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Esplode la giungla di Calais: rabbia dei camionisti e speranze dei profughi

REPORTAGE. Viaggio nel campo informale più grande d’Europa dove da settimane si sfiorano le diecimila presenze. Ieri cittadini e camionisti hanno bloccato l’autostrada. Il governo in difficoltà promette lo smantellamento per tappe. Ma intanto la vita nel campo va avanti salvata dal lavoro dei volontari

http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/514584/Esplode-la-giungla-di-Calais-rabbia-dei-camionisti-e-speranze-dei-profughi


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Esplode la giungla di Calais: rabbia dei camionisti e speranze dei profughi

Esplode la giungla di Calais: rabbia dei camionisti e speranze dei profughi REPORTAGE. Viaggio nel campo informale più grande d’Europa...
L'Unione Europea e la Turchia hanno dichiarato di aver definito le basi di un possibile accordo in relazione alla c.d. crisi dei rifugiati, rinviando di fatto il pieno accordo al prossimo vertice UE del 17-18 marzo.LaTurchia da parte sua è riuscita ad ottenere il raddoppio degli aiuti (6 miliardi di euro invece di 3) per trattenere i profughi siriani in Turchia e l’accelerazione del processo di valutazione relativo all’ingresso della Turchia nell’Unione europea in barba alla libertà di stampa e dei diritti violati nella repubblica fondata da Ataturk. La bozza di accordo prevede l‘introduzione di un sistema di scambio di rifugiati, cioè le persone che sbarcheranno illegalmente in Grecia, rifugiati o meno, torneranno forzatamente in Turchia, da dove, per ogni persona rispedita oltre l’Egeo, verrà ammesso un rifugiato siriano in un paese dell'UE. L’idea di fondo dell’accordo è mandare un segnale: non si entra più se non si è rifugiati siriani e, anche se lo si è, occorre fare domanda da un Paese terzo e non prendere una barca per l'UE. L'accordo a mio avviso è un fallimento in partenza per diversi motivi, in particolare: 1) perché i Paesi UE che hanno affossato l’accordo sulla redistribuzione dei rifugiati in base a quote stabilite (e assistenza economica) dovrebbe ora accettare la distribuzione, quale contropartita conveniente c'è questa volta? Infatti, Cameron ha già dichiarato che non ci pensa nemmeno ad accogliere nuovi rifugiati, mentre Orban e il blocco Est ha annunciato di porre il veto sulla decisione e di partecipare alla distribuzione neanche a parlarne. 2) L'accordo è in palese violazione della Convenzione di Ginevra. Infatti, se ad esempio io arrivo in un qualsiasi Paese Ue e presento o voglio presentare la mia richiesta d'asilo, nessuno mi può espellere in un Paese Terzo, a maggior ragione se il Paese in questione viola i diritti umani sistematicamente. Ciò che desta forte preoccupazione è la situazione di donne e bambini, che rappresentano il 55%, secondo fonti dell'UNHCR, di coloro che hanno raggiunto la Grecia per richiedere asilo in Europa. Altra preoccupazione è il modo in cui verranno "accolti" gli iracheni, gli afghani e i curdi, nonchè tutti i rifugiati africani nel paese Ottomano. La cosa che più mi sconforta è la debolezza dell'UE che ha ormai completamente dimenticato la sua identità, divisa e in mano alla crescita dei partiti xenofobi che pur non governando (salvo Ungheria) dettano l'agenda politica. Questa debolezza Europea è palese a chiunque guardi il modo in cui si comportano i burocrati di Bruxelles, per cui all'altolà del premier turco, immediatamente l'Ue ha alzato le mani, aprendo il portafogli. La Germania della Mekel vuole, più di tutti, questo accordo per cercare di recuperare l'elettorato perso in favore dei partiti neonazisti. Da parte sua, la Commissione UE vede nella cooperazione con la Turchia l'unica strada percorribile. Questo vertice fa rimanere ancora una volta delusi e sempre più esclusi i veri protagonisti; donne, uomini e bambini che meriterebbero una accoglienza vera, dignitosa e giusta, tale che possa restituire loro la speranza di un futuro.
Qui la dichiarazione dei capi di stato e di governo, http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2016/03/07-eu-turkey-meeting-statement/

Leonardo Cavaliere


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L'Europa debole che affoga insieme ai migranti

L'Unione Europea e la Turchia hanno dichiarato di aver definito le basi di un possibile accordo in relazione alla c.d. crisi dei r...
Tutte le misure antimmigrazione adottare dai Paesi Europei dall’inizio dell’anno. Tantissime le misure restrittive da inizio anno che cercano di arginare l'afflusso di richiedenti asilo.
Nei primi due mesi del 2016, oltre 110.000 migranti sono arrivati ​​in Europa, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni.
Tutte le misure adottate.

MACEDONIA: il 21 febbraio ha del tutto chiuso la sua frontiera agli afgani, incastrando centinaia di profughi in Grecia, spingendo, di fatto, il flusso di migranti a trovare altre strade. Infatti, una delle possibili vie di sfogo potrebbe essere la c.d. Rotta Albanese. La Macedonia ha introdotto controlli severissimi per tutti i migranti, anche per siriani e iracheni, considerati migranti “non economici”.

SLOVENIA: Il 15 febbraio, la Slovenia ha rafforzato il suo sistema di filtraggio per i migranti. Il 22 febbraio il parlamento ha autorizzato l'esercito ad intervenire in aiuto alla polizia per la gestione del flusso di migranti che attraversano la Slovenia dalla Croazia.

