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UNICEF/Gilbertson VII
UNICEF/Gilbertson VII

  2.505 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare da inizio anno. Il dato è aggiornato al 13 giugno.

Gli msna arrivati, via mare, lungo tutto il 2021 sono stati 10.053, 4.687 nel 2020, 1.680 nel 2019, 3.536 nel 2018 e 15.779 nel 2017.

 

Complessivamente i migranti che hanno raggiunto l'Italia, via mare, sono 21945, un numero superiore a tutti gli arrivi del 2021, 17420.

 
Dei circa ventiduemila migranti approdati in Italia nel 2022, s
ulla base di quanto dichiarato al momento dell'arrivo, provengono da:

- Bangladesh, 4.120(19%);

- Egitto (3.935, 18%);

-Tunisia (2.686, 12%);

- Afghanistan (2.421, 11%);

- Siria (1.462, 7%);

- Costa d’Avorio (931, 4%);

- Iran (678, 3%);

- Guinea (640, 3%);

- Eritrea (616, 3%);

- Sudan (466, 2%);

3.990 persone, pari al 18% del totale provengono da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Leonardo Cavaliere 

2.505 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare.

UNICEF/Gilbertson VII   2.505 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare da inizio anno. Il dato è aggi...


3.124 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare da inizio 2021. Il dato è aggiornato a ieri, 21 giugno. Rappresentano il 16% dei migranti arrivati lungo le nostre coste.

I minori stranieri non accompagnati approdati lungo tutto il 2020 sono stati 4.687, 1.680 nel 2019, 3.536 nel 2018 e 15.779 nel 2017. 

19.320 le persone migranti approdate sulle coste da inizio anno. 

Nello stesso periodo, lo scorso anno furono 6.184 mentre nel 2019 furono 2.397. 

Il dato è stato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli arrivi rilevati entro le 8 di questa mattina.

Degli oltre 19.300 migranti arrivi in Italia nel 2021, sulla base di quanto dichiarato al momento dell'arrivo sono:

  •  2.979 sono di nazionalità bengalese (15%),
  •  Tunisia (2.781, 14%),
  •  Costa d’Avorio (1.541, 8%),
  •  Egitto (1.265, 7%),
  •  Sudan (1.097, 6%),
  •  Eritrea (1.072, 6%),
  •  Guinea (990, 5%),
  •  Marocco (696, 4%),
  •  Mali (641, 3%),
  •  Algeria (600, 3%)
5.658 persone (29%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.


19.320 persone sono arrivate sulle nostre coste. Oltre il 16% sono minori non accompagnati.

3.124 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare da inizio 2021. Il dato è aggiornato a ieri, 21 giugno. ...


Il presente Rapporto - realizzato da Borderline Sicilia sulla base di dati raccolti nel 2019 - fornisce una fotografia della situazione dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Sicilia, regione che continua a registrare la loro maggiore presenza e il maggior numero di strutture ad essi dedicate, nonostante gli arrivi di migranti sul territorio nazionale sia in diminuzione dal 2017.

Nel corso di quest’ultimo periodo, i MSNA hanno assunto una rilevanza crescente all’interno dei flussi in arrivo in Italia, non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche rispetto alle sfide che hanno posto al sistema di accoglienza. Nonostante la diminuzione degli arrivi e la ridotta presenza di MSNA sul territorio siciliano rispetto al passato, la qualità dei servizi offerti da parte dei comuni e dei centri di accoglienza non risulta essere migliorata, in quanto si continuano a riscontrare ritardi, carenze, violazioni e prassi illegittime.

Il presente lavoro fa riferimento alla situazione rilevata prima che scoppiasse la pandemia da Covid-19, la quale ha travolto ogni settore delle nostre vite, comprese quelle dei migranti presenti in Italia. Relativamente alla situazione dei MSNA, durante il periodo di lockdown fino a quello attuale, abbiamo rilevato che tutte le criticità descritte nel Rapporto, si sono acutizzate ed amplificate. I MSNA che arrivano in Italia in questo periodo vengono ristretti in strutture emergenziali utilizzate per il periodo di quarantena, in promiscuità con gli adulti e con tempi di permanenza che superano quelli previsti dai protocolli sanitari. Ciò accade perché tali strutture non sono idonee a questo tipo di profilassi e il sovraffollamento non permette che l’isolamento sanitario venga attuato in maniera corretta. Inoltre, il clima all’interno di queste strutture è stato - e nel momento in cui si scrive continua ad essere - caratterizzato da forti tensioni che sfociano anche in proteste, allontanamenti ed interventi delle forze dell’ordine incaricate di presidiare le strutture.

Ma le criticità rilevate in questi ultimi mesi riguardano anche la quotidianità nei centri per MSNA, in cui i precari equilibri descritti nel presente Rapporto sono del tutto saltati: procedure amministrative e processi di inserimento socio lavorativo risultano interrotti ed in molti casi cessati, i percorsi scolastici sono stati annullati, si sono registrati trasferimenti repentini e conseguenti sradicamenti. In molte strutture si è proceduto ad un confinamento che non è stato accompagnato dalla presenza costante di operatori, in assenza di spiegazioni chiare su quanto stava accadendo e sulle misure adottate e da adottare, con un crescente disagio tra i minori. Un altro rilevante dato riscontrato riguarda le difficoltà che i neomaggiorenni in uscita dai centri incontrano nella ricerca di un idoneo inserimento abitativo e socio lavorativo.

Metodo di ricerca

Da un punto di vista metodologico, il Rapporto si basa sulla rilevazione di dati qualitativi integrati con le informazioni quantitative ufficiali (Ministero dell’Interno, Tribunali per i Minorenni e Servizi Sociali), al fine di restituire un quadro completo del fenomeno, analizzato ed in linea con la tipologia di monitoraggio che Borderline Sicilia pratica da anni: un metodo di ricerca misto, capace di leggere simultaneamente le statistiche e i numeri ufficiali con le storie di vita e le testimonianze dirette delle persone protagoniste di queste esperienze.

