati, entrati nel sistema di accoglienza a seguito di ritrovamento sono 881, pari al 50% del totale, i restanti 880 sono entrati nel sistema di accoglienza a seguito di approdi.

I msna usciti di competenza sono 1.648 di cui 834 per il compimento della maggiore età, 665 per allontanamento e 149 per altre motivazioni (rintraccio dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili, accertamento della maggiore età, affido, relocation, rimpatrio volontario assistito e rientro in patria).

Il 53,2% dei nuovi ingressi è rappresentato da minorenni provenienti da Egitto, Tunisia e Afghanistan.

 Report mensile sui minori stranieri non accompagnati

Leonardo Cavaliere

18.876 msna accolti in Italia, al 31 ottobre 2022. Ucraina, Egitto e Tunisia le nazionalità più rappresentate.

Fonte Ministero dell'Interno Dal report mensile sui minori stranieri non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e ...
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