CROAZIA: la Croazia ha cominciato a filtrare i rifugiati già nel mese di novembre, lasciando passare solo quelli in fuga dalla guerra (afgani, iracheni e siriani), secondo quelle che sono le ultime direttive Europee. Il 20 gennaio, Zagabria ha deciso che avrebbe lasciato attraversare soltanto i migranti che richiedono asilo in Germania o in Austria.

TURCHIA: Dall’inizio di Febbraio, la Turchia, principale punto di partenza per i migranti che cercano di raggiungere l'Unione europea, ha inasprito le regole per i visti per gli iracheni, schierando anche militari al confine con la Siria.

Negli ultimi mesi del 2015, sei dei 26 membri della zona Schengen dell'Europa hanno ristabilito controlli alle frontiere senza chiuderle del tutto. Mentre l'Austria, Danimarca, Germania, Norvegia e Svezia lo hanno fatto nel tentativo di controllare meglio l'afflusso di migranti, la Francia ha ristabilito controlli in reazione alla minaccia terroristica.




BELGIO: Il 23 febbraio, il Belgio ha reintrodotto temporaneamente i controlli alle frontiere con la Francia, al fine di fermare l'arrivo di migranti, a seguito dello sgombero, dal campo " the Jungle" nella città portuale di Calais, che cercano di raggiungere la Gran Bretagna e potrebbe utilizzare il Belgio come via di transito, utilizzando in particolare il porto di Oostende.

AUSTRIA: L’Austria, che lo scorso anno ha accolto circa  90.000 richiedenti asilo, lasciando transitare quasi 10 volte di più il numero di migranti. Il 19 febbraio ha imposto un limite giornaliero di 80 richieste d’asilo e consentito il passaggio di soli 3.200 migranti. In ogni caso il tetto dei richiedenti per il 2016 non può superare i 37.500. Il governo austriaco, il 15 febbraio ha annunciato inoltre di voler porre sei nazioni - Algeria, Georgia, Ghana, Mongolia, Marocco e Tunisia - nella sua lista di "paesi d'origine sicuri”.

GERMANIA: la Germania nel 2015 ha registrato circa 1,1 milioni di richieste di asilo. Il 25 febbraio ha approvato regole più stringenti ed espulsioni veloci. Il pacchetto di norme prevede anche vincoli per chi ottiene l’asilo e contributi da parte dei migranti alle spese per i programmi d’integrazione.Inoltre, ha dichiarato tre nazioni africane - Algeria, Marocco e Tunisia – come "Paesi d'origine sicuri".
In base alle nuove misure, Berlino bloccherà i ricongiungimenti familiari per due anni per i richiedenti asilo respinti, i quali non possono essere espulsi in quanto si trovano ad affrontare la minaccia della tortura o la pena di morte nel proprio paese. Dal 1 ° gennaio, Berlino ha anche reintrodotto l’esame delle domande d'asilo, anche per i siriani, che aveva beneficiato di un diritto quasi automatico di asilo.

DANIMARCA: La Danimarca ha approvato la controversa legge, volta a dissuadere i migranti richiedenti asilo, ritardando i ricongiungimenti familiari per tre anni, inoltre, consentendo alle autorità di confiscare gli oggetti di valore che i migranti portano con se, la norma è entrata in  vigore il 5 febbraio.





SVEZIA: La Svezia chiude la porta ai migranti nel giorno – 28 gennaio - dell'ennesimo naufragio nell'Egeo (24 morti, tra i quali 18 bambini), il governo rende noto che espellera' tra le 60mila e le 80mila persone a cui ha negato la richiesta di asilo; e li rispedira' a casa affittando voli charter (perché' i voli commerciali usati abitualmente, dato il numero enorme non bastano più).

FINLANDIA: Il governo finlandese prevede di espellere circa due terzi dei 32.000 richiedenti asilo che sono arrivati ​​nel 2015.







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Le 10 misure antimmigrazione adottate dai Paesi Europei dall' inizio del 2016

Tutte le misure antimmigrazione adottare dai Paesi Europei dall’inizio dell’anno. Tantissime le misure restrittive da inizio anno che cer...
La legge n. 94 del 2009 venne introdotta dal governo Berlusconi, con Roberto Maroni al ministero dell'Interno. La norma ha introdotto nel Testo Unico Immigrazione l’art. 10 bis che sanziona la condotta dello straniero che fa ingresso o si trattiene nel territorio dello Stato in violazione delle disposizioni che disciplinano, appunto, l’ingresso ed il soggiorno in Italia dei cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea (con esclusione, quindi, dei cittadini comunitari, nei cui confronti questo reato non si applica).

La sanzione prevista per questo reato è l’ammenda da 5.000 a 10.000€. Il reato di clandestinità è contravvenzionale, punito con la sola pena pecuniaria, per il quale non è possibile l’adozione di forme limitative della libertà personale, quali l’arresto o il fermo di polizia, perché il nostro sistema processuale penale non consente di mettere in carcere una persona per un reato che non è punito con la pena detentiva.


Quindi, lo straniero che entra o soggiorna illegalmente in Italia non può essere arrestato; viene denunciato a “piede libero”, e, nelle more del processo, è libero di andare dove vuole. Quando dovesse essere condannato , dovrebbe pagare l’ammenda.