Kawsu, 19 anni, Gambia

Arrivato a Pozzallo nel 2016, trascorre quattro mesi in un centro di prima accoglienza, nonostante abbia subito denunciato di aver subìto abusi sessuali. Nel centro si trova a convivere con ragazzi che lo insultano a causa della sua omosessualità. Finalmente viene trasferito in un centro di seconda accoglienza a Marsala, dove ottiene un permesso di soggiorno, ma non viene avviato ad un percorso scolastico. Kawsu si allontana spesso dal centro per andare a lavorare in campagna, ma nessuno degli operatori se ne interessa. Nel frattempo, a causa di problemi economici, il centro di seconda accoglienza chiude e Kawsu - senza alcun preavviso - viene trasferito in una comunità in provincia di Siracusa, sradicato dall’unico contesto che conosceva. Così decide di andare a vivere nei ghetti in campagna tra Marsala e Campobello di Mazara, dove lo abbiamo incontrato. Kawsu è costretto a lavorare per mantenere i suoi 5 fratelli rimasti in Gambia. È consapevole che vivendo per strada rischia di perdere tutto, ma sostiene che vivere nelle comunità non è servito a niente, quindi preferisce essere invisibile ma almeno avere qualche euro in tasca.

Linee di analisi

I profili giuridici, sociali ed educativi sono le linee di analisi con cui Bordeline Sicilia ha esaminato i dati e le informazioni raccolte sul campo, cercando di restituire la complessità dei percorsi sociali e amministrativi dei MSNA in Sicilia.

Rispetto al percorso amministrativo, la ricerca si focalizza sulle tipologie di permessi di soggiorno rilasciati ai MSNA, sui cambiamenti avvenuti a seguito dell’introduzione del cd. Decreto Sicurezza che ha abolito il permesso di soggiorno per motivi umanitari, rilevando tempistiche e modalità penalizzanti di accesso alle procedure e sottolineando le problematiche legate al raggiungimento della maggiore età. Il Rapporto verifica, inoltre, l’effettiva applicazione di alcune delle misure di tutela riguardanti i MSNA volute dalla legge Zampa: l’approccio multidisciplinare volto alla verifica dell’accertamento dell’età, il ruolo del tutore volontario e le prassi relative al prosieguo amministrativo.

Vengono inoltre esaminati i contesti di accoglienza dei minori: la scarsa o assente offerta socio-educativa, la difficoltà di un reale inserimento lavorativo, l’assistenzialismo che si sovrappone all’efficacia delle misure di interazione con il tessuto sociale attraverso l’infantilizzazione dei minori in procinto di raggiungere la maggiore età, l’inadeguatezza dei servizi dedicati a fronte dei profili socio-psicologici che il minore presenta.

L’analisi del numero di presenze di MSNA in Sicilia rispetto a quelli delle altre ragioni ha evidenziato che la maggior parte dei minori che ha compiuto 18 anni nel 2019 si trovava in Sicilia, facendo emergere l’esigenza di prevedere un particolare focus sul monitoraggio della condizione dei neomaggiorenni e sulla effettività di inserimento nel tessuto socio lavorativo al quale erano stati avviati da minori.

Criticità

- A più di tre anni dalla sua entrata in vigore, le norme introdotte dalla legge Zampa appaiono ancora disattese sotto diversi punti di vista e risultano ancora in vigore prassi radicate che violano i principi cardine posti a fondamento della riforma del 2017. Non tutte le aziende sanitarie provinciali si sono dotate di un’equipe multidisciplinare per l’accertamento dell’età. Soltanto i minori che godono di un’effettiva presa in carico da parte delle figure di prossimità (tutore, Servizi Sociali, ente gestore) possono beneficiare del prosieguo amministrativo, istituto che garantisce al MSNA di portare a termine dopo il compimento dei 18 anni il percorso di autonomia intrapreso. La formazione di base sufficiente all’iscrizione negli elenchi dei tutori volontari non permette a chi ricopre tale ufficio di acquisire le competenze necessarie per accompagnare adeguatamente il MSNA nel processo di inserimento nel tessuto sociale e nelle procedure amministrative (rilascio e conversione del permesso di soggiorno, iscrizione scolastica e al SSN).

- Il percorso amministrativo dei MSNA è reso difficoltoso da numerose prassi illegittime - che spesso variano da provincia a provincia - poste in essere dalla Pubblica Amministrazione. Spesso l’iter per il rilascio del permesso di soggiorno per minore età e per la sua conversione diventa un percorso ad ostacoli a causa della richiesta di documenti non previsti dalla legge.

- Il sistema di presa in carico e tutela dei MSNA, che coinvolge diversi attori istituzionali, non risulta capace di monitorare le strutture di accoglienza in modo effettivo ed efficace a causa della frammentazione delle competenze a livello locale e centrale, e che variano a seconda della tipologia di centro di accoglienza.

- Gli enti gestori delle strutture di accoglienza, anche a causa del taglio e dei ritardi nell’erogazione dei fondi, non dispongono di figure professionali qualificate (operatori legali, mediatori linguistico-culturali, psicologi) per l’erogazione dei servizi per i minori. Ciò impedisce che i percorsi di inserimento socio lavorativo programmati per ciascun minore vengano realmente avviati o portati a compimento. Inoltre, in Sicilia le borse lavoro e le altre forme di tirocini formativi retribuiti o rimborsati sono troppo spesso utilizzate da parte delle aziende - a volte con la connivenza dell’ente gestore del centro - come escamotage per impiegare manodopera a basso costo, anziché come reale occasione di inserimento lavorativo del minore o del neomaggiorenne.

- Molti dei centri di accoglienza per MSNA hanno sede fuori dalle aree urbane, acuendo le difficoltà nell’accesso ai servizi di alfabetizzazione e istruzione (CPIA), di formazione (scuola media superiore) o di inserimento lavorativo che garantiscano al minore l’iscrizione ai corsi, la continuità della frequenza e l’accesso al mondo del lavoro.