Perché è giusto abrogare il reato di clandestinità?

Dopo questo breve excursus storico-giuridico, andando ad analizzare i numeri per capire se il reato di clandestinità ha prodotto un qualche risultato, possiamo affermare senza essere smentiti che nei quasi sette anni di applicazione di questa norma gli ingressi illegali in Italia non sono affatto diminuiti, anzi.

“Capisco che la politica si faccia carico dei timori della gente, ma quando le paure sono populiste e infondate vanno combattute, spiegando come stanno realmente le cose”, dice all’Ansa il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli

«Denuncia, notifica della denuncia a un soggetto che, nel caso in cui gli venga ordinato di lasciare il territorio dello Stato, nel frattempo si è reso irreperibile, nomina di un difensore d'ufficio, spese processuali...» Savio ASGI


Nella Cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario 2016, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio ha preso posizione contro il reato di clandestinità dichiarando che il "Reato di clandestinità è inutile e dannoso". Contro l'immigrazione clandestina, ha affermato il magistrato, "la risposta sul terreno del procedimento penale si è rivelata inutile, inefficace e per alcuni profili dannosa, mentre la sostituzione del reato con un illecito e con sanzioni di tipo amministrativo, fino al più rigoroso provvedimento di espulsione, darebbe risultati concreti".

Ecco i sei motivi per abrogare il reato di clandestinità:



- Non serve a fermare gli ingressi illegali;

- Intasa i tribunali;

- Frena le inchieste sugli scafisti;

- Costi altissimi per lo Stato;

- Processi che non vengono praticamente più celebrati, soprattutto nei grandi centri urbani, dove i pubblici ministeri hanno reati ben più gravi da perseguire.

- La clandestinità è una contravvenzione punita con l’ammenda. Ovvio che nessuno straniero rinuncerà ad entrare illegalmente davanti a una sanzione pecuniaria che non è in grado di pagare e che lo Stato non è in grado di riscuotere.



In definitiva, il reato di clandestinità è inutile, ingolfa i tribunali con migliaia di cause e costi enormi per lo Stato; ostacola le indagini contro gli scafisti, visto che il migrante irregolare, in quanto indagato, non può essere sentito come testimone. ABROGHIAMO L’INUTILE E DISPENDIOSO REATO DI CLANDESTINITA’.



LEONARDO CAVALIERE

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6 Motivi per abrogare il reato di clandestinità.

La legge n. 94 del 2009 venne introdotta dal governo Berlusconi, con Roberto Maroni al ministero dell'Interno. La norma ha introdotto...
Il 30 ottobre sono stati presentati i rapporti di CODA ( Diritto d’asilo, regole ed eccezioni nelle prassi della Pubblica Amministrazione ) e WATCHDOG (Immigrazione, asilo e diritti di cittadinanza. Discriminazione e razzismo nel dibattito parlamentare). Potete scaricarli qui (https://codadirittoasilo.wordpress.com) e qui (http://laboratorio53.it/rapporto-coda-2015-pubblica-ammini…/)





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REPORTS su Immigrazione, asilo e diritti di cittadinanza.

Il 30 ottobre sono stati presentati i rapporti di CODA ( Diritto d’asilo, regole ed eccezioni nelle prassi della Pubblica Amministrazione...
Nel 2014 il numero di migranti forzati nel mondo - rifugiati, richiedenti asilo e sfollati - è cresciuto in maniera esponenziale passando da 52 a 60 milioni (di cui 65 mila in Italia). A rallentare, invece, è la crescita dell'immigrazione economica sia in Europa che in Italia, dove il numero di stranieri residenti registrato lo scorso anno è stato di 5 milioni e 14 mila stranieri. Ad aumentare, al contrario, sono gli italiani che emigrano (+155 mila emigrati) che crescono più di quanto non lo facciano gli immigrati giunti nella Penisola (+92 mila). E' questa, in sintesi, la fotografia scattata dall'ultimo Dossier Statistico Immigrazione 2015, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos e presentato questa mattina a Roma.

''Siamo davanti a due fenomeni diversi'', fa notare ad ANSAmed il presidente di Idos, Ugo Melchionda. ''Rallentano nel mondo e in Italia i migranti economici - pur peggiorando le condizioni economiche - ma esplodono le richieste di asilo: 8 milioni solo nel 2014''. Persiste, sottolinea lo studio, se pur diminuita, una difficoltà a garantire un sistema di accoglienza adeguato. Per quel che riguarda l'Italia, spiega Melchionda, ''a cambiare sono le dinamiche delle migrazioni.


Cresce innanzitutto il numero di cittadini italiani con passato migratorio: sono quasi 130 mila i casi di acquisizione di cittadinanza in Italia lo scorso anno, circa 1 milione in Ue, e cresce anche il carattere familiare di questa presenza di stranieri. ''Da quattro anni - fa notare - non abbiamo più i decreti flussi''.


Chi giunge in Italia lo fa per motivi di ricongiungimento familiare e non per lavoro. Dati alla mano, nel 2014 i minori e le donne immigrati hanno accentuato la loro incidenza (pari, rispettivamente, al 22% e al 53%). Anche i figli degli immigrati nati in Italia e gli stranieri diventati cittadini italiani, evidenzia lo studio, sono realtà considerevoli: ciascuna conta circa 800 mila unità (un po' meno i primi, un po' di più i secondi). E così, mentre nelle scuole gli studenti italiani continuano a diminuire (-0,6% nell'ultimo anno), quelli stranieri sono cresciuti ulteriormente (+1,4%) e incidono per quasi un decimo sugli iscritti (9,2%). Sul piano economico i riflessi della presenza migratoria in Italia restano positivi.