- Il clima di intolleranza e razzismo che le politiche dei governi ha contribuito a diffondere colpisce tutti gli stranieri presenti in Italia, e la discriminazione - da parte delle istituzioni o del comune cittadino - non si ferma nemmeno di fronte ai minori. Anche in Sicilia si registra un forte aumento di casi di razzismo, di discriminazione e di odio razziale verso stranieri e migranti nel corso del 2019. A Messina, per esempio, si verificano frequenti episodi di razzismo nei confronti dei ragazzi che si spostano dalle strutture di accoglienza per recarsi a scuola o nel centro cittadino.

Mamadou, 17 anni, Senegal

Mamadou appare come un ragazzo piccolo e timido. Arrivato a Pozzallo nel 2014, si è dichiarato maggiorenne perché totalmente inconsapevole della sua reale età anagrafica (11 anni). Mamadou, in Senegal, non aveva mai frequentato la scuola ed era stato vittima di violenze e abusi domestici che gli avevano provocato dei gravi danni all’udito. Nonostante il suo aspetto fisico palesemente infantile e nonostante la Commissione Territoriale di Siracusa gli avesse chiesto il consenso per procedere all’accertamento dell’età, tale esame non è mai stato espletato. Mamadou, nel frattempo, viene ospitato in un CAS per adulti e poi trasferito in un centro SPRAR, senza che nessun operatore si sia mai posto dubbi sull’effettiva età del ragazzo. Soltanto una persona conosciuta fuori dalla struttura di accoglienza si è interessata, ponendo dubbi sulla sua maggiore età ed aiutandolo a reperire il certificato di nascita, tramite l’ambasciata senegalese, dal quale è emerso che Mamadou era ancora sedicenne. Dopo la segnalazione alla Procura del Tribunale per i minorenni di Catania, adesso Mamadou vive in un centro per minori ed è seguito da un tutore e dai ServiziSociali.

Conclusioni e raccomandazioni

Il presente Rapporto mostra come il complesso di criticità rilevato impedisce il pieno esercizio dei diritti dei minori, nonché la loro partecipazione alla vita pubblica come cittadini.

In linea con numerosi studi e monitoraggi condotti negli ultimi anni, dal Rapporto emerge come attualmente persiste un sistema di accoglienza che trascura diritti, bisogni e prospettive dei MSNA che abbandonano i paesi di origine per fuggire da deprivazioni economiche, sociali e culturali, e che, giunti in Italia, corrono il rischio di imbattersi in analoghe mancanze.

Borderline Sicilia, pertanto, raccomanda alle autorità competenti:

- di aggiornare le procedure in atto presso le Pubbliche Amministrazioni in ottemperanza alle linee guida della legge Zampa, con particolare riferimento all’affido familiare, e di facilitare lo svolgimento delle funzioni dei tutori volontari, attraverso la previsione di una formazione continua;
- il ricorso al prosieguo amministrativo in tutti i casi in cui il minore è stato avviato all’inserimento scolastico o lavorativo dopo il compimento di 16 anni;
- una centralizzazione della cabina di regia del sistema di accoglienza dei MSNA che uniformi le responsabilità istituzionali, con riferimento a qualsiasi tipologia di centro di accoglienza, e il potenziamento delle funzioni del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, al quale dovrebbe essere affidato il monitoraggio delle misure di accoglienza e di tutela adottate nell’interesse del minore;
- la previsione di criteri più selettivi nell’affidamento della gestione dell’accoglienza;
- l’apertura dei centri di accoglienza presso località in cui siano fruibili i servizi essenziali ai MSNA per facilitare la costruzione di percorsi integrati di formazione e inserimento lavorativo, necessari per accompagnare i minori verso l’autonomia;
- il rafforzamento dell’organico dei Servizi Sociali presso gli enti locali, in rapporto al numero di MSNA che possono essere accolti sul territorio comunale;
- l’adozione di misure di prevenzione volte a sensibilizzare i giovani contro ogni forma di razzismo e discriminazione, nonché la creazione di osservatori locali sull’effettività dell’accesso ai servizi essenziali e ai diritti fondamentali (alloggio, lavoro, scuola, assistenza sanitaria) da parte dei MSNA e dei neomaggiorenni.

La disamina delle criticità del sistema di tutela del MSNA svolta nel Rapporto mette in luce come l’abbandono dei percorsi di protezione sia una conseguenza diretta delle carenze strutturali del sistema di accoglienza e di protezione. La caduta nei circuiti della criminalità e dello sfruttamento lavorativo e sessuale ne rappresenta spesso il tragico epilogo, contestualmente alla fine delle aspirazioni progettuali del minore che lo avevano determinato ad intraprendere il proprio percorso migratorio.

SCARICA IL RAPPORTO 

Vite ai margini. I MSNA in Sicilia, tra esigenze di tutela e miraggi di protezione Un rapporto realizzato da Borderline Sicilia

Il presente   Rapporto   - realizzato da   Borderline Sicilia   sulla base di dati raccolti nel 2019 - fornisce una fotografia della situazi...
UNHCR, Save The Children, Intersos, We World e Unicef, in ragione dei rispettivi mandati, di tutelare i minori stranieri non accompagnati (MSNA) preservandone il superiore interesse, favorendo la piena attuazione della normativa nazionale, europea e internazionale sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati e supportando le autorità, le organizzazioni e gli operatori che a vario titolo si occupano di tale tutela, hanno pubblicato un utile strumento strumento operativo all’attenzione delle Istituzioni competenti.

Il documento riporta un quadro aggiornato della normativa in materia di tutela dei minori stranieri non accompagnati.
Oltre ad essere un utile supporto alla presa in carico del minore, vuole fornire un’occasione di confronto rispetto alle attività che dovrebbero essere svolte dal momento del rintraccio del MSNA, nella consapevolezza che ogni atto e/o intervento dovrà comunque tener conto del contesto locale ed al sistema nazionale di accoglienza, e soprattutto dei bisogni specifici di ogni singolo minore.

Essenziale è inoltre ricordare che ogni minore ha il diritto di esprimere il suo punto di vista nelle decisioni che lo riguardano ed essere consapevole del contenuto dei provvedimenti che lo riguardano.

Il sistema normativo a tutela dei minori stranieri non accompagnati

UNHCR, Save The Children, Intersos, We World e Unicef, in ragione dei rispettivi mandati, di tutelare i minori stranieri non accompagnati ...

Il d.l. n. 113/18 (c.d. decreto Sicurezza), convertito con legge n. 132/18, ha modificato in modo rilevante le norme riguardanti l’accoglienza.

Le nuove norme e le relative circolari applicative hanno un impatto significativo rispetto all’accoglienza dei minori non accompagnati (MSNA) dopo il compimento della maggiore età.

Ecco la scheda per i tutori e gli operatori che lavorano con i minori non accompagnati, pubblicata da ASGI e INTERSOS

Scarica la scheda sui MSNA

Infine al link di seguito è disponibile il video integrale del seminario "L'impatto del c.d. decreto Salvini sui percorsi di accoglienza e regolarizzazione dei MSNA": https://www.youtube.com/watch?v=1F2yw70H2As 


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I Minori Stranieri non Accompagnati

L'accoglienza dei MSNA dopo i 18 anni

Il d.l. n. 113/18 (c.d. decreto Sicurezza), convertito con legge n. 132/18, ha modificato in modo rilevante le norme riguard...
LasciateCIEntare è venuta a conoscenza giovedì scorso, grazie alla denuncia della sorella, della presenza di un minore straniero non accompagnato di origine tunisina, trattenuto nel Cpr di Trapani da circa 15 giorni.

Il ragazzo è giunto in Italia il 20 gennaio 2019 ed è stato immediatamente tradotto al Cpr. Da quel momento in poi, non è stato più possibile per lui esercitare nessuno dei diritti previsti a tutela della minore età. Pur essendosi fin da subito dichiarato minore, ad oggi, la campagna non sa se sia stato nominato un tutore. L’udienza di convalida del trattenimento si è svolta alla presenza di un avvocato di ufficio circa 11 giorni fa.
La sua famiglia ha prontamente provveduto all’invio del certificato di nascita, comprovante la minore età, il giorno dopo la data d’udienza della convalida del trattenimento. Malgrado tutto questo, il minore è stato comunque trattenuto all’interno del Cpr.

"Al minore - denuncia LasciateCIEntrare - non sono state neanche prestate le cure mediche necessarie, pur presentando un evidente trauma alla clavicola, a seguito di una caduta".

"Per ciò che attiene alla violazione dei diritti dei minori - continua la campagna - si sottolinea la violazione della norma di cui all’art. 19, comma 4, del D.Lgs. n. 142 del 18 agosto 2015, che prevede che il minore straniero non accompagnato non può essere trattenuto presso i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR ex CIE) e neppure accolto presso i centri governativi di prima accoglienza per richiedenti la protezione internazionale di cui all’art. 9 del D.Lgs. n. 142 del 18 agosto 2015 (ex CARA, ma anche CAS, HUB, Hotspot, anche se la norma non li cita espressamente). Di particolare rilevanza, è il diritto del minore solo, in quanto privo di un ambiente familiare idoneo, ad essere collocato presso una famiglia o in una comunità di tipo familiare. L’art. 403 del codice civile stabilisce l’obbligo della pubblica autorità di collocare in luogo sicuro il minore in stato di abbandono morale o materiale o allevato in locali insalubri o pericolosi. I MSNA, inoltre, sono titolari del diritto (e dovere) di istruzione e formazione. La mancata garanzia di adeguate misure di accoglienza e tutela nei confronti dei MSNA comporta anche la violazione di numerose norme e principi di cui alla Convenzione sui diritti del fanciullo, tra cui innanzitutto il principio del superiore interesse del minore (art. 3), richiamato agli art. 18 D.lgs 142/15 e art. 28 D.lgs. 286/98 con riferimento ai minori stranieri, il principio di non discriminazione (art. 2), gli obblighi di protezione e assistenza nei confronti dei minori privi della famiglia (art. 20) e dei minori rifugiati (art. 22), nonché del Commento Generale N. 6/2005 del Comitato sui Diritti dell’Infanzia “Treatment of Unaccompanied and Separated Children Outside Their Country of Origin”. Risultano infine violate le norme e risoluzioni comunitarie in materia di accoglienza e tutela dei MSNA, tra cui: Direttiva 2013/33/UE, artt. 23-24; Direttiva 2011/95/UE, art. 31; Comunicazione della Commissione Europea “Piano d’azione sui minori non accompagnati (2010-2014)”; Risoluzione del Parlamento europeo del 12 settembre 2013 sulla situazione dei minori non accompagnati nell’UE".

La Campagna LasciateCIEntrare ha segnalato il trattenimento illegittimo al Garante Nazionale per l’Infanzia e a quello per le persone detenute, all’Unhcr (che a sua volta ha segnalato anche a Save the Children), al Tribunale per i Minorenni ed alla Prefettura competente, al Garante per l’infanzia del Comune di Siracusa, ed è ancora in attesa che venga rilasciato.

"Il fatto - afferma la campagna contro la detenzione amministrativa - risulta essere di una gravità inaudita, e sta passando sotto il silenzio di istituzioni e media. Se il trattenimento dovesse prolungarsi ancora, e se fosse concreta la notizia che il minore si trovi collocato insieme ad altri minori all’interno di un Centro di detenzione in vista di un possibile rimpatrio, ci sarebbero gli estremi anche per numerose violazioni della C.E.D.U.".