Pur essendoci un incremento delle spese per l'accoglienza dovuti all'aumento di immigrati - sottolinea la ricerca - gli introiti per le casse pubbliche legati all'immigrazione stabile assicurano un bilancio positivo, tra entrate e uscite, di 3,1 miliardi di euro. Nel complesso gli immigrati contribuiscono per l'8% al Pil della Penisola. ''Su 500 mila immigrati imprenditori - rileva - 130 mila sono di quattro Paesi del Mediterraneo (Marocco, Albania, Egitto e Tunisia)''. Migliorano infine le statistiche penali: nel periodo 2004-2013 le denunce contro gli stranieri, nel frattempo raddoppiati, sono diminuite del 6,2%, mentre le denunce contro gli italiani sono aumentate del 28%. ''Il problema - conclude Melchionda - è l'offerta di un'uguaglianza di diritti per questi 5 milioni di stranieri residenti nel nostro Paese. Sono infatti ancora elevati i casi di discriminazione denunciati all'Ufficio nazionale anti discriminazioni raziali. (ANSAmed)



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Immigrazione: dossier Idos, in 2014 8mln migranti forzati

Nel 2014 il numero di migranti forzati nel mondo - rifugiati, richiedenti asilo e sfollati - è cresciuto in maniera esponenziale passando ...

10.047 i minori migranti sbarcati in Italia nel 2015: in tutto il 2014 erano stati 13 mila. I dati li ha forniti il viceprefetto Maria Caprara, responsabile della struttura di missione del Viminale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Il responsabile dice "i ragazzi tendono ad allontanarsi dalle strutture: la vera sfida è far capir loro che l'accoglienza offerta dall'Italia è un'opportunità". In Italia resta una emergenza, quella legata ai minori non accompagnati. A metterlo in rilievo è stato oggi il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, monsignor Carlo Perego che ha partecipato a Roma alla presentazione del 2° Rapporto sulla protezione internazionale in Italia.
Perego ha affermato esplicitamente che per quanto riguarda i minori che spesso giungono sulle nostre coste senza familiari e parenti "non si è ancora riusciti a dare a tutti uguale tutela e un accompagnamento personale".

Monsignor Perego ha aggiunto 
 "soltanto un minore non accompagnato su cinque - ha infatti detto - risiede in una struttura dello Sprar, mentre la maggioranza è accolta in strutture di prima accoglienza inadeguate".



Questo dato è sconvolgente e la tesi è stata confermata anche dal sindaco di Prato e delegato Anci per l'immigrazione, Matteo Biffoni il quale, però, ha voluto ricordare anche i successi ottenuti in questi anni grazie anche all'impegno dei Comuni d'Italia proprio con il sistema di accoglienza Sprar che ormai, ha detto, si va delineando come il "modello unico di accoglienza". Biffoni ha poi confermato l'emanazione di un prossimo bando Sprar che prevede la disponibilità di ulteriori 10 mila posti che si aggiungeranno agli attuali 20 mila, "con l'obettivo di allargare la rete dei Comuni che ne fanno parte. Non possiamo che lavorare - ha concluso - per una prospettiva che veda un progetto Sprar sul territorio di ciascuno degli 8 mila Comuni italiani".



LEONARDO CAVALIERE

10.047 i minori migranti sbarcati in Italia nel 2015

10.047 i minori migranti sbarcati in Italia nel 2015: in tutto il 2014 erano stati 13 mila. I dati li ha forniti il viceprefetto Maria Ca...


Scappano da persecuzioni politiche e religiose, da dittature, per questioni economiche o per la coscrizione militare obbligatoria, ma anche da guerre civili. Viaggiano per circa 16 o 20 mesi in media, lunghi periodi in cui sono spesso vittime di torture o trattamenti crudeli e degradanti. Hanno pagato dai mille ai 5 mila euro per raggiungere l’Europa. Sono le storie dei migranti raccolte da Medici per i Diritti umani nelreport “Fuggire o morire. Rotte migratorie dai paesi sub-sahariani verso l’Europa”, attraverso le testimonianze di circa 500 migranti incontrati nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) per richiedenti asilo in provincia di Ragusa, nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Mineo, in provincia di Catania e in vari insediamenti informali a Roma.
Rotte migratorie dai paesi sub-sahariani verso l'Europa



Giovani, uomini e in fuga da persecuzioni. Tra Roma e la Sicilia, la prima differenza riguarda le provenienze degli intervistati. Se in Sicilia il 91 per cento dei circa 100 richiedenti asilo intervistati proviene dall’Africa occidentale (36 per cento Nigeria, 28 per cento Gambia, 10 per cento Senegal), tra i 400 migranti assistiti a Roma sono gli eritrei a rappresentare la stragrande maggioranza: sono il 95 per cento, contro il 5 per cento di etiopi. L’età media dei migranti è bassa in tutti e due i casi: 26 anni per i migranti incontrati in Sicilia, 23 per quelli assistiti a Roma. Poche le donne, in entrambi i casi si tratta quasi sempre di uomini che tra le motivazioni della migrazione (per quelli incontrati in Sicilia) indicano la persecuzione politica (20 per cento), persecuzione religiosa (14), dispute per la proprietà della terra (12), conflitto con la legge (12), ragioni economiche (11), violenza familiare (10), guerra civile (5), persecuzione sessuale (4). Tra i migranti provenienti dal Corno d'Africa assistiti a Roma, invece, le principali cause della migrazione rilevate sono state la coscrizione militare obbligatoria e la persecuzione politica.