La Campagna LasciateCIEntrare chiede che il minore in questione venga immediatamente rilasciato e gli venga data la possibilità di esercitare a pieno tutti i suoi diritti.

Minore straniero non accompagnato trattenuto al CPR di Trapani La denuncia della campagna LasciaCIEntrare

LasciateCIEntare è venuta a conoscenza giovedì scorso, grazie alla denuncia della sorella, della presenza di un minore straniero non accom...
La storia di Walid Khalifa, riportata dalla Provincia Pavese è una di quelle belle storie di integrazione che si genera quando ci si mette in gioco e si cerca un incontro con l'altro, con il diverso, con lo straniero. 
Walid, ex msna, oggi assiste gli anziani e ha un minore non accompagnato 16enne in affido
Dopo 9 anni in Italia, è ancora tormentato dal ricordo di quando a soli 14 anni decise di lasciare la famiglia e raggiungere l'Italia.
Ricorda che è approdato in Italia dopo 9 lunghi e duri giorni di mare, senza vedere mai la terra. Un viaggio difficile, con un’imbarcazione che non poteva contenere le circa cinquanta persone a bordo.
Oggi, Walid lavora come Oss e ha deciso di prendere in affido Assma, un minore egiziano di 16 anni.

«Aveva 13 anni quando è arrivato in Italia, più o meno la mia età – racconta Walid –. Mi rivedo in lui e vorrei, in questo modo, dargli le stesse possibilità che ho avuto io».

«Sono partito insieme ad altri ragazzi della mia età nel 2010 – racconta il giovane –. Asyut, la mia città, era al centro di disordini, così un giorno comunicai ai miei genitori le mie intenzioni. Volevo andare via, non vedevo un futuro in Egitto, e anche se i miei familiari erano contrari all’inizio poi li convinsi. Non avevo un’idea della meta, l’importante era fuggire. Dopo nove giorni di mare sbarcammo a Foggia». 
«Quando abbiamo toccato terra non ci sembrava vero – racconta il ragazzo –. A Foggia siamo stati ospitati per alcuni giorni in un cascinale, ma poi il proprietario ci disse che era tempo di andare via. I giovani che erano con me sono partiti per altre città d’Europa, io ho preso un treno per Milano e da lì fino a Pavia. Perché proprio Pavia? Fu un caso, presi il primo treno sul binario». Un errore, dunque, ma proprio a Pavia Walid è riuscito a rifarsi una vita.

A Pavia il ragazzo subisce un controllo della polizia ed essendo senza documenti viene portato in questura. È uno dei tanti minori stranieri non accompagnati che quell’anno cominciano ad arrivare in città. «Sono stato trasferito prima in una comunità a Copiano e poi al villaggio San Francesco – racconta –. Ho preso la terza media e poi, con una borsa-lavoro, ho fatto il corso da Oss. Gli assistenti sociali mi hanno molto aiutato». 
Alla storia di Walid si interessano l’assessore Alice Moggi e Giancarlo Costantini, il responsabile dell’area adulti dei servizi sociali del Comune. «In poco tempo riesco a trovare lavoro in una cooperativa che aveva reparti anche al Pertusati e S. Margherita – racconta il giovane –. Ormai lavoro da qualche anno e ho comprato casa a Mirabello. Sì, la banca mi ha concesso un mutuo».

«Questo ragazzo aveva una storia simile alla mia, ma è stato meno fortunato – spiega Walid – perché a Pavia non ha trovato subito la sua dimensione. Ha girato un po’ di comunità, poi a gennaio ho deciso di ospitarlo. Da lì è partita l’idea dell’affido. Sta studiando anche lui per avere l’attestato di terza media, all’Ipsia di viale Cremona, e a febbraio farà l’esame. Per me è come un ratello. Certo, a volte mi fa arrabbiare, devo stare attento che non frequenti cattive compagnie, ma andiamo d’accordo. A casa ho stabilito delle regole abbastanza rigide, ad esempio non si può tornare a casa tardi. Spero che riesca a prendere in mano la sua vita come ho fatto io».


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Walid, ex minore non accompagnato, assiste gli anziani e ha un 16enne in affido

La storia di Walid Khalifa, riportata dalla Provincia Pavese è una di quelle belle storie di integrazione che si genera quando ci si mette...
Unaccompanied and separated children in Sicily © UNICEF/Gilbertson, 2016
Nei primi 7 mesi del 2018 il 16% di coloro che hanno raggiunto l'Italia via mare fuggendo da conflitti e persecuzioni sono minori non accompagnati.

Questo è quanto si può leggere sull'ultimo dashboard de l'UNHCR sui minori stranieri non accompagnati.

2896 minori non accompagnati sono arrivati in Italia via mare, in rappresentanza del 16% di tutti gli arrivi via mare in questo periodo. 

Il dato è coerente con una diminuzione generale degli arrivi via mare nel 2018, iniziata già dal 2017.

I numeri di minori non accompagnati sono notevolmente inferiori rispetto al 2017, ma la percentuale sul totale degli arrivi via mare nel periodo gennaio-luglio 2018 (16%) sono solo leggermente superiori a gennaio-luglio 2017 (13%).

Le stime parlano di minori soli non accompagnati provenienti dall'Eritrea (553), dalla Tunisia (548), e dal Sudan (252). 

Significativo è l'arrivo di minori non accompagnati provenienti da: Costa d'Avorio (189), Mali (163), Pakistan (157), Nigeria (157), Guinea (142), Somalia (137) e Algeria (98).

Secondo le stime dell'UNHCR, nel periodo gennaio-luglio 2018 quasi la metà (47%) proviene dall'Eritrea, Tunisia e dal Sudan. 

Si noti l'incremento dei minori tunisini rispetto ai primi 7 mesi del 2017, rappresentano il 6% di tutti gli arrivi tunisini nel periodo gennaio-luglio 2017, la loro proporzione è ora salita a 16 per cento.

La maggior parte cei minori che approdano via mare sono ragazzi e hanno 16 e 17 anni.
L'UNHCR precisa che le cifre esatte sul genere dei msna arrivati via mare sono attualmente non disponibili.

Leonardo Cavaliere
Fonte UNHCR



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Nei primi 7 mesi del 2018 il 16% di coloro che hanno raggiunto l'Italia via mare fuggendo da conflitti e persecuzioni sono minori non accompagnati.

Unaccompanied and separated children in Sicily © UNICEF/Gilbertson, 2016 Nei primi 7 mesi del 2018 il 16% di coloro che hanno raggiunto ...
A Messina, questa mattina, grazie al protocollo "AccolgiMe" siglato tra l’Autorità Portuale, il Comune di Messina, la Città Metropolitana di Messina, l’Istituto scolastico “Jaci” e Medihospes Cooperativa Sociale Onlus, è partito l'iniziativa per l'acoglienza dei corceristi  delle navi Carnival e Princess Cruise da parte di alcuni msna.

12 minori stranieri non accompagnati, provenienti da Ghana, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea e Gambia, formati, dal loro arrivo sullo Stretto a casa Ahmed, all’accoglienza turistica grazie ad esperti in lingue straniere dell’InfoPoint, accolgono i crocieristi.

Questa nuova esperienza è iniziata stamani quando da Tourist Office allestito al molo, hanno accolto al desk, con altri professionisti del settore, i turisti scesi alle navi.

Leonardo Cavaliere

I minori stranieri non accompagnati accolgono i crocieristi grazie al progetto AccogliMe

A Messina, questa mattina, grazie al protocollo " AccolgiMe " siglato tra l’Autorità Portuale, il Comune di Messina, la Città Me...


Venerdì primo Giugno alle ore 18, presso la UILTEC di Roma, in Via PO 162, nascerà Officina 47, l'associazione delle Tutrici e dei Tutori volontari dei Minori Stranieri non Accompagnati.

L'associazione, vuole essere di supporto alle Tutrici ed ai Tutori nello svolgimento delle loro attività. L’obiettivo sarà quello di creare una rete di supporto che non solo sostenga i minori, ma che li aiuti a conquistare un futuro di dignità e appartenenza alla comunità.

Sarà anche un luogo di scambio di informazioni e formazione per migliorare tutte quelle utili e necessarie competenze da mettere a servizio dei MSNA.

Questa prima riunione aperta vuole anche essere un momento per la raccolta di ulteriori adesioni.

L'associazione, inoltre, si impegna a diffondere e promuovere l'inclusione dei minori non accompagnati, attraverso attività culturali, incontri e sensibilizzazione della società civile.

Infine, vuole essere anche uno strumento di assistenza legale e socio-sanitaria, anche di collegamento con altre realtà presenti sul territorio.

Link all'evento https://www.facebook.com/events/247414599140977/

Leonardo Cavaliere

Officina 47 - l’Associazione delle Tutrici e dei Tutori volontari dei MSNA, Minori Stranieri non Accompagnati.

Venerdì primo Giugno alle ore 18, presso la UILTEC di Roma, in Via PO 162, nascerà Officina 47 , l' associazione delle Tutrici e dei...
Sono i più soli e vulnerabili, i minori migranti non accompagnati, il cui flusso è in Spagna è aumentato di oltre il 60% nel 2017. Con l'incremento degli sbarchi lungo la rotta occidentale del Mediterraneo, lo scorso anno sono arrivati in territorio spagnolo 6.414 minori stranieri, 2.417 in più rispetto all'anno precedente (di questi, 2.177 provengono dal Marocco), secondo le stime del ministero degli Interni, che calcola siano complessivamente 17.413 i bambini e adolescenti giunti dal 2014.
 Di questi, quasi il 37% nel 2017, un anno record per l'immigrazione infantile nel Paese iberico. 
Secondo i dati del governo, riferiti ai soli minori alloggiati in strutture e centri di accoglienza nelle varie regioni, un terzo del totale registrato negli ultimi quattro anni è stato ospitato in Andalusia (5.642); mentre al secondo posto fra le 19 comunità e città autonome iberiche per numero di Mena c'è Melilla (3.329 ) - nonostante l'enclave in Marocco sia la più piccola per popolazione e territorio - seguita da Catalogna, Paesi Baschi e Valenzia.

"Mia madre è povera, non ha nulla. Sono arrivato una settimana fa alla frontiera e da tre giorni sono entrato a Ceuta. Voglio passare in Spagna per costruirmi un futuro e aiutare mia madre. Qui è duro, ci picchiano e ci fanno del male mentre dormiamo. Io solo voglio imparare un mestiere e lavorare, avere un impiego qualsiasi". E' la testimonianza di Ahmed, un bambino di 12 anni che ha intrapreso il viaggio da solo da Tangeri e ora sopravvive come può nelle strade di Ceuta. E' contenuta nel rapporto 'Los mas solos', (I più soli), della Ong Save The Children, che denuncia le falle nel sistema di accoglienza, protezione e integrazione dei bambini e adolescenti migranti che arrivano soli nel Paese. Come Ahmed, sono oltre un centinaio i coetanei che bivaccano nelle strade di Ceuta e Melilla.

Il rapporto conferma i dati ufficiali, secondo cui dei 28.349 migranti giunti lo scorso anno in Spagna, il 14% era minore di età. Ed evidenzia che le cifre comprendono solo quanti sono entrati in contatto con le autorità pubbliche e per i quali è stata certificata la minore età. Resta fuori dalle statistiche chi, invece, decide di farsi passare per adulto, per non finire nei centri di accoglienza. E quanti hanno abbandonato volontariamente le strutture: 825 i minori 'in fuga' nel 2017 dai servizi di protezione, di cui 770 ragazzini e 55 ragazzine, dei quali si ignora la destinazione. Nonostante il significativo incremento degli sbarchi negli ultimi 4 anni, solo un centinaio di minori migranti hanno chiesto asilo e solo 31 lo hanno ottenuto, stando ai dati del ministero degli interni citati nel rapporto. Il che significa che una richiesta su 3 è respinta.