Fino a 20 mesi di viaggio per raggiungere l’Europa. Le rotte sono ormai note. Le principali sono due: “La maggior parte dei migranti intervistati in Sicilia proveniva dai paesi dell'Africa occidentale e aveva viaggiato attraverso il Niger e la Libia – spiega il report -. I migranti intervistati a Roma, provenivano invece dal Corno d'Africa, e avevano viaggiato dall’ Eritrea o dall’Etiopia attraverso il Sudan e la Libia. Quel che colpisce, però, sono i tempi necessari per raggiungere le coste italiane. “Il viaggio dall’ Eritrea all’ Italia dura in media 16 mesi con una permanenza media di 5 mesi in Libia – spiega il report -. Tutti i migranti intervistati nei centri di accoglienza in Sicilia sono partiti dalla costa libica. Prima di allora, sono stati costretti ad attraversare vari paesi del Sahel occidentale fermandosi lungo il percorso in piccole città. La durata media del viaggio dal Paese di origine all’Italia è di 22 mesi. La maggior parte dei migranti intervistati è partita tra il 2012 e il 2014 ed è arrivata in Italia alla fine del 2013 o 2014 (con l'eccezione di 4 persone che sono arrivate all'inizio del 2015)”. In tanti, infine, hanno raccontato di aver trascorso la maggior parte del tempo impiegato per raggiungere l’Italia in Libia.

Il viaggio attraverso “la strada per l'inferno”. Il costo del viaggio oscilla sensibilmente nelle testimonianze raccolte, ma non sempre è facile raccogliere informazioni in merito. “Per 56 dei 100 richiedenti asilo intervistati in Sicilia hanno dichiarato di non ricordare (o erano riluttanti a farlo) l'esatta somma di denaro pagata per il viaggio – spiega il report -, o che qualcun altro (ad esempio la famiglia/amici o altre persone incontrate lungo il cammino) ha pagato per loro, ma non sapevano quanto. In base ai dati forniti da 38 persone dell'Africa occidentale, il costo medio del viaggio sarebbe di circa 1.000 euro. Due immigrati dal Bangladesh e uno dal Pakistan invece hanno dichiarato di aver speso tra 4.500-5.000 euro, poiché la tariffa includeva anche il costo per il volo dal loro paese alla Libia”. Tra i 400 eritrei ed etiopi incontrati a Roma, invece, il costo medio è di circa 3.600 euro, di cui tra i 1.300 e 1.600 euro per attraversare il Mar Mediterraneo dalla Libia all'Italia. Un business che, secondo quanto riporta lo studio, finisce per attirare l’attenzione non solo dei trafficanti organizzati, ma anche dei non “professionisti”. “La rete del traffico è una catena a maglie lente – spiega il rapporto -, in cui anche un singolo individuo può inserirsi e sfruttare i migranti vulnerabili, attraverso sequestri, lavoro forzato o estorsione di denaro. Questi fattori rendono ancor più difficile il suo smantellamento”. Tra i trafficanti organizzati, invece, c’è una sorta di staffetta, stando a quanto raccontato dai migranti. “I richiedenti asilo provenienti dall'Africa occidentale hanno dichiarato di essere entrati in contatto con almeno due differenti tipi di trafficanti per raggiungere l'Italia – spiega lo studio -: uno responsabile di organizzare il viaggio da Agadez (Niger) verso la Libia e l’altro di organizzare il viaggio attraverso il Mar Mediterraneo”. Un viaggio attraverso il deserto non privo di pericoli e che, nei racconti, viene indicato come "la strada per l'inferno". Durante il tragitto, infatti, “i migranti hanno sofferto gravi privazioni di acqua e cibo, condizioni di caldo estremo e soprattutto sono stati testimoni della morte di altri migranti, a causa dell’ eccesso di velocità e della guida pericolosa, o della denutrizione o disidratazione. Una minoranza di loro ha riferito di essere stato picchiato dalla polizia ai posti di controllo”.

L’accoglienza in Ue tenga conto delle sofferenze dei migranti. Non è solo il Mediterraneo, quindi, il mare di sofferenza da attraversare. Nei lunghi mesi per trovare i soldi necessari a partire o per raggiungere le coste, i racconti delle torture, dei trattamenti degradanti e inumani segnano tutto il viaggio dei migranti. “Le testimonianze raccolte in Sicilia e a Roma – spiega il report - dimostrano che un numero molto elevato di migranti forzati giunti in Italia attraverso la Libia negli ultimi due anni,è costituito da potenziali vittime di traumi ripetuti (traumi pre-migratori e migratori), in cui i sintomi fisici e psicologici sono interconnessi”. Per questo, spiega Medu, i sistemi di accoglienza in Italia e in Europa “devono necessariamente tenere in considerazione le molteplici vulnerabilità dei richiedenti asilo che hanno affrontato il viaggio dal momento che tali fattori permangono anche dopo l’arrivo – si legge nel report -. Modelli di accoglienza basati su macro-strutture come, ad esempio il Cara di Mineo, che ospitano tra le 3 e le 4 mila persone, non consentono concrete opportunità di integrazione con il territorio circostante e le caratteristiche stesse delle strutture rappresentano spesso fattori di rischio per l’insorgere o l’aggravarsi della sofferenza psicologica. Una persona sopravissuta a tortura o vittima di trattamenti inumani e degradanti, costretta a vivere in condizioni di sovraffollamento, senza alcuna opportunità concreta di inclusione sociale, obbligata ad aspettare fino a 18 mesi per completare la procedura per il riconoscimento della protezione internazionale, è ancora più a rischio di sviluppare sintomi psicologici o psichiatrici connessi con il trauma che ha vissuto”. (ga) Redattore Sociale


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Report Fuggire o morire. Rotte migratorie dai paesi sub-sahariani verso l’Europa

Scappano da persecuzioni politiche e religiose, da dittature, per questioni economiche o per la coscrizione militare obbligatoria, ma anch...
Le più belle frasi, citazioni e aforismi sulle migrazioni.


Si possono fare i castelli di sabbia
si può stare sotto l'ombrellone a fare le parole crociate
si può giocare con le racchette e la pallina
si possono fare volare gli aquiloni
e si può scrivere il proprio nome sulla sabbia
a mare si gioca
si possono fare le gite con il canotto
si può prendere un materassino e fare il bagno con il bambino
gli puoi mettere i braccioli, la maschera,
e poi quando esce dall'acqua starci insieme,
e giocare con lui, con la paletta e il secchiello
perché a mare si gioca
a mare si gioca

i gabbiani lo sanno,
infatti volano a pelo d'acqua…e urlano
e poi salgono su su altissimi… e fanno finta di essere delle nuvole
i pescatori sono loro amici e gli lanciano i pesci
e loro ricambiano, riempiendo di allegria bianca
i quadri, i cieli, le acque e la vita
a mare si gioca
giocano tutti!!
Si può giocare al gioco dello scafo
si sale tutti su un gommone
fino a riempirlo all'inverosimile
quando quello che porta il gommone,
che comanda,
dice di buttarsi tutti a mare
ci si butta a mare,
è un gioco
Quando io ero giovane lavoravo nella guardia costiera, a Lampedusa
quante cose che ho visto!!
Una volta mentre giravamo abbiamo visto 366 delfini impigliati nelle reti,
erano scappati dalle acque dove erano nati,
forse per fame, forse perché c'era una guerra sottomarina tra pesci,
noi li abbiamo liberati tutti dalle reti
e li abbiamo visti nuotare velocissimi, saltare fuori dall'acqua e inseguirsi…giocavano!!!!!
A mare si gioca
si gioca!!
Ci sono bambini
che giocano a stare immobili con la faccia in acqua
senza respirare
perché tanto lo sanno
che sta per arrivare la mano forte del papà
che li prenderà e li farà giocare
NINO FRASSICA e TONY CANTO

Di nuovo, considerate di nuovo
Se questo è un uomo,
Come un rospo a gennaio,
Che si avvia quando è buio e nebbia
E torna quando è nebbia e buio,
Che stramazza a un ciglio di strada,
Odora di kiwi e arance di Natale,
Conosce tre lingue e non ne parla nessuna,
Che contende ai topi la sua cena,
Che ha due ciabatte di scorta,
Una domanda d'asilo,
Una laurea in ingegneria, una fotografia,
E le nasconde sotto i cartoni,
E dorme sui cartoni della Rognetta,
Sotto un tetto d'amianto,
O senza tetto,
Fa il fuoco con la monnezza,
Che se ne sta al posto suo,
In nessun posto,
E se ne sbuca, dopo il tiro a segno,
"Ha sbagliato!",
Certo che ha sbagliato,
L'Uomo Nero
Della miseria nera,
Del lavoro nero, e da Milano,
Per l'elemosina di un'attenuante
Scrivono grande: NEGRO,
Scartato da un caporale,
Sputato da un povero cristo locale,
Picchiato dai suoi padroni,
Braccato dai loro cani,
Che invidia i vostri cani,
Che invidia la galera
(Un buon posto per impiccarsi)
Che piscia coi cani,
Che azzanna i cani senza padrone,
Che vive tra un No e un No,
Tra un Comune commissariato per mafia
E un Centro di Ultima Accoglienza,
E quando muore, una colletta
Dei suoi fratelli a un euro all'ora
Lo rimanda oltre il mare, oltre il deserto
Alla sua terra - "A quel paese!"
Meditate che questo è stato,
Che questo è ora,
Che Stato è questo,
Rileggete i vostri saggetti sul Problema
Voi che adottate a distanza
Di sicurezza, in Congo, in Guatemala,
E scrivete al calduccio, né di qua né di là,
Né bontà, roba da Caritas, né
Brutalità, roba da affari interni,
Tiepidi, come una berretta da notte,
E distogliete gli occhi da questa
Che non è una donna
Da questo che non è un uomo
Che non ha una donna
E i figli, se ha figli, sono distanti,
E pregate di nuovo che i vostri nati
Non torcano il viso da voi

ADRIANO SOFRI
 La sedentarietà non è che una breve parentesi nella storia dell'umanità. Nei momenti essenziali della sua avventura, l'uomo è rimasto affascinato dal nomadismo e sta ritornando viaggiatore 
 JACQUES ATTALI
Mi dissero “vai”. Io ci credevo ad un mondo fratello, alla vita… Mi [dissero "vai" questa sarà la tua battaglia, combattila anche per noi, tu andrai per mare, non [temere il mare di cui siamo figli anche se nati fra due sponde!
Ed io salpai: l’anima raccolta fra le mani, ed un sacchetto di semi [da germogliare nella terra che amorevolmente avrei vangato al di là del nostro mare. (Mi dissero vai!)