Per origini, i marocchini sono sempre stati i più numerosi (il 64,8% nel 2017), seguiti dagli algerini (9,6%). I siriani solo nel 2014 sono stati la seconda comunità più numerosa, mentre i minori originari della Costa d'Avorio sono triplicati fra il 2016 e 2017, passando da 72 a 208. "Senza politiche educative e di impiego, questi giovanissimi sono condannati alla precarietà e all'esclusione sociale. E dal giorno in cui compiono 18 anni e restano senza protezione e nessun tipo di appoggi da parte dell'amministrazione", denuncia Save The Children. "Per comprendere la loro realtà bisogna mettersi nei loro panni". 
Per questo la Ong ha lanciato la campagna 'Se buscan familias', si cercano famiglie, per percorrere con Omar, un minorenne senegalese arrivato solo in Spagna, la stessa rotta seguita da lui, rischiando la vita per entrare in Europa. 

Articolo di Paola Del Vecchio:

Minori Stranieri non Accompagnati in Spagna oltre il 60% in più nel 2017.

Sono i più soli e vulnerabili, i minori migranti non accompagnati , il cui flusso è in Spagna è aumentato di oltre il 60% nel 2017. Con l&...
Questa mattina il Corriere Fiorentino riporta la notizia secondo cui alcuni minori non accompagnati ospiti di una struttura di accoglienza di Firenze sono sospettati di terrorismo.
I sei ragazzi tra i 17 e i 19 anni, originari di Egitto, Gambia e Costa d'Avorio sono stati perquisiti dalla Digos sabato scorso, come riportato dall’edizione fiorentina del Corriere della Sera.
Le indagini, portate avanti dalla Digos, sono iniziate lo scorso Ottobre, in collaborazione con la cooperativa che ospita i ragazzi.
Prima hanno riguardato un 17enne egiziano, poi si sono allargate agli altri giovani.
Negli ultimi tempi i 6 minorenni avrebbero modificato le proprie abitudini, assumendo un atteggiamento ostile nei confronti del personale femminile del centro di accoglienza, intensificato i momenti di preghiera e modificato anche il loro aspetto fisico facendosi crescere la barba.
Ciò che però ha davvero insospettito la Digos sono state le ricerche, su internet, delle prediche degli imam più estremisti e seminatori di odio. Ad aggravare la loro posizione sono i contatti cercati di recente con un algerino nella moschea di via della Casella (moschea attenzionata per sospetto di reclutare potenziali terroristi) che avevano cominciato a frequentare. L'uomo avrebbe loro dato cellulari, tablet, libri e computer, tutti oggetti finiti sotto sequestro. Gli investigatori della Digos proprio su questi oggetti stanno concentrando la loro attenzione.
Al momento, le accuse sono di associazione con finalità di terrorismo.

Leonardo Cavaliere


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I Minori Stranieri non Accompagnati

MSNA accusati di associazione con finalità di terrorismo

Questa mattina il Corriere Fiorentino riporta la notizia secondo cui alcuni minori non accompagnati ospiti di una struttura di accoglienz...
Le Associazioni che operano a Ventimiglia accusano la polizia francese di falsificare le dichiarazioni sull'età dei minori stranieri non accompagnati così da farli passare come maggiorenni e poterli respingere.
È quanto si legge in una lettera inviata alla Commissione europea e alle autorità italiane da ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), INTERSOS (organizzazione che ha condotto uno studio monitorando per mesi le frontiere italiane, leggi articolo), Terres des Hommes Italia, Oxfam Italia, Caritas Diocesana di Ventimiglia-Sanremo e Diaconia Valdese. La lettera si rivolge alla Commissione europea chiedendo di verificare se le competenti autorità italiane e francesi abbiano violato la normativa europea, valutando se sussistano gli estremi per l’apertura di una procedura d’infrazione.
Una dura condanna nei confronti dei respingimenti di minori stranieri non accompagnati, effettuati dalle autorità francesi sistematicamente, come più volte denunciato, alla frontiera di Ventimiglia, ma anche delle violazioni dei diritti perpetrate in Italia.
L'accusa  è molto precisa e preoccupante, «La polizia francese – spiega Daniela Zitarosa, assistente legale del progetto Intersos a Ventimiglia – falsifica le dichiarazioni dei minorenni che arrivano dall’Italia e tentano di entrare in Francia. Ne abbiamo le prove, con tanto di date di nascita cancellate e modificate nei documenti ufficiali. Purtroppo questa è la normalità». 
Secondo le normative europee, il respingimento alla frontiera dei minori stranieri non accompagnati è illegittimo.
“Come è noto – si legge nella lettera – ai sensi del Regolamento Dublino e della giurisprudenza della Corte di Giustizia europea, i minori non accompagnati che presentano domanda d’asilo in Francia, non possono essere rinviati in Italia: a differenza degli adulti, infatti, ai MSNA non si applica il criterio del paese di primo ingresso. Nel caso in cui invece il minore non manifesti la volontà di presentare domanda d’asilo in Francia (spesso perché non adeguatamente informato di tale diritto), e venga fermato nella zona di frontiera, le autorità francesi potranno respingerlo in Italia. La normativa francese stabilisce però precise garanzie che devono essere rispettate nel caso di respingimento di un msna: in particolare deve essere nominato un tutore provvisorio (c.d. “administrateur ad hoc”) e il respingimento non può essere effettuato prima del termine di 24 ore (c.d. “jour franc”)”. Tali norme e garanzie vengono costantemente disattese dalla polizia di frontiera francese". Non solo i minori fermati "non vengono messi nella condizione di presentare domanda di asilo, ma il respingimento viene effettuato immediatamente, senza che sia nominato l’“administrateur ad hoc” e senza attendere la scadenza del termine di 24 ore previsto dalla legge francese. Un comportamento che espone i minori, che tentano nuovamente di attraversare la frontiera, al controllo dei trafficanti e in alcuni casi al rischio della vita".
 "La dichiarazione di minore età da parte del migrante – spiega Zitarosa - da sola dovrebbe essere sufficiente, per legge, a far sì che lo Stato francese prenda in carico la persona, per poi verificare l’effettiva età in un secondo momento. Succede invece – aggiunge – che i pubblici ufficiali francesi non tengano minimamente conto delle dichiarazioni dei ragazzi e, scrivendo una data di nascita fittizia sui Refus d’entree (una specie di foglio di via), li rispediscono indietro come maggiorenni". 
Il foglio nella foto scattata da un minorenne eritreo dimostra quanto denunciato dalle associazioni.
Il foglio è stato consegnato al minore, nel giugno 2017, da un poliziotto francese della cittadina di Menton.
Si può vedere che la data di nascita dichiarata dal ragazzo (1/10/2001), è stata cancellata e modificata in 1/1/2000, così da far sembrare il ragazzo maggiorenne. 
Le associazioni, partendo da questi fatti hanno inviato la lettera alle istituzioni al fine di "adottare nei confronti delle competenti autorità francesi tutte le misure necessarie affinché cessino i respingimenti illegittimi dei minori stranieri non accompagnati".
Quanto accaduto al giovane eritreo è una prassi nota, adottata molto spesso dalla polizia francese, in particolare a seguito della famosa ordinanza emessa dal Tribunale di Nizza con cui veniva riconosciuto come illegittimo il respingimento di minore.  
Per ovviare all'ordinanza, la gendarmeria "ha parzialmente modificato le proprie prassi. Non, però, nel senso del rispetto della normativa vigente, in ottemperanza alle decisioni giudiziarie. Al contrario, la Polizia francese ha adottato la prassi di identificare sistematicamente i minori fermati in frontiera come maggiorenni".