GRAZIA MARIA PELLECCHIA

Io resto quaggiù/ nel fondo di una casa per noi tutti/ senza ragioni e ipocrisie/ una terra senza prigioni e un sogno sarà il mio respiro d’acqua/ un vaso di cristallo il cuore/ accoglier la nascita di mille cavallucci non più lamenti/ non più aprirsi e chiudersi di cancelli/ le nostre vite saranno astucci di perle. (Io sto in fondo al mare)

FERNANDA FERRARESSO
Mare nostro che non sei nei cieli
e abbracci i confini dell'isola e del mondo
sia benedetto il tuo sale
sia benedetto il tuo fondale
accogli le gremite imbarcazioni
senza una strada sopra le tue onde
i pescatori usciti nella notte
le loro reti tra le tue creature
che tornano al mattino
con la pesca dei naufraghi salvati


Mare nostro che non sei nei cieli
all'alba sei colore del frumento
al tramonto dell'uva di vendemmia,
Ti abbiamo seminato di annegati
più di qualunque età delle tempeste
tu sei più giusto della terra ferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le abbassi a tappeto
Custodisci le vite, le visite cadute
come foglie sul viale
Fai da autunno per loro
da carezza, da abbraccio, da bacio in fronte
di padre e madre prima di partire


Per quelli che l’attraversano ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d’azzardo, il Mediterraneo è un buttadentro. Al largo d’estate s’incrociano zattere e velieri, i più opposti destini. La grazia elegante, indifferente di una vela gonfia e pochi passeggeri a bordo, sfiora la scialuppa degli insaccati. Non risponde al saluto e all’aiuto. La prua affilata apre le onde a riccioli di burro. Dalla scialuppa la guardano sfilare senza potersi spiegare perché, inclinata su un fianco, non si rovescia, affonda, come succede a loro. Qualcuno di loro sorride a vedere l’immagine della fortuna. Qualcuno ci spera, di trovare un posto in un mondo così. Qualcuno di loro dispera di un mondo così.

L'immigrato ha un mondo del passato a cui appartiene e un mondo del presente al quale sempre, più o meno, sarà estraneo; suo figlio invece sta in tutti e due e molte volte in nessuno. Per questo c'è bisogno che il processo di integrazione abbia successo, in modo che la seconda generazione non resti chiusa nel ghetto.

ANTONIO MUÑOZ MOLINA
Io vedo l'immigrazione clandestina come una scappatoia trovata dai bianchi per eludere le leggi sulla schiavitù.
CHRIS ROCK

Oggi siamo quello che siamo, non perché nella preistoria non ci fossero i migranti, ma perché non c’era nessuno a fermarli.
TENENTE SPRITZ

L'immigrazione è la forma più sincera di adulazione.

La scuola pubblica, laica e repubblicana, è una macchina formidabile per l’integrazione deibambini che provengono dall’immigrazione
TAHAR BEN JELLOUN

Inizierò a preoccuparmi della reputazione dell'America nel mondo quando le persone da ogni angolo della terra smetteranno di voler venire qui
PAUL JOHNSON

A te. Straniero, se passando mi incontri e desideri parlarmi, perché non dovresti farlo? E perché non dovrei farlo io?
WALT WHITMAN

Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto didividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri

LORENZO MILANI

Si parla di razzismo perché c'è molta non conoscenza dell'altro, bisogna abbattere i muri o aumentano le differenze. L'immigrazione è una ricchezza.

CÉCILE KYENGE

Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un'altra riva, e arriverò
CESARE PAVESE

Le più belle frasi, citazioni e aforismi sulle migrazioni.

Le più belle frasi , citazioni e aforismi sulle migrazioni . Si possono fare i castelli di sabbia si può stare sotto l'ombrellone...
Oggi a Bruxelles riunione straordinaria dei ministri della Giustizia e degli Affari interni,sulla ricollocazione di 40mila migranti. Stamani, alla ore 9:00, all'ingresso della riunione Federica Mogherini, Alto rappresentante per la Politica Estera Ue, a proposito del Consiglio che si stava per riunire ha dichiarato: sull'immigrazione "mi aspetto che i ministri dell'Interno facciano scelte coerenti e conseguenti con quelle che tutti insieme abbiamo deciso e con quello che tutti quanti hanno chiesto all'Europa: e cioè di essere più unita".
I Ventotto raggiungono un'intesa che si ferma ben al di sotto dell'obiettivo.

La solidarietà Europea? Soltanto Parole.

Il Non Futuro dei Migranti in Europa è segnato.
Accordo raggiunto tra i 28, ma ben al di sotto dell'obiettivo: saranno infatti intorno ai 35mila i ricollocamenti dei migranti bisognosi di protezione internazionale e non i 40mila previsti dal piano della Commissione Ue Tra sei mesi si rifarà il punto della situazione  per cercare di raggiungere l’obiettivo, ostacolato da alcuni Paesi che hanno dato una disponibilità di accoglienza inferiore alle attese. Tra questi Spagna, Austria, Repubblica ceca, Slovacchia, Polonia, mentre solo l’Irlanda e la Germania hanno offerto cifre più elevate.



Il ministro Alfano: «È un primo passo», verso cosa mi verrebbe da chiedergli!!!
Il meccanismo di ricollocamento degli immigrati è troppo lento e rigido perché possa effettivamente tradursi in pratica. Innanzitutto c'è un vincolo che impone che possano essere"ridistribuiti" all'estero soltanto eritrei e siriani, dimenticandosi di tutti gli altri migranti.
Il sistema di smistamento dei migranti, poi, deve essere realizzato in due mesi al massimo:

- presentare la richiesta allo stato indicato dal migrante;
- trasmettere la documentazione con l'identificazione e il fotosegnalamento;
- ottenere il via libera.

Questo è l'iter da seguire in maniera obbligata perché lo stato estero accetti di ospitare lo straniero. Un aggravio di lavoro che le strutture italiane difficilmente riusciranno a gestire.

Ciliegina sulla non accoglienza è l'arrivo degli hotspot. All’Italia è stato chiesto di istituire centri per l’identificazione dei rifugiati e di prendere le impronte digitali. Un ulteriore passo indietro verso l'accoglienza dei migranti.
Già nei giorni scorsi si era capito che questo era l'intento, infatti, Bruxelles aveva già inviato 44 funzionari che opereranno nei centri di Pozzallo, Augusta, Trapani, Lampedusa e Taranto, dove vengono portati tutti coloro che sbarcano sulle coste di Sicilia, Calabria e Puglia prima di decidere in quali centri accoglienza e di quali regioni debbano essere mandati, e in attesa anche che si accerti il loro diritto ad avere lo status di rifugiati. Questi emissari europei, nel dettaglio, sorveglieranno le operazioni di identificazione e fotosegnalamento dei migranti che arrivano in Italia, ed eviteranno ab origine che stranieri non rifugiati finiscano negli stati europei.

Insomma, in buona sostanza l'Europa "commissaria" l'Italia sul tema dei migranti, mandando una sorta di "troika" che vigilerà sui profughi, il cui unico effetto sarà quello di dilungare i tempi di permanenza degli immigrati (con buona pace della teorica ridistribuzione, sempre più ipotetica e dilatata).

La mancata cooperazione dell'Europa in questa seconda fase di ridistribuzione costringe il governo italiano a istituire altre strutture adibite a centri accoglienza, a breve e a lungo termine: soprattutto in caserme e strutture militari a Messina (Sicilia), Civitavecchia (Lazio), Montichiari (Lombardia), Asti (Piemonte) e Treviso (Veneto). In definitiva, non si è affrontato come già temevamo, in maniera seria la questione migranti.

LEONARDO CAVALIERE
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Intesa UE al ribasso sulla ripartizione dei migranti

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50 MILIONI DI RIFUGIATI. 3,4 MILIONI IN PIù RISPETTO AL 2013.

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L’11 dicembre è stato presentato ai membri del Working Party on Frontiers europeo il report finale di Mos Maiorum, l’azione per contrastare la criminalità organizzata che “facilita l’immigrazione illegale verso l’UE”, come si legge nel documento ufficiale. Ma le notizie sull’operazione, su siti ufficiali e non, sono ferme ad ottobre.

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Negli ultimi tempi fra le provocazioni di Salvini, i blitz di Borghezio e Casapound, le aggressioni in autobus o per strada ai danni di africani accusati di portare l’Ebola, gli scontri di Tor Sapienza, le esternazioni di Grillo circa il trattamento da riservare a chi arriva dal mare, il clima attorno agli stranieri si è di nuovo fatto abbietto e a tratti pericoloso.

Le 9 balle sull’immigrazione (smentite dai numeri)

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Solo negli ultimi mesi sono giunti in Italia 12mila minori non accompagnati. Dovrebbero essere tutelati, ma sono prigionieri della burocrazia.

Bambini migranti? Trattati come pacchi postali

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Bamba ha 18 anni, ma è arrivato in Sicilia che era ancora minorenne. È sbarcato a Portopalo un anno fa, dopo un lungo viaggio iniziato in Senegal, il suo Paese di origine: un mese in Mali e altri undici in Libia, dove ha subito anche la prigione, con tutte le violenze che comporta.

Minori a "perdere", più di 10.000: l’odissea dei baby-migranti che sbarcano in Sicilia

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Il rapporto Ismu 2014 fotografa il cambiamento del fenomeno migratorio, in crescita per i ricongiungimenti e non più per lavoro. Il numero degli irregolari cala al minimo storico. Malgrado la crisi, tra i cittadini di origine straniera l'occupazione cresce. Oltre 800 mila i ragazzi senza cittadinanza iscritti all'anno scolastico. Triplicati gli arrivi di profughi, ma l'Italia è perlopiù un paese di transito verso altre mete europee.

Nuovi italiani a quota 5 milioni e mezzo. A scuola quasi uno studente su 10 è di origine straniera

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Nel Corso dell'audizione in Commissione Affari Costituzionali e Giustizia alla Camera, il prefetto Mario Morcone, Capo del Dipartimento per le liberta' civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno, ha riferito che nel corso del 2014, da Gennaio ad Agosto sono stati segnalati 9820 Minori non accompagnati.

9820 i minori stranieri non accompagnati, normativa e accoglienza inadeguata

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