Leonardo Cavaliere

Minori non Accompagnati: polizia francese accusata di falsificare i dati

Le Associazioni che operano a Ventimiglia accusano la polizia francese di falsificare le dichiarazioni sull'età dei minori stranieri n...
Quest'oggi è stata presentata da Save The Children la prima guida per Tutori Volontari di Minori Stranieri non Accompagnati.
Nell'introduzione si descrive l'intento di questa guida.
Dare supporto e aiuto ai Tutori per gestire al meglio alcune delle questioni che potranno trovarsi ad affrontare durante lo svolgimento del compito. 
 "Ogni bambino e ogni adolescente che è arrivato solo in Italia cercando rifugio deve essere protetto e tutelato. In quanto minorenne, ognuno di loro ha il diritto di essere affiancato da un tutore che vigili e garantisca il rispetto dei diritti che la legge gli attribuisce."

Con l'introduzione della Legge 47/2017 il tutore volontario diventa il nuovo punto di riferimento per il minore straniero non accompagnato.

Il tutore volontario dovrà facilitare la crescita nella società di accoglienza e vigilare sulla tutela dei suoi diritti.

Dalla rilevazione della ONG, con la collaborazione di alcuni Garanti Regionali per l'Infanzia emerge che attualemente i tutori volontari per msna sono circa 2000. La maggior parte sono donne (3su 5) ed hanno un'età compresa tra i 40 e i 50 anni. La maggior parte ha conseguito una laurea in giurisprudenza, in disciline socioeducative e sanitarie.

La Guida per i Tutori Volontari di Minori Stranieri non Accompagnati

Quest'oggi è stata presentata da Save The Children la prima guida per Tutori Volontari di Minori Stranieri non Accompagnati . Nell&#...
In base ai dati presentati dall'ISMU nel proprio report, basato sui dati del Ministero dell'Interno, le domande presentate nel 2017 da parte dei minori stranieri non accompagnati sono aumentate del 73,5% rispetto all'anno precedente e rappresentano il numero più elevato del quadriennio preso in esame (erano 2.500 nel 2014).
 9782 le domande presentate nel 2017 secondo i dati della Commissione Nazionale per il diritto di asilo.


Si tratta soprattutto di maschi (93%) e quasi-adulti: solo 82 domande riguardano minori di 13 anni. 

Più di un quinto dei richiedenti asilo minori soli giunge dal Gambia; seguono i nigeriani (12%) e i giovani provenienti dal Bangladesh (11,4%). Delle 6200 domande esaminate nel 2017, 4.405 minori hanno ottenuto la protezione umanitaria (71% dei casi), mentre il 18,8% delle domande ha avuto esito negativo.
Il valore è di molto inferiore rispetto alla media generale (52,4%). 

Il 79% dei minori soli aveva 18 anni o più al momento in cui ha ricevuto la decisione dalla Commissione, dunque giovani che hanno ottenuto uno status in età adulta a fronte di una domanda presentata da minorenni.

I dati ci dicono che nonostante un elevato numero di domande presentate da parte di migranti provenienti dal Bangladesh, soltanto il 36% delle domande sono state accolte.
Oltre ai minori provenienti dal Bangladesh gli altri migranti che hanno ricevuto un diniego superiore alla percentuale del 60% delle domande presentate sono i migranti nigeriani, senegalesi e pakistani.

Riguardo ai dati relativi al programma di “relocation” avviato a settembre 2015 dalla Commissione Europea a beneficio dell’Italia e della Grecia, i Paesi europei maggiormente soggetti alla pressione del fenomeno migratorio, tra i trasferiti abbiamo un totale di 1083 minori accompagnati e soltanto 99 minori soli. 

Nel 2017 sono stati 9.782 le domande di asilo presentate da minori non accompagnati

In base ai dati presentati dall'ISMU nel proprio report, basato sui dati del Ministero dell'Interno, le domande presentate nel 20...